Mike Whitney
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L’amministrazione Biden ha deciso di espandere la guerra oltre l’Ucraina, dispiegando truppe da combattimento e armi letali in 15 basi militari in Finlandia. Non si sa ancora se il dispiegamento includerà missili balistici con armamento nucleare, ma la minaccia alla sicurezza della Russia è comunque seria. Si può immaginare cosa farebbe Washington se Mosca decidesse di costruire 15 basi militari completamente equipaggiate e operative al confine tra Stati Uniti e Messico. Gli Stati Uniti sradicherebbero rapidamente la minaccia con la forza delle armi. Nessuno ne dubita. La questione è se Putin perseguirà la stessa linea d’azione degli Stati Uniti o se indugerà finché la minaccia non diventerà troppo minacciosa per essere ignorata. Questo è tratto da un articolo del Defense Post:
Il Parlamento finlandese ha approvato lunedì all’unanimità un patto di difesa con gli Stati Uniti, che consentirà una maggiore presenza militare americana e lo stoccaggio di materiale di difesa in Finlandia… L’accordo, che mira a rafforzare le capacità di sicurezza e di difesa della Finlandia, arriva dopo che il Paese nordico era entrato a far parte della NATO nell’aprile 2023….
Le relazioni della Finlandia con la vicina Russia, con cui condivide un confine di 1.340 chilometri, sono diventate sempre più tese dopo che la Finlandia è entrata a far parte dell’alleanza lo scorso anno.
L’accordo dà agli Stati Uniti l’accesso a 15 basi militari in Finlandia e consente la presenza e l’addestramento delle forze statunitensi e il preposizionamento di materiale di difesa in territorio finlandese. Inoltre, rafforza la cooperazione tra i due Paesi in situazioni di crisi. Russia says it will respond to Finland giving U.S. access to bases, The Defense Post
La cosiddetta “presenza militare rafforzata” di Washington in Finlandia non serve ad alcun interesse nazionale né fornisce alcun beneficio materiale al popolo americano. Si tratta di una chiara provocazione volta a intimidire la Russia e a espandere la guerra oltre l’Ucraina. Non sorprende che riproduca le stesse condizioni che avevano scatenato il conflitto nel febbraio 2022, ovvero l’installazione di infrastrutture militari della NATO in luoghi che rappresentano una minaccia esistenziale per la sopravvivenza della Russia. Non ci si può aspettare che la Russia viva con basi militari e missili ostili alle porte di casa sua più di quanto un uomo comune possa vivere con una pistola puntata alla testa. Putin deve rispondere, se vuole difendere la sicurezza nazionale del suo Paese. Mercoledì, un portavoce del Ministero degli Esteri russo ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Posso solo confermare che la Russia non lascerà senza risposta il potenziamento militare della NATO sul nostro confine, che minaccia la sicurezza della Federazione Russa”, ha dichiarato il vice portavoce Andrei Nastasin.
“Prenderemo le misure necessarie, anche di natura tecnico-militare, per contrastare le decisioni aggressive della Finlandia, così come dei suoi alleati della NATO”, ha aggiunto. Russian Foreign Ministry: Moscow will respond to Finland giving US access to bases, ibc.group
È chiaro che l’amministrazione Biden non ha alcun interesse per la Finlandia se non quello di usarla come base operativa avanzata nella guerra dell’Occidente contro la Russia. In effetti, i leader finlandesi hanno messo il loro Paese in una posizione in cui potrebbe andare incontro alla stessa catastrofica distruzione della vicina Ucraina, se Mosca si sentisse sufficientemente minacciata dal proposto rafforzamento militare. Ecco Putin:
“Non c’erano problemi, ma ora ce ne saranno, perché ora creeremo lì il distretto militare di Leningrado e concentreremo lì le unità militari”, ha aggiunto Putin nell’intervista…
“Loro (gli occidentali) hanno preso la Finlandia e l’hanno trascinata nella NATO! Perché, abbiamo forse avuto delle dispute con la Finlandia? Tutte le dispute, comprese quelle di natura territoriale della metà del XX secolo, erano state risolte da tempo”, ha dichiarato Putin in un’intervista pubblicata domenica. CNN
L’espansione della NATO in Finlandia dimostra come lo sviluppo dell’Alleanza abbia alterato drasticamente l’ambiente di sicurezza in Europa. Nei 33 anni trascorsi dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica (1991), la Russia non ha mai lanciato una guerra di aggressione territoriale contro qualcuno dei suoi vicini. Confrontate questo dato con il record di belligeranza della NATO in Kosovo, Iraq, Libia e Afghanistan. I fatti parlano da soli. Ora la NATO continua la sua inesorabile marcia verso est, nonostante le modeste richieste di sicurezza della Russia o la crescente minaccia di una terza guerra mondiale.
Tra l’altro, gli Stati Uniti insistono abitualmente sul fatto che le nazioni sovrane (come la Finlandia) avrebbero il diritto di scegliere qualsiasi accordo di sicurezza vogliano. Ma è chiaro che non è così. Gli Stati Uniti e tutti i Paesi della NATO hanno firmato dei trattati (Istanbul nel 1999 e Astana nel 2010) che stabiliscono che non possono migliorare la propria sicurezza a spese degli altri.
Il principio alla base di questi accordi si chiama “indivisibilità della sicurezza”, il che significa che la sicurezza di uno Stato non può essere separata da quella degli altri. In pratica, ciò significa che i firmatari di questi trattati non sono liberi di sviluppare la propria capacità militare al punto da costituire un pericolo per i loro vicini. Questi termini sono particolarmente applicabili all’Ucraina e alla Finlandia, che cercano di unirsi a un’alleanza militare apertamente ostile alla Russia. L’adesione alla NATO è sempre stata una “linea rossa” per Putin, che ha dichiarato più volte che non permetterà che basi, truppe da combattimento e siti missilistici della NATO vengano posizionati sul suo confine occidentale, a meno di 10 minuti di volo da Mosca.
Vale anche la pena ricordare che il Segretario di Stato americano Antony Blinken si è recentemente vantato del fatto che l’amministrazione Biden ha effettivamente ricostruito una cortina di ferro che impedisce alla Russia di integrarsi economicamente con l’Europa, un accordo che ha svantaggiato l’UE più della Russia. (Per esempio, l’interruzione del gas a basso costo di NordStream ha accelerato la deindustrializzazione della Germania, dando una batosta alla sua economia). Ecco Blinken:
“Ora abbiamo una rete di accordi di cooperazione in materia di difesa che si estende dall’Europa settentrionale a quella meridionale, dal Mar di Norvegia al Mar Nero, garantendo sicurezza e stabilità ai cittadini di tutto il continente”…
A me sembra una cortina di ferro.
La storia della trasformazione della Finlandia in una rampa di lancio per l’aggressione degli Stati Uniti contro la Russia non ha ricevuto quasi nessuna copertura nei media tradizionali, il che è comprensibile data la propensione dei media a nascondere i dettagli delle continue provocazioni di Washington. Purtroppo, il confronto tra la NATO e Mosca non sparirà solo perché non viene riportato dai media tradizionali. Le condizioni peggioreranno progressivamente fino a quando qualche incidente inaspettato non fungerà da catalizzatore per una conflagrazione diretta tra le forze rivali. L’ultima baruffa sulla Finlandia ci dimostra che le élite della politica estera occidentale hanno deciso di espandere il conflitto oltre i confini territoriali dell’Ucraina, il che, con ogni probabilità, farà precipitare una porzione ancora più ampia dell’Europa orientale in una guerra vera e propria. Perché altrimenti avrebbero potenziato le infrastrutture militari della Finlandia nello stesso modo in cui avevano potenziato quelle dell’Ucraina prima della guerra?
Risposta: perché vogliono lo stesso risultato. Questo sembra ovvio.
Non si è parlato nemmeno del drammatico cambiamento nell’approccio di Putin al conflitto dopo l’attacco missilistico dell’Ucraina ad una spiaggia della Crimea alla fine di giugno, che ha causato la morte di quattro persone, tra cui due bambini. I missili utilizzati in quell’attacco erano ATACMS forniti dagli Stati Uniti, che necessitano di personale statunitense, intelligence e coordinate fornite dall’esercito americano. Putin aveva affrontato il tema dell’uso di questi missili in un discorso tenuto a maggio, in cui aveva affermato quanto segue:
…. La selezione del bersaglio finale… può essere fatta solo da specialisti altamente qualificati che si basano su questi dati di ricognizione, dati tecnici di ricognizione. … Anche il lancio di altri sistemi, come l’ATACMS, ad esempio, si basa su dati di ricognizione spaziale, gli obiettivi vengono identificati e comunicati automaticamente agli equipaggi interessati, che potrebbero anche non rendersi conto di ciò che stanno esattamente inserendo. Un equipaggio, magari anche ucraino, si occupa della missione di lancio vera e propria. Tuttavia, la missione è preparata dai rappresentanti dei Paesi della NATO, non dalle forze armate ucraine.
Il punto di vista di Putin era semplice e può essere riassunto in questo modo:
* Le armi di precisione a lunga gittata (ATACMS) sono fornite dagli Stati Uniti
* Le armi di precisione a lunga gittata sono gestite da esperti o appaltatori statunitensi
* Le armi di precisione a lunga gittata devono essere collegate ai dati di ricognizione spaziale forniti dagli Stati Uniti o dalla NATO
* Gli obiettivi in Russia sono anch’essi identificati dai dati di ricognizione spaziale forniti dagli Stati Uniti o dalla NATO
In altre parole, i missili a lunga gittata sono prodotti dalla NATO, forniti dalla NATO, gestiti e lanciati da appaltatori della NATO e gli obiettivi sono selezionati da esperti della NATO utilizzando dati di ricognizione spaziale forniti dalla NATO. Sotto ogni aspetto, il lancio di armi di precisione a lunga gittata contro obiettivi in Russia è un’operazione NATO-USA. Il fatto che il sistema sia posizionato sul territorio ucraino non sminuisce il coinvolgimento diretto di Washington. Quattro civili russi sono stati uccisi dagli Stati Uniti in un flagrante atto di aggressione sul territorio russo, quindi Putin deve rispondere a tono. Ecco come ha affrontato la questione due settimane fa:
“Se qualcuno pensa che sia possibile fornire tali armi a una zona di guerra per attaccare il nostro territorio e crearci problemi, perché non avremmo il diritto di fornire armi della stessa classe a regioni del mondo dove ci saranno attacchi a strutture sensibili di quei Paesi (occidentali)?“, ha detto. “La risposta può essere asimmetrica”.
Ha ragione, non è vero? Quello che vale per la moglie vale anche per il marito. Se uccidete i civili russi, dovreste aspettarvi lo stesso trattamento. E, se fornite missili a lunga gittata ai nemici della Russia, la Russia farà lo stesso. Questo è il precedente che Washington ha stabilito attaccando la Crimea. Putin sta semplicemente accettando le nuove regole del gioco.
Ciò che è interessante, tuttavia, è il modo in cui Putin scopre le carte: ammette candidamente che non risponderà allo stesso modo di Washington. La sua risposta sarà invece “asimmetrica”, ossia proporzionale ma indiretta. E così è stato.
Nelle ultime settimane, Putin ha dispiegato navi da guerra a Cuba (una fregata della Marina russa e un sottomarino a propulsione nucleare) per dimostrare a Washington che la Russia può piazzare navi armate con armi nucleari al confine meridionale dell’America (proprio come Washington ha intenzione di fare in Romania e Polonia). Si è anche recato a Pyongyang, dove ha firmato un patto di assistenza militare con la Corea del Nord che, di fatto, pone fine al regime di sanzioni degli Stati Uniti, strumento essenziale dell'”ordine basato sulle regole”. E ora (secondo Newsweek) si sta preparando a fornire agli Houthi dello Yemen missili da crociera antinave, che manderanno a monte il piano di Washington per il ripristino del traffico commerciale nel Mar Rosso. Questo è tratto da Newsweek:
Ci sono indicazioni che il presidente russo Vladimir Putin sta considerando di fornire al movimento yemenita Houthi, allineato con l’Iran, missili da crociera antinave, Middle East Eye (MEE) – citando un alto funzionario statunitense senza nome – ha riferito sabato….
Mosca si è coordinata con gli Houthi come parte del suo crescente allineamento con l’Iran, con il Cremlino che cerca nuove e più profonde alleanze tra le potenze anti-occidentali…
(Dal 7 ottobre), gli Houthi hanno attaccato le navi commerciali e le imbarcazioni militari occidentali che operano nel Mar Rosso, nel Mar Mediterraneo e nel Mar Arabico. L’organizzazione ha giurato di continuare ed espandere i suoi attacchi a meno che Israele non si ritiri completamente da Gaza….
Il membro dell’ufficio politico degli Houthi, Ali al-Qahoum, ha dichiarato che c’è “una costante cooperazione e sviluppo delle relazioni tra Yemen, Russia, Cina e Stati BRICS, così come uno scambio di conoscenze ed esperienze in vari settori”.
“Questo è necessario per affogare l’America, gli Stati Uniti e l’Occidente [nel confronto] nel Mar Rosso…”. Putin Mulls Arming Houthis With Cruise Missiles: Report, Newsweek
Possiamo fidarci di quanto riportato da Newsweek?
Non ne siamo sicuri. Avendo seguito Putin per molti anni, sembra improbabile che getti benzina su un conflitto in Medio Oriente anche se pensa che la Russia possa trarne qualche beneficio. Tuttavia, secondo noi l’uccisione di russi in territorio russo ha cambiato radicalmente le regole del gioco e dovremmo aspettarci che Putin persegua una serie di strategie asimmetriche, tra cui l’allentamento dei vincoli sulla fornitura di armi letali ai Paesi alleati. Invece di trattenere queste armi nell’interesse della pace e della sicurezza, Mosca è ora pronta a fornirle agli alleati che, come la Russia, si trovano nel mirino di Washington.
Che impatto avrà sulla crescente instabilità geopolitica in tutto il mondo il fatto che Putin “si è tolto i guanti”?
Le cose peggioreranno molto prima di migliorare. Le élite miliardarie che dettano la politica in Occidente sono sempre più disperate, mentre Russia e Cina sono sempre più stufe dell’arrogante e goffa ingerenza di Washington. Qualcosa dovrà capitare. Ci sarà sicuramente uno scontro tra i globalisti occidentali ancora aggrappati al potere e le economie emergenti dell’Est. La domanda è se i globalisti occidentali “se ne andranno gentilmente nella notte” o se inceneriranno gran parte del pianeta in un ultimo disperato tentativo di mantenere il potere. Ecco ancora Putin:
… l’egocentrismo e l’arroganza dei Paesi occidentali ci hanno portato oggi ad una situazione estremamente pericolosa. Ci stiamo avvicinando pericolosamente ad un punto di non ritorno. Gli appelli alla sconfitta strategica della Russia, che possiede il più grande arsenale di armi nucleari, dimostrano l’estrema avventatezza dei politici occidentali. O non comprendono l’entità della minaccia che stanno creando o sono semplicemente consumati dal loro concetto di invincibilità ed eccezionalità. Entrambi gli scenari possono portare alla tragedia.
È evidente che l’intero sistema di sicurezza euro-atlantico si sta sgretolando sotto i nostri occhi. Attualmente è praticamente inesistente e deve essere ricostruito. Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo collaborare con i Paesi interessati, che sono molti, per sviluppare le nostre strategie per garantire la sicurezza in Eurasia e poi presentarle per una più ampia deliberazione internazionale….
i tentativi incessanti delle attuali élite liberali globaliste …. di mantenere il loro status imperiale e il loro dominio, in un modo o nell’altro, sono …. chiaramente contrari ai genuini interessi del popolo americano. Se non fosse per questa politica senza via d’uscita…. le relazioni internazionali si sarebbero stabilizzate da tempo… President of Russia Vladimir Putin’s speech at the meeting with senior staff of the Russian Foreign Ministry, Moscow, June 14, 2024
Putin sa che non è il popolo americano a volere questi interventi sanguinosi, ma che sono le “élite liberali globaliste” (come le chiama lui) a voler rafforzare la loro presa sul potere, a qualsiasi costo. È questo l’elemento canaglia che deve essere sradicato, in modo che la gente comune possa riprendere il controllo del proprio governo e si possa evitare una guerra nucleare. È un compito formidabile, ma va fatto.
Mike Whitney
Fonte: unz.com
Link: https://www.unz.com/mwhitney/nato-buildup-in-finland-puts-hostile-anti-russia-army-on-putins-doorstep/
08.07.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org