DI PAOLO BARNARD
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Questo saggio vi parla del più grande crimine in Occidente dal secondo dopoguerra a oggi. Milioni di
esseri umani e per generazioni furono fatti soffrire e ancora soffriranno per nulla. I dettagli e l’ampiezza
della loro sofferenza sono impossibili da rendere in parole. Soffrirono e soffriranno per una decisione
che fu presa a tavolino da pochi spregiudicati criminali, assistiti dai loro sicari intellettuali e politici. Essi
sono all’opera ora, mentre leggete, e il piano di spoliazione delle nostre vite va intensificandosi giorno
dopo giorno, anno dopo anno.
La decisione di cui parlo si è materializzata in un progetto di proporzioni storiche come pochi prima,
architettato con un dispiegamento di mezzi impressionante, quasi impossibile da concepire per una
mente comune, e una finalità che toglie il respiro solo a considerarla: la distruzione degli Stati sovrani,
delle leggi, delle classi lavoratrici, e di ogni virgulto rimasto di democrazia partecipativa in tutto
l’Occidente, per profitto. Fu letteralmente deciso a tavolino, e ci sono riusciti: nomi e cognomi, date e
fatti, nelle righe che seguono.
Quella decisione piagò, e tutt’ora sta piagando, l’esistenza di milioni di famiglie e di milioni di singole
vite tormentate dalla disoccupazione, con le infinite agonie sociali e personali che causa; costrette a
penuria e malattia dai tagli al Welfare e alla Sanità, con i suoi eserciti di morti anzi tempo; e poi mettete
in conto i morti sul lavoro nella perenne rincorsa al taglio dei costi; l’attacco frontale alle pensioni, che
immiserisce fino all’oltraggio gli ultimi preziosi anni di tantissime persone degne; i centesimi spesi per
l’istruzione, cioè la condanna all’arretratezza sociale per schiere di giovani vite oggi ormai irrecuperabili;
il precariato, che è stata ed è la più oscena negazione del diritto al proprio futuro, portatore di drammi
personali come gli aborti decisi per carenza di reddito o i danni irreparabili alla dignità della persona, e
strumento di resa in neo-schiavitù della forza lavoro; sto parlando degli impieghi nelle fabbriche con
stipendi sempre al limite dell’indecenza per milioni di operai, impiegate, manovali; della svendita dei
beni pubblici edificati col sacrificio di generazioni, ma alienati per “far cassa” a seguito di un subdolo
inganno; delle economie nazionali sempre minacciate dalla crisi, e noi sempre con l’acqua alla gola per
una vita intera, la nostra vita e quella di tantissimi che ci hanno preceduti, intimiditi dall’incessante
incubo del debito degli Stati e della perenne carenza di ricchezza. Insomma, milioni di persone, milioni
di destini troncati, vite schiacciate per sempre. Era ed è tutto un inganno.
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