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Per la loro prima apparizione pubblica congiunta in quasi 80 anni di collaborazione, ci sono state più solennità che rivelazioni significative. Autori di una rubrica congiunta sul Financial Times, i capi della CIA e dell’MI6 si sono incontrati questo sabato a Londra durante il FT Weekend Festival per discutere dell’attuale situazione geopolitica internazionale. Le loro dichiarazioni si sono concentrate principalmente sulla Russia e sulla guerra in Ucraina, e molto meno sulla Cina e sul terrorismo islamico. Secondo i due capi delle agenzie di intelligence britanniche e americane, il “tiranno Putin continuerà a tirare fuori tutte le sue forze” e la Cina è la “principale sfida geopolitica del XXI secolo in termini di intelligence”.
Il britannico Richard Moore e l’americano William Burns hanno scritto per la prima volta una rubrica sul Financial Times in cui spiegavano come le due agenzie stanno “rimanendo un passo avanti in un mondo incerto”. “Non c’è dubbio che l’ordine mondiale internazionale, il sistema di equilibrio che ha portato a una relativa pace e stabilità e ha fatto crescere gli standard di vita, le opportunità e la prosperità, è minacciato in un modo che non si vedeva dai tempi della Guerra Fredda”.
Focus sulla Russia
Secondo loro, la minaccia principale non è altro che la Russia. “La CIA e il SIS (Secret Intelligence Service, ndr) stanno unendo le forze per resistere a una Russia aggressiva e alla guerra di aggressione di Putin in Ucraina. L’avevamo previsto e siamo stati in grado di avvertire la comunità internazionale, in modo che tutti potessero mobilitarsi in difesa dell’Ucraina. Abbiamo accuratamente declassificato alcuni dei nostri segreti in un nuovo ed efficace sforzo”, hanno scritto.
I due direttori si sono anche incontrati per la prima apparizione pubblica congiunta di un capo dell’MI6 e della CIA, più di 70 anni dopo aver iniziato a lavorare insieme. Come il loro articolo sul Financial Times, quasi tutte le loro dichiarazioni si sono concentrate su Mosca e sul capo del Cremlino, Vladimir Putin. Putin “è un tiranno. Continuerà a fare delle bravate di tanto in tanto”, ha detto William Burns, riferendosi alle minacce di escalation nucleare del Cremlino, l’ultima delle quali è la revisione della dottrina nucleare della Russia.
“C’è stato un momento, nell’autunno del 2022, in cui penso che ci fosse un rischio reale che la Russia potesse usare armi nucleari tattiche”, ha continuato il capo della CIA. Ma queste preoccupazioni “non risultano più rilevanti oggi”, poiché erano legate ad un’avanzata delle truppe ucraine a Kherson, che avrebbe potuto spingere Mosca ad usare un’arma nucleare. Tuttavia, la situazione è simile adesso, con l’intrusione delle forze ucraine nel territorio russo, precisamente a Kursk.
Questa offensiva, continua William Burns, “ha minato la narrativa di guerra di Vladimir Putin”. Il suo omologo britannico, Richard Moore, si è affrettato a temperare questa affermazione, sottolineando che è “troppo presto” per trarre tali conclusioni, non sapendo per quanto tempo ancora l’esercito ucraino potrà difendere le aree prese di mira.
L’“ascesa al potere” della Cina, una nuova “priorità” per le due agenzie
Nonostante questa “significativa vittoria tattica” per Kiev, il capo della CIA riconosce che il potere del Presidente russo non ne ha risentito, esprimendo altre preoccupazioni che sono state sollevate dall’inizio del conflitto. Queste includono la possibilità che Teheran aumenti l’aiuto militare al suo alleato, finora limitato ai droni, fornendo ad esempio missili balistici.
Per i due direttori, sia la CIA che l’MI6 hanno interesse a “mantenere un vantaggio tecnologico vitale”. Per quanto riguarda l’altra “minaccia”, ossia l’“ascesa al potere” della Cina, Richard Moore e William Burns l’hanno a malapena menzionata, sia nel loro articolo che durante il loro discorso al FT Weekend Festival. Pechino “rappresenta la principale sfida geopolitica e di intelligence del 21° secolo. Abbiamo quindi riorganizzato i nostri servizi per riflettere questa priorità”, hanno scritto.
Per quanto riguarda la guerra a Gaza e la minaccia del terrorismo, Moore e Burns hanno detto che “continueranno a lavorare insieme per alleviare le tensioni nella regione”.
Nonostante l’eccezionalità di questa apparizione pubblica congiunta, gli scambi sono rimasti in gran parte convenzionali, ripetendo la narrazione che ha prevalso per molti anni, senza rivelare alcuna informazione veramente nuova. I capi della CIA e dell’MI6 hanno ribadito posizioni già consolidate sulla guerra in Ucraina e su una Cina vista come la principale sfida strategica del secolo, in particolare con l’espansione dell’AI.
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09.09.2024
Traduzione a cura della Redazione di ComeDonChisciotte.org