Una vera e propria ecatombe quella degli alberghi della Riviera romagnola, che dopo due estati in bianco annunciano che non ce la fanno più. I gestori hanno messo in vendita le proprie strutture, e i siti di offerte immobiliari pullulano di offerte del genere. Sono circa 300 le strutture in vendita. Anche un altro capitolo della storia di successo dell’economia italiana giunge al termine, chiuso da un governo chiaramente intenzionato a far fallire le aziende italiane, quelle che Herr Mario definiva “aziende zombi” soltanto perché non erano i colossi degli amici suoi. Nessun ristoro ulteriore per queste aziende, nessun freno alle banche che le hanno costrette a chiudere senza remore: tutto deve andare come da piano prestabilito dall’alta finanza mondiale, tutto deve fallire.
La distruzione creativa di cui lui e la sua cricca sono i più solerti fautori, quella che vuole spianare l’Italia come una Grecia bis e lasciare le macerie in vendita ai suoi amici sovranazionali a prezzo di costo, si fa vedere a scaglioni, passo dopo passo, mentre il popolo italiano, che mai come in questi due anni ha dimostrato di non essere popolo e di poter subire tutto con una passività esasperante, si lascia impoverire senza ribellarsi. E i pappagalli di regime di Repubblica, lungi dal parlare degli avvoltoi trans-nazionali che incombono sugli alberghi romagnoli, lungi dall’attribuire alle politiche scellerate del governo, economicide e prive di senso, la distruzione di quello che era un settore florido fino all’estate 2019, danno la colpa ai figli dei gestori, che non vogliono continuare il mestiere dei padri. Ma prima dell’exploit del rotocalco mondialista del gruppo GEDI, c’era stato un anno fa il Corriere dell’Economia un anno fa a evidenziare la messa in vendita di 350 alberghi rivieraschi, con il presidente dell’AIA di Rimini, Patrizia Rinaldis, che sottolineava come la pandemia avesse “palesato” una crisi già presente da anni delle strutture alberghiere. Noi la diciamo così: la pandemia ha concluso quello che la crisi forzata del 2008 aveva iniziato. Ma i fautori di quella crisi sono gli stessi sciacalli che hanno innescato la “pandemia”, e saranno loro, come vedremo, a trarne ogni profitto. Perché sono i proprietari della banche che hanno imposto la vendita agli albergatori, così come del nostro Draghi nazionale. Uno squallido teatrino dell’assurdo sulla pelle degli albergatori, accompagnato dal tetro mutismo dei politici che di questo scempio sono i responsabili.
MDM 19/03/2022