Lotta tra i vertici della giustizia italiana: Angelo Spirito, presidente della Terza sezione civile della Suprema Corte, aveva fatto ricorso al TAR contro le nomine dei vertici avvenute a luglio 2020 di Pietro Curzio (primo giudice di Magistratura Democratica) e Margherita Cassano (aggiunto, di Magistratura indipendente). Respinta dal tribunale amministrativo le sue istanze di irragionevolezza delle nomine, il Consiglio di Stato gli ha dato ragione con due sentenze depositate ieri.
Una vera gatta da pelare, a una settimana dall’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Scrive Italia Oggi:
Palazzo Spada ha dichiarato illegittime le nomine che il Csm aveva deliberato nel luglio 2020 accogliendo il ricorso di Angelo Spirito e ribaltando le sentenze del Tar che lo aveva respinto. I giudici amministrativi hanno riformato le precedenti sentenze del Tar che avevano respinto i ricorsi di Angelo Spirito, presidente della terza Sezione civile della Suprema Corte e concorrente sconfitto per entrambi gli incarichi direttivi. Entrambe le nomine – si legge nei provvedimenti – risultano “manifestamente irragionevoli e difettosamente motivate” in relazione agli indicatori di cui al Testo unico sulla dirigenza giudiziaria. La palla ora torna al Csm, che dovrà riaprire la procedura di nomina: l’organo potrà ripetere le stesse scelte, ma per farlo sarà necessaria una diversa motivazione.
MDM 15/01/2022