Durante il meeting Highlights in Immunology, organizzato dall’Accademia nazionale dei Lincei e dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, Anthony Fauci, consigliere medico capo del presidente degli Stati Uniti, ha annunciato urbi et orbi: “Abbiamo bisogno urgente di un vaccino universale, sono necessari approcci innovativi per indurre protezione ampia e duratura contro i coronavirus, noti e sconosciuti. […] Ci arriveremo passo dopo passo: non avremo un vaccino universale al primo colpo, sarebbe troppo ambizioso, ma quello che possiamo fare è partire da un vaccino pan-SarsCoV-2 che protegga da tutte le varianti motivo di preoccupazione: Alfa, Beta, Gamma, Delta e Omicron – e ha aggiunto –. Il passo successivo sarà un vaccino pan-Sarbecovirus, che protegga non solo da SarsCov2, ma anche da SarsCoV1 e altri virus che possono evolvere in infezioni umane. […] Un paio di esempi di vaccini pan-coronavirus allo studio ora: uno si basa sull’uso di nanoparticelle con frammenti di diverse proteine Spike, l’altro sulla somministrazione di SarsCoV2 e altri coronavirus inattivati attraverso uno spray nasale per dare un’ampia protezione contro beta-coronavirus umani e animali.”
La corsa al vaccino dunque non si ferma, anzi, il successo della sperimentazione è confermato dalle parole del più celebre burattino di Big Pharma, le cui intenzioni erano note ai più informati sin dagli albori del nuovo secolo: creare un vaccino annuale e universale, da somministrare a tutti gli adulti a cadenza annuale o semestrale. Difatti, il languore del business dei vaccini era ciò che più preoccupava i finanziatori di Pharmafia nei primi duemila, e il suo incremento e impianto nei sistemi sanitari nazionali è stato attentamente calibrato e impostato in vent’anni di infiltrazioni lobbistiche. Oggi, con la permeazione capillare in tutti i servizi sanitari nazionali, supportato dall’imposizione del pensiero unico e dalla morte delle democrazie, il business dei vaccini è diventato una nuova politica sanitaria globale, che ha imposto agli individui di cedere il proprio corpo alla scienza in nome della lotta al virus. La retorica degli allentamenti iniziata da quest’anno, pur dando l’impressione ai più della fine della pandemia, è in realtà la quiete dopo la tempesta e prima dell’uragano che spazzerà via ciò che resta della sovranità sul nostro corpo. Ma non sarà fatto in modo netto e percepibile: il passaggio dalla dittatura sanitaria al Nuovo Ordine Mondiale sarà già bello che avvenuto quando i più se ne saranno accorti.
MDM 16/03/2022