di Mohammad Ali Senobari
La visita del Presidente iraniano Masoud Pezeshkian in Iraq giunge in un momento di intenso sconvolgimento geopolitico in Medio Oriente. Questa visita non è solo un gesto diplomatico, ma una mossa strategica significativa nel quadro più ampio della politica estera iraniana, che riflette uno sforzo deliberato per rafforzare le relazioni con i Paesi vicini e affermare la propria influenza in un panorama regionale in rapida evoluzione. Poiché l’Iran cerca di portare avanti la sua “politica di vicinato”, questa visita è un passo fondamentale per promuovere la stabilità regionale, la cooperazione economica e la collaborazione in materia di sicurezza, aderendo al contempo ai principi di dignità, saggezza e interesse nazionale delineati dalla Guida Suprema del Paese, l’Imam Ali Khamenei.
In questo contesto, la guerra genocida a Gaza emerge come una questione centrale che probabilmente dominerà le discussioni tra le leadership iraniana e irachena. Sia per l’Iran che per l’Iraq, la causa palestinese è più di una semplice questione regionale; è un imperativo morale profondamente radicato nei loro quadri ideologici e politici. I tentativi dell’entità sionista di cancellare l’identità palestinese a Gaza, segnati da violenze e sofferenze umane diffuse, risuonano con forza all’interno di entrambi i Paesi, obbligandoli a rispondere non solo come attori politici, ma come agenti morali impegnati per la giustizia e i diritti umani. La guerra a Gaza rappresenta un momento critico che mette alla prova la loro determinazione e sfida la loro solidarietà regionale.
La decisione del Presidente Pezeshkian di fare dell’Iraq la sua prima destinazione all’estero è una scelta strategica che sottolinea l’importanza dell’unità regionale in tempi di crisi. Si prevede che i colloqui ad alto livello durante la sua visita si concentreranno sul coordinamento degli sforzi per affrontare la catastrofe umanitaria a Gaza, sullo sviluppo di strategie per una consegna più efficace degli aiuti, sull’amplificazione della pressione diplomatica nei forum internazionali e sulla mobilitazione di un più ampio sostegno regionale e globale per il popolo palestinese. Per l’Iran e l’Iraq, la questione di Gaza non riguarda semplicemente il sostegno a una popolazione oppressa; si tratta di sostenere un principio fondamentale che definisce il loro approccio alla politica regionale e internazionale.
La cooperazione tra Iran e Iraq a sostegno della causa palestinese si fonda su valori condivisi e su una visione comune della resistenza contro l’ingiustizia. Questa partnership, che va al di là di una semplice alleanza politica, funge da perno critico per il sostegno ai palestinesi, soprattutto a Gaza, dove la situazione umanitaria rimane disastrosa. Unendo i loro sforzi diplomatici, l’Iran e l’Iraq possono rafforzare la loro influenza sulle piattaforme regionali e internazionali, assicurando che la situazione dei palestinesi rimanga in primo piano nelle discussioni globali e contrastando le narrazioni che cercano di emarginare la loro lotta. Inoltre, questa cooperazione non è solo simbolica: ha implicazioni pratiche per la mobilitazione di risorse e la fornitura di assistenza umanitaria ai territori palestinesi. Entrambi i Paesi hanno creato reti per fornire sostegno finanziario, logistico e materiale ai palestinesi e i loro sforzi coordinati possono migliorare significativamente l’efficacia della fornitura di aiuti in tempi di escalation del conflitto.
Questa partnership funge anche da deterrente contro ulteriori aggressioni sioniste, inviando un chiaro messaggio agli attori regionali e internazionali: qualsiasi tentativo di minare i diritti dei palestinesi sarà affrontato con una forte resistenza da parte di un fronte unificato che abbraccia posizioni strategiche chiave in Medio Oriente, come è già evidente attraverso l’attivazione di fronti di sostegno da parte dell’Iraq, di Hezbollah, di Ansar Allah nello Yemen e dell’Iran.
La visita del Presidente Pezeshkian in Iraq ha implicazioni più ampie per il rafforzamento della cooperazione tra i due Paesi in vari campi. Dal punto di vista politico, la visita dovrebbe rafforzare le relazioni diplomatiche e incoraggiare un approccio più coerente nell’affrontare le sfide regionali come il terrorismo, l’instabilità e la mediazione dei conflitti in Medio Oriente. Impegnandosi in colloqui diretti di alto livello, l’Iran e l’Iraq possono allineare più efficacemente le loro strategie di politica estera, presentare un fronte unito nelle arene regionali e internazionali e aumentare la loro influenza nei negoziati su questioni critiche.
Dal punto di vista economico, esiste un notevole potenziale per approfondire la cooperazione tra i due Paesi. Sia l’Iran che l’Iraq sono ricchi di risorse naturali e vi sono molte opportunità di collaborazione in settori quali l’energia, il commercio e lo sviluppo delle infrastrutture. È probabile che le discussioni durante la visita si concentrino sull’espansione dei legami economici, che potrebbero includere la riduzione delle barriere commerciali, il miglioramento delle reti di trasporto e l’esplorazione di joint venture in progetti di petrolio, gas ed energie rinnovabili. Tali iniziative potrebbero favorire la crescita economica e la stabilità della regione, creando un blocco economico più integrato a vantaggio di entrambi i Paesi.
La cooperazione in materia di sicurezza è un’altra area critica in cui la visita potrebbe avere un impatto profondo. Entrambi i Paesi hanno interesse a combattere il terrorismo, la criminalità organizzata e altre minacce alla stabilità regionale. Il rafforzamento della cooperazione militare e di intelligence, compresa la condivisione di informazioni, le esercitazioni militari congiunte e gli sforzi coordinati per la sicurezza delle frontiere, migliorerebbe la capacità collettiva di affrontare queste sfide. Data la loro esperienza nella lotta contro gruppi come l’ISIS, esistono solide basi per costruire un quadro più solido per la cooperazione regionale in materia di sicurezza, che potrebbe estendersi anche alla sicurezza informatica in risposta alle minacce emergenti.
Dal punto di vista culturale, la visita offre l’opportunità di approfondire i legami storici e religiosi tra Iran e Iraq. I due Paesi condividono ricchi legami culturali, in particolare in città come Najaf, Karbala e Mashhad, dove ogni anno si riuniscono milioni di pellegrini. Il rafforzamento della cooperazione culturale attraverso scambi accademici, festival culturali congiunti e progetti di conservazione del patrimonio culturale rafforzerebbe i legami interpersonali e favorirebbe una più profonda comprensione della storia e dei valori comuni. Queste iniziative non solo arricchiscono i legami culturali, ma contribuiscono anche all’obiettivo più ampio di costruire relazioni sostenibili e a lungo termine che vadano oltre gli accordi politici.
Dal punto di vista sociale, una più stretta cooperazione potrebbe portare a sforzi congiunti nei settori della sanità, dell’istruzione e dell’assistenza sociale. I due Paesi devono affrontare sfide simili in questi settori e, mettendo in comune risorse e competenze, potrebbero affrontarle in modo più efficace. Ad esempio, i partenariati in campo sanitario potrebbero includere programmi di formazione congiunta per i professionisti del settore medico, ricerche collaborative su questioni sanitarie regionali e investimenti congiunti in infrastrutture mediche. Allo stesso modo, l’espansione della cooperazione educativa attraverso partenariati universitari, borse di studio e programmi di scambio potrebbe favorire una comprensione più profonda del patrimonio comune e delle sfide che devono affrontare.
Anche la cooperazione ambientale è diventata più importante, poiché sia l’Iran che l’Iraq sono alle prese con gli impatti del cambiamento climatico, come la scarsità d’acqua, la desertificazione e l’inquinamento. La visita potrebbe aprire la strada a iniziative congiunte incentrate sulla gestione sostenibile dell’acqua, su progetti di rimboschimento e sul controllo dell’inquinamento. Tale cooperazione non solo aiuterebbe a mitigare i rischi ambientali, ma fornirebbe anche una piattaforma per una collaborazione scientifica e tecnologica che andrebbe a vantaggio di entrambi i Paesi.
La visita del Presidente iraniano in Iraq segna un punto di svolta strategico verso la costruzione di un partenariato globale in grado di affrontare le molteplici sfide del Medio Oriente. Rafforzando la cooperazione attraverso le dimensioni politica, economica, di sicurezza, culturale e sociale, l’Iran e l’Iraq stanno gettando le basi per un’alleanza regionale più integrata e resistente. Mentre il mondo osserva questo importante impegno diplomatico, è chiaro che l’esito della visita plasmerà il panorama geopolitico della regione. L’attenzione per Gaza e la più ampia questione palestinese saranno senza dubbio al centro di queste discussioni, ma le implicazioni di questa visita vanno ben oltre, promettendo di inaugurare una nuova era di cooperazione regionale e di solidarietà contro l’entità occupante.
di Mohammad Ali Senobari, Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini.