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La Redazione

 

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Cos’è il “Consiglio per il Capitalismo Inclusivo”?

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A cura di CptHook
Il 23 Luglio 2022
11951 Views

 

Brandon Smith – OffGuardian – 20 luglio 2022

 

L’idea che tra le élite finanziarie e politiche del mondo esista un’agenda per un governo globale è stata a lungo definita, all’interno dei media mainstream e dell’establishment, una “teoria della cospirazione”.

E, purtroppo, anche quando si riesce a convincere le persone a guardare e ad accettare le prove che le istituzioni bancarie ed alcuni politici lavorano insieme per i loro scopi, molte persone continuano a non accettare l’idea che l’obiettivo finale di questi predatori di potere sia un impero mondiale.

Semplicemente non riescono a capacitarsi di una cosa del genere.

Le persone diranno che l’establishment è guidato solo dall’avidità e che le loro associazioni sono fragili e basate solo sull’interesse personale. Diranno che gli eventi di crisi e i cambiamenti nelle tendenze sociali e politiche sono casuali, non il prodotto di un’ingegneria deliberata. Diranno che le élite non saranno mai in grado di lavorare insieme perché troppo narcisiste, ecc.

Tutte queste argomentazioni sono un meccanismo di difesa con cui le persone affrontano un’evidenza che non è possibile confutare in altro modo.

Quando i fatti diventano concreti e i potenti ammettono apertamente i loro piani, alcune persone tornano a negare confusamente. Non vogliono credere che un male organizzato di tale portata possa davvero esistere. Se così fosse, tutto ciò che pensavano di sapere sul mondo potrebbe essere sbagliato (N.d.T.: è duro dover mettere in discussione le proprie convinzioni, cioè se stessi, eh?).

Per molti anni l’agenda della governance globale è stata sussurrata solo all’interno dei circoli elitari, ma di tanto in tanto uno di loro ne parlava ad alta voce in pubblico. Forse per arroganza o forse perché riteneva che fosse il momento giusto per far accettare questa possibilità alla popolazione. Ogni volta che ne parlavano, lo chiamavano “Nuovo Ordine Mondiale”.

I leader mondiali, da George H.W. Bush a Barack Obama, a Joe Biden, a Gordon Brown, a Tony Blair e oltre, hanno tutti tenuto discorsi che parlavano del “Nuovo Ordine Mondiale”. Nel corso degli anni personaggi delle élite politiche e finanziarie, come George Soros e Henry Kissinger, hanno incessantemente parlato del NWO.

Una delle citazioni più rivelatrici su questa agenda proviene dal vice segretario di Stato dell’amministrazione Clinton, Strobe Talbot, che dichiarò alla rivista Time:

“Nel prossimo secolo, le nazioni come le conosciamo saranno obsolete; tutti gli Stati riconosceranno un’unica autorità globale… La sovranità nazionale non era poi una grande idea”.

Nello stesso articolo aggiunge una citazione meno nota:

“…Il mondo libero ha formato istituzioni finanziarie multilaterali che dipendono dalla disponibilità degli Stati membri a rinunciare ad un certo grado di sovranità. Il Fondo Monetario Internazionale può praticamente dettare le politiche fiscali, compresa la quantità di tasse che un governo deve imporre ai suoi cittadini. L’Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio regola la quantità di dazi che una nazione può imporre sulle importazioni. Queste organizzazioni possono essere viste come i ministeri del commercio, della finanza e dello sviluppo per un mondo unito”.

Per capire come funziona l’agenda, vi propongo una citazione di Richard Gardner, globalista e membro del Council on Foreign Relations, in un articolo apparso sulla rivista Foreign Affairs nel 1974 e intitolato The Hard Road To World Order:

“In poche parole, la “casa dell’ordine mondiale” dovrà essere costruita dal basso verso l’alto piuttosto che dall’alto verso il basso. Apparirà come una grande “confusione rimbombante e ronzante”, per usare la famosa descrizione della realtà di William James, ma circondando la sovranità nazionale, erodendola pezzo per pezzo, porterà a molto di più del vecchio assalto frontale”.

Da allora il “NWO” ha cambiato nome più volte, man mano che il pubblico si accorgeva della cospirazione. È stato chiamato Ordine Mondiale Multilaterale, Quarta Rivoluzione Industriale, “Grande Reset”, ecc.

I nomi cambiano, ma il significato è sempre lo stesso.

Negli ultimi due anni, di fronte a una crisi globale di vaste proporzioni, il “nuovo ordine” di cui parlano i globalisti dell’establishment è arrivato, senza quasi nessuna fanfara o menzione nei media tradizionali. Gli inizi del governo globale esistono già, e si chiamano “Consiglio per il Capitalismo Inclusivo“.

Ultimamente, molti analisti, me compreso, si sono concentrati sul World Economic Forum e sul suo ruolo nell’agenda del governo globale. Soprattutto perché il capo del WEF, Klaus Schwab, è un gran chiacchierone e non può fare a meno di parlare dei futuri piani di centralizzazione.

Come ho notato in articoli passati, le élite del WEF si sono entusiasmate troppo per la pandemia di Covid, pensando di avere la crisi perfetta per attuare numerose politiche globaliste sotto forma di Grande Reset. Come si è scoperto, la Covid non è stato neanche lontanamente così letale come avevano inizialmente previsto durante Event 201, e le persone non sono state così sottomesse e accondiscendenti come avevano sperato.

Il WEF ha fatto uscire il gatto dal sacco troppo presto.

E così si va avanti, con crisi su crisi come tessere del domino, fino ad arrivare all’evento che, secondo loro, spingerà le masse ad accettare la governance mondiale. Mentre il WEF è regolarmente frequentato da globalisti di alto livello, ma è più un think-tank di alto livello, il Consiglio per il Capitalismo Inclusivo sembra essere incentrato sull’attuazione piuttosto che sulla teoria.

Il fondatore del gruppo è Lynn Forester de Rothschild, membro della famigerata dinastia Rothschild che da generazioni è coinvolta finanziariamente nell’influenzare i governi. Papa Francesco e il Vaticano si sono pubblicamente allineati con il Consiglio nel 2020, e una delle narrazioni principali del CCI è che tutte le religioni devono unirsi ai leader del capitale per costruire una società e un’economia “giuste per tutti”.

Questa dichiarazione di missione è piuttosto familiare, in quanto riecheggia gli obiettivi del WEF e il suo concetto di “economia condivisa“: Un sistema in cui non possiederete nulla, non avrete privacy, prenderete tutto in prestito, dipenderete completamente dal governo per la vostra sopravvivenza e vi “piacerà”.

In altre parole, lo scopo del “capitalismo inclusivo” è quello di ingannare le masse e far loro accettare una versione riformulata del comunismo. La promessa è che non dovrete più preoccuparvi del vostro futuro economico, ma il costo sarà la vostra libertà.

Il CCI è guidato da un gruppo di leader globali a cui si fa riferimento come “i Guardiani” (no, non sto scherzando, è vero).

Tra i membri del CCI troviamo: Mastercard, Allianz, Dupont, le Nazioni Unite, la Teachers Insurance and Annuity Association of America (TIAA), CalPERS, BP, Bank of America, Johnson & Johnson, Visa, la Fondazione Rockefeller, la Fondazione Ford, Mark Carney, il Tesoriere dello Stato della California e molte altre aziende in tutto il mondo.

L’elenco è lungo, ma rappresenta una sorta di governo guidato dalle aziende, con un congresso di rappresentanti delle imprese mescolati a leader politici malleabili.

Una delle principali missioni del CCI è stata quella di cambiare i nostri modelli economici per “promuovere l’equità e l’inclusione”. In modo esilarante, i sostenitori del CCI sostengono che “troppa ricchezza è stata accumulata nelle mani di troppo poche persone e questo dimostra che il capitalismo esistente non funziona“; eppure sono proprio loro a truccare il sistema per accentrare quella ricchezza nelle loro mani.

Non sono “capitalisti”, sono un’aristocrazia. Pensate davvero che queste persone abbiano intenzione di costruire un sistema completamente nuovo che non continui ad avvantaggiarli?

Se vi siete mai chiesti perché il Papa abbia spinto l’ideologia woke, l’allarmismo climatico e la retorica della religione unica mondiale in conflitto con la dottrina cristiana tradizionale? Perché sta seguendo i dettami del CCI.

Un’altra missione del CCI è quella di imporre controlli e tasse sulle emissioni di carbonio in nome del “cambiamento climatico”, con l’obiettivo di raggiungere le “zero emissioni“.

Come tutti sappiamo, l’azzeramento delle emissioni di carbonio sarà impossibile senza un completo sconvolgimento della nostra economia e della nostra industria, con la morte di miliardi di persone nel processo. È uno scenario irraggiungibile, ed è per questo che è perfetto per i globalisti.

Gli esseri umani sono il nemico della Terra, sostengono, quindi dobbiamo lasciare che le élite controllino ogni nostra azione per assicurarci di non distruggere il pianeta e noi stessi, e il processo non finirà mai perché ci saranno sempre emissioni di carbonio da gestire.

I membri del CCI, tra cui il capo della Bank of America, suggeriscono apertamente che non hanno bisogno della cooperazione dei governi per raggiungere i loro obiettivi. Dicono che le imprese possono attuare la maggior parte dell’ingegneria sociale senza aiuti politici.

In altre parole, è la definizione stessa di “governo ombra”: una massiccia cabala aziendale che lavora in tandem per attuare cambiamenti sociali senza alcuna supervisione. Come si è detto, lo abbiamo già visto con la diffusione dell’ideologia woke da parte di centinaia, se non migliaia, di aziende che lavorano come un alveare.

Il CCI è la forma definitiva di governo globale? No, probabilmente no. Ma ne è l’inizio: un governo delle multinazionali e delle élites finanziarie per le corporazioni e le élites finanziarie.

Elude ogni rappresentanza politica, ogni controllo e bilanciamento e ogni partecipazione degli elettori. Sono i grandi complessi aziendali ed i loro partner a prendere decisioni per la nostra società, in modo unilaterale e centralizzato.

E poiché le grandi imprese si comportano come se fossero separate dal governo, anziché collaborare con esso, possono affermare di essere autorizzate a fare ciò che vogliono.

Tuttavia, poiché le aziende e i globalisti mostrano sempre più spesso la loro vera natura e agiscono come se dovessero essere loro a comandare, il pubblico deve ritenerli responsabili come se facessero parte del governo. E se si scopre che sono autoritarie e corrotte, devono essere rovesciate come qualsiasi altra dittatura politica.

 

Link: https://off-guardian.org/2022/07/20/what-is-the-council-for-inclusive-capitalism/

 

Scelto da Markus e tradotto (IMC) da Arrigo de Angeli per ComeDonChisciotte

 

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