DI PAOLO BARNARD
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Ho più volte detto e scritto che le condotte criminali d’Israele in Palestina sono state per almeno 60 anni, e sono oggi, una riedizione del sadismo nazista, nientemeno. Ho altresì detto e scritto che un popolo, quello ebraico, che ha avuto sei milioni di morti nell’Olocausto sta oggi insultando la loro memoria nel perpetrare quei crimini o nel sostenerli acriticamente. Si faccia attenzione: è il sadismo nazista che oggi è replicato dagli israeliani su larga scala nei Territori Occupati e a Gaza, non l’entità dello sterminio nazifascista.
Purtroppo, ogni volta che mi esprimo in tal senso, mi ritrovo su Internet bersagliato sia dal popolo degli antisemiti (che mi lodano) che da quello dei revisionisti o negazionisti dell’Olocausto (che mi criticano). Questi ultimi in particolare mi riversano addosso una mia presunta pavidità di fronte all’ultimo tabù della Storia, che secondo loro è l’accertamento di quanti ebrei siano stati in realtà sterminati nei lager di Hitler.
Barnard, proclamano, perde qui la sua capacità di critica investigativa e si accoda alla “leggenda dei sei milioni di morti ebrei”, che “non sono mai stati accertati, come non lo furono mai le camere a gas”. Infatti, secondo costoro “un ipotetico reale valore di 350.000 morti renderebbe gli ebrei meno vittime”, e ancora “se poi ne fossero morti ‘solo’ 500.000 e nessuno per gasazione? Che olocaustino sarebbe? Meglio non indagare! Così potremo in eterno continuare a blaterare di 6.000.000!”. Cioè, tre o cinquecento mila morti ebrei non furono e non sarebbero un Olocausto, ed è ora di strappare il velo su quella menzogna storica. Sarebbe, affermano, un accertare verità determinanti per spezzare il giogo giudaico che mantiene tutto il mondo, Palestina inclusa, in una condizione di sudditanza nefasta.
E allora ecco cosa io ho da dire una volta per tutte su queste tesi e sulla mia presunta perdita di coraggio intellettuale di fronte all’Olocausto. Proprio non so capire come un essere umano dotato di un’anima possa trovare una differenza determinante nel fatto che 6 milioni di sterminati possano essere in realtà ‘solo’ 4 o 500.000. E’ come trovare una differenza determinante nel fatto che vostra figlia sia stata sequestrata, torturata e stuprata per 50 giorni consecutivi invece che per 300 giorni; o nel fatto che un ring di pornopedofili abbia venduto ‘solo’ 300 bambini rapiti alle loro famiglie invece che 2.000. Ma vi rendete conto, voi revisionisti, cosa significa strappare 500.000 esseri umani alle loro case, stroncare i loro affetti senza speranze di riaverli mai più, e farli crepare di stenti, torture, malattie, lavoro a bastonate, umiliazioni inaudite, ricoperti di feci, divorati dalla fame e dalle zecche, sezionati vivi sui tavoli operatori, soffocati negli escrementi sui treni per bestie, ridotti a scheletri coi vermi nelle piaghe dell’ano, e questo senza uno straccio di una colpa al mondo se non quella di essere ebrei? Ma che differenza fa, Cristo, se sono morti così o nelle camere a gas? Non è un Olocausto questo? Ma li sapete contare un milione di occhi disperati? 500.000 amori spezzati per l’eternità? Avete nella vostra casa uno straccio di persona cui volete bene? La potete, per favore, immaginare stanotte rapita e ridotta poi così, e uccisa? Vostra moglie, vostra sorella, vostro figlio, vostro padre?
Potete sostenere che con i vostri ipotetici 500.000 morti straziati da quella inaudita scientificità sadica – aggiungendovi i ghetti, le persecuzioni secolari e le leggi razziali – il mondo ebraico non avrebbe potuto in seguito reclamare uno status di vittima storica dell’Europa indifferente, quando non pienamente complice?
Ma chi siete voi che sostenete queste posizioni? Siete ragionieri contabili dell’atrocità, gente che ammette l’infamia solo se colma i vostri dosatori, per voi l’orrore si qualifica solo sopra a un certo chilaggio. Siete come chi in un’aula di tribunale argomentasse che vostra figlia, sopravvissuta a 50 giorni di stupri e oggi con 79 punti di sutura nella vagina, 47 punti nell’ano, con i legamenti dei polsi tranciati dai lacci, con i capezzoli ricostruiti dal chirurgo dopo essere stati spappolati, le corde vocali lacerate dalle grida convulse, non si qualifica per il massimo dei danni perché in realtà non furono 300 giorni di sadismo come dapprima sostenuto, ma molti di meno! E dopotutto non le hanno estirpato l’utero, poi il colon è ancora integro, e la si annovera fra le 70 vittime del maniaco, che sono assai meno di quanto strillato dai giornali finora. Tutti punti fondamentali per stabilire l’entità del crimine, e per attribuire a vostra figlia la giusta percentuale di vittimismo, perché “il reale valore di 50 giorni di inferno la rende meno vittima”, dico bene? Voi che sprecate il mio e il tempo altrui ad argomentare logiche simili nella storia dell’Olocausto nazista, siete malati nell’anima prima ancora che nel cervello. Voi che avete il termometro dell’Olocausto che dà non applicabile sotto i 500.000 massacrati nei campi di sterminio e applicabile solo sopra ai… quanti milioni? ne vogliamo discutere? Quante tonnellate cubiche di carne umana decomposta di uomini donne e bambini costituiscono Olocausto per voi? Non so, 13.000? e invece 2.300 no, giusto? ne discutiamo?
L’Olocausto c’è stato, e ribadisco: chissenefrega dei vostri distinguo psicopatici.
Fortuna che non sarà l’abiezione mentale vostra a salvare la Palestina. Se no meglio che laggiù rimangano gli israeliani, questo lo sottoscrivo.
Paolo Barnard
Fonte: www.paolobarnard.info
Link: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=165
30.12.2009