Di Giulia Bertotto, ilquotidianodellazio.it
Il Comitato Di Sana e Robusta Costituzione sintetizza in un’efficace formula la sinergia tra lotta giuridica e professione sanitaria, quella del suo fondatore, l’infermiere Raffaele Varvara.
Il Comitato Di Sana e Robusta Costituzione
Varvara, “attivista no vax” per la stampa che ha ormai perso il coraggio dell’inchiesta, rischia la radiazione dall’albo per aver fatto accedere un familiare accanto al letto di una persona in fin di vita, quando i protocolli lo vietavano.
L’associazione romana, come una società segreta del duemila, in cui potete trovare spesso gli stessi volti -ma quasi mai nella stessa sede- organizza proiezioni docufilm, flashmob, riunioni, e conferenze. Un sottobosco di attività e di idee in fermento; mentre la legge italiana li esclude, qui non è escluso nessuno.
E anzi il comitato cresce e accoglie sempre più persone. Si tratta di una realtà apartitica ma non apolitica, anzi, uno degli obiettivi è quello di rinforzare una nuova fiducia per ciò che la Politica, l’arte di governare, rappresenta.
Attorno a questa nuova carboneria gravitano legali, economisti, sanitari, docenti, forze dell’ordine, sindacati, e chiunque -vaccinato o meno- si senta oggi di dissentire o abbia riserve e dubbi sulla condizione in cui versa la democrazia nel nostro Paese. L’accoglienza è calda, i dibattiti talvolta infuocati. Abbiamo partecipato a diversi eventi del Comitato raccogliendo alcune dichiarazioni.
La Medicina non può tacere sul Governo degli untori
“I Dialoghi RVoluzionari, così abbiamo intitolato le nostre serate, sono sempre più partecipati poiché prima di tutto rappresentano un’occasione di incontro, di scambio, di mutuo soccorso solidale” ci spiega Varvara.
“L’obiettivo delle nostre serate è fare in modo di condividere e scaricare le passioni tristi che tutti noi accumuliamo (ansie, paure, frustrazioni). E fare invece il pieno di emozioni positive necessarie a vivere la resistenza contemporanea.
Se ne sente un gran bisogno, proprio in questi giorni in cui il potere sta procedendo con una nuova infusione di paura tramite la minaccia della quarta ondata.
Da una settimana si è registrato effettivamente un aumento del flusso di ricoveri, trasferimenti, dimessi e decessi, ma in realtà, quella che ci vogliono far passare per quarta ondata è “solo” l’esplosione delle criticità organizzative di un SSN ridotto all’osso.
A ogni riacutizzazione del contagio, o, in generale, ad ogni aumento dei bisogni di cura e assistenza della popolazione, gli ospedali si sovraccaricano e si congestionano. Questo poiché devono fare i conti con le pochissime risorse personali a disposizione, soprattutto dopo aver svuotato gli organici con le sospensioni.
Così interi reparti vengono chiusi, sale operatorie dismesse con interventi rimandati e tutto il personale dirottato altrove: nei centri tampone, negli hub vaccinali per le terze dosi o nei reparti Covid. Mentre nei reparti cosiddetti puliti, sguarniti di personale, l’assistenza a tutti gli altri pazienti è di scarsissima qualità e sicurezza.
Quarta ondata? Gli tsunami sono i tagli e il caos nella gestione sanitaria
Negli ospedali quindi non c’è alcuna quarta ondata. C’è solo un gran caos organizzativo conseguente al fatto che la coperta del personale, tra i tagli del passato e le sospensioni di oggi, è non corta ma striminzita!
Dunque stiamo pagando con la privazione di alcuni diritti costituzionali, la stratificazione di colpe, errori ed omissioni politico/gestionali accumulate per anni, di cui noi non siamo responsabili.
Con il comitato stiamo impiegando tutte le nostre energie psicofisiche per contestare questo vecchio mondo e per costruirne uno nuovo. Tramite la creazione di reti sociosolidali, utili a dare risposte a chi è escluso dalla società e già versa in condizioni di indigenza.
Stiamo inoltre procedendo alla mappatura degli effetti collaterali da vaccino e alla presa in carico dei problemi dei nostri concittadini che hanno voluto credere nella scienza ma che ora si ritrovano isolati, danneggiati e senza risposte”.
La Legge ha il dovere di intervenire
L’avvocato Andrea Perillo ha partecipato come relatore ad una delle serate del Comitato e ci spiega: “Io non faccio parte del Comitato, sono un legale di Avvocati Ultima Linea con Italexit, ma sono stato invitato ad una serata organizzata da esso per parlare delle questioni Costituzionali in ballo, che sono molte e piuttosto serie.
Ci sono delle normative introdotte dal Governo che sono chiaramente in contrasto con diversi principi costituzionali, come, per ultimo, il cosiddetto super green pass. Per quanto riguarda i sanitari sospesi abbiamo avuto un provvedimento cautelare del Tribunale di Velletri. Il giudice in prima udienza, senza nemmeno che le parti fossero nel contraddittorio, ha dichiarato che l’infermiera ricorrente ha diritto di tornare a lavorare. Il giudice ha fatto intendere che manderà gli atti alla Corte Costituzionale. Ha dichiarato infatti che l’infermiera sospesa è stata lesa nella dignità personale. Questo costituisce un precedente importante.
Noi abbiamo decine di cause in corso relative all’obbligo vaccinale per i sanitari, stiamo facendo ricorsi in tutta Italia e finalmente qualcosa si sta muovendo. La prossima settimana abbiamo un’udienza ad Arezzo e poi a Roma. L’obbligo vaccinale che si estende anche a forze dell’ordine e corpo docente implicherà altre cause di questo tipo. Adesso stiamo cercando di organizzare una manifestazione per coloro che hanno subito danno collaterali da vaccino, e sono tanti glielo assicuro. Abbiamo depositato svariate denunce, come hanno fatto altri avvocati non aderenti a Ultima Linea. Verifichiamo anche se le procedure del consenso informato vengono rispettate, in alcuni hub il modulo non viene neppure rilasciato. Lo scudo penale per i medici vaccinatori non regge per questo motivo. La Giustizia è lenta ma inesorabile”.
La giustizia è lenta ma inesorabile, come la Verità
Viviamo in un paese le cui leggi attualmente ci permettono di scegliere se sottoporci o meno ad un trattamento sanitario non obbligatorio de jure ma veniamo criminalizzati e perseguitati se lo rifiutiamo.
Trattamenti sanitari che sono stati convalidati e ritirati in modo convulso, per i quali sono aperte indagini da diverse procure, e di cui le stesse case farmaceutiche ammettono di non conoscere gli effetti a lungo termine, né l’effettiva percentuale e durata di protezione dall’agente patogeno. Ci viene detto dagli stessi esperti che proprio i tamponi che decretano la sussistenza della pandemia hanno una percentuale di affidabilità stimata al solo 50%.
Per piegare la democrazia (perché chi doveva farlo non ha aggiornato il piano pandemico per ben 14 anni, come provato da Report?) la scienza è stata corrotta, non certo osservata e glorificata come ci ripetono ogni giorno. E’ stato esaltato il ricatto e la minaccia come valore civile e soprattutto si è abiurato alla logica. Non ci stiamo fidando della scienza ma di una politica malata e divisiva.
Rivivificare la politica, la cura della polis, per una collettività di sana e robusta Costituzione.
Lo scopo del Comitato è dunque anche quello di spostare l’attenzione dalla dicotomia si-green pass/no-green pass per aprire un dibattito più ampio, una riflessione più profonda su anni di liberismo globale che ci hanno portati fino a questo punto.
Carbonari di oggi, rivoluzionari di domani?
Di Giulia Bertotto, ilquotidianodellazio.it
29.11.2021
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Giulia Bertotto
Laurea magistrale in Filosofia e master in “Consulenza Filosofica e Antropologia Esistenziale”. Collabora con il “Lucania Film Festival” e ha pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “In caso di Apocalisse” e il saggio “Westworld la coscienza in serie”, presentato alla fiera editoriale “Più libri più liberi” di Roma.