DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD
The Telegraph
Nel mese di agosto il tasso di disoccupazione greco è salito al 25.4%.
La disoccupazione giovanile è salita al 58%. Secondo le previsioni ufficiali, l’economia si contrarrà di un ulteriore 4.5% l’anno prossimo, sicché è logico presumere che molte più persone stiano per perdere il lavoro. E le cose non miglioreranno certo in modo significativo negli anni a venire.
Questo è ciò che accade quando sei inchiodato nella valuta sbagliata e blocchi ogni possibilità di uscita o quando sei in “un edificio in fiamme senza uscite”, per usare le parole di William Hague (Un Parlamentare Tory NdT).
Anche se i Greci aderiscono a tutte le richieste, l’anno prossimo il debito pubblico raggiungerà il 179% del PIL. Forse ci sarà una sorta di formula per ridurre i costi del servizio del debito con la limatura di 50 punti base di interesse sugli aiuti, e convincendo la BCE a rinunciare agli “utili” sui suoi 40mld di EUR stimati di Bond Greci.
Tuttavia è difficile capire come i tagli a stipendi e pensioni ecc.., inseriti in un testo di legge al Parlamento Greco la scorsa notte con enorme difficoltà potranno fare di più che guadagnare qualche mese di tempo. Le proteste di Mercoledì sono arrivate al limite della guerriglia urbana. Non ci vorrà molto per oltrepassare quella linea.
Anche se gli artifici dell’EMU riescono a mantenere la Grecia dentro al sistema, è ancora questo un obiettivo lontanamente desiderabile? Non sta invece diventando questa una politica viziosa e immorale?
Io sono d’accordo con Hans Werner Sinn, dell’IFO (un Centro Studi Economici Tedesco NdT), che sostenere l’adesione all’Euro è ormai diventato un atto di crudeltà. Non viene fatto nell’interesse dei Greci.
E’ fatto per il “Progetto” dai cerberi del Progetto.
Solo liberandosi dall’EUR la Grecia può ripristinare un minimo di vitalità economica e di dignità Nazionale.
Quel che sappiamo dagli studi sul lavoro è che l’età appena oltre i 20 anni è cruciale per la formazione di carriere durature e per permettere poi di guadagnare dieci-quindici anni dopo. Un crimine economico che non si può commettere è quello di lasciare il 58% dei giovani consumare i loro giorni di frustrazione nei caffè, sempre che possano permettersi un caffè.
Il Premier Antonis Samaras ha lanciato degli avvertimenti isterici prima del voto su ciò che sarebbe accaduto se il Parlamento avesse rifiutato di obbedire alla Troika UE-FMI, parlando di catastrofe e di collasso della società Greca. Ha poca credibilità. Il suo partito è stato il principale responsabile della grottesca gestione della Grecia nei primi anni dell’UEM. Non vi è alcuna ragione evidente per la quale la Grecia dovrebbe precipitare in una spirale se dovesse uscire dall’UEM, né che la Dracma precipiterebbero a livelli da Terzo Mondo.
Questo potrebbe accadere solo se l’UE avesse deciso di realizzare questo obiettivo. Ma perché l’Unione Europea dovrebbe comportarsi in questo modo? Avrebbe tutte le ragioni per cercare di salvare il salvabile di questo fiasco e dimostrare che la solidarietà dell’UE è ancora qualcosa che ha un valore. Tecnicamente la BCE potrebbe venire incaricata di difendere un cambio Euro – Dracma, diciamo una svalutazione del 30%, fintanto che le acque si siano calmate. La BCE e la Commissione Europea potrebbero poi intervenire con investimenti e con sostegno al commercio estero per attutire il colpo.
Una transizione ordinata non va per nulla contro il buon senso. Servirebbe anzi a ripristinare la competitività di base dell’economia greca in un colpo solo.
Ma sappiamo tutti qual è il motivo per cui questo non è stato fatto.
Gli ideologi del funzionamento dell’unione monetaria non potrebbero contemplare un qualsiasi passo indietro nel loro “Progetto” così come non avrebbero mai ammesso nella relazione economica della Commissione di ieri di aver gravemente sottovalutato gli effetti della stretta fiscale (il moltiplicatore fiscale) e di aver quindi sballato tutta la loro strategia di austerity.
Non abbiamo a che fare con persone razionali. Si tratta di un ordine religioso, e questi monaci stanno diventando un pericolo crescente per le società europee e per le democrazie.
I Consiglieri di Margaret Thatcher furono etichettati come Sado – monetaristi nei primi anni ’80, ma non hanno mai inflitto qualcosa di nemmeno lontanamente paragonabile a questo livello di sofferenza.
Lo strano silenzio della Sinistra su questo è sconcertante. Prima o poi i miei amici Fabianisti (da Fabian Society NdT) dovranno fare chiarezza, se sono per i lavoratori o per la “la sala d’aspetto dei banchieri ” – come i vecchi Socialisti come Peter Shore dicevano per descrivere l’unione monetaria.
Il Piano Draghi ha allontanato una minaccia finanziaria immediata, ma questo rende le cose peggiori. Lo stillicidio di brutti dati economici continua ogni giorno. La crisi strutturale in profondità sta addirittura peggiorando.
La domanda di credito si è schiantata del 50% in Italia e in Francia.
La disoccupazione in Spagna è del 25.8% e può raggiungere il 30% l’anno prossimo.
Eppure non vi è più alcun catalizzatore immediato o un qualche arbitro esterno nei mercati che possa far finire questo abuso nei confronti delle persone.
A meno che il Bundenstag non venga in soccorso rifiutando a un certo punto di pagare solo per continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto, dovremo aspettare fino a che le svalutazioni interne dei PIIGS spingeranno i tassi di disoccupazione a livelli talmente atroci che il sistema politico salterà.
E’ il peggiore di tutti i mondi possibili.
Ambrose Evans-Pritchard
Fonte: http://blogs.telegraph.co.uk
Link: http://blogs.telegraph.co.uk/finance/ambroseevans-pritchard/100021180/who-will-stop-the-sado-monetarists-as-jobless-youth-hits-58pc-in-greece/
08.11.2012
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da MINCUO