C'ERA UNA VOLTA QUANDO I BAMBINI POTEVANO USCIRE DA SOLI

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DI NATALINO BALASSO
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Emilia Romagna, torneo di calcio dei giovanissimi. Le partite durano un’ora. Una squadra si trova in vantaggio per 31 a zero. La media è di un gol ogni 90 secondi. Il divario tra le due squadre è assurdo, forse non dovevano trovarsi sullo stesso campionato.
Fatto sta che l’arbitro, un ragazzo di 20 anni, si consulta coi due allenatori e decide di finire la partita prima del tempo (la notizia qui).

Alla fine l’arbitro verrà sospeso e la partita dovrà essere rigiocata. La federazione degli arbitri dice che il ragazzo sospeso, imparerà e crescerà grazie a questa punizione.

La morale di questa storia è che:

1) Il calcio, fin da giovanissimi, non può essere considerato mai un gioco, è invece un lavoro da affrontare anche quando non ha più senso il confronto.
2) Crescere significa rinunciare al buonsenso e seguire le famose regole.
3) il ragazzo che arbitrava imparerà così a mentire, infatti se non scriveva nel suo referto che aveva interrotto la partita prima del tempo, nessuno gli avrebbe detto niente.

Quando, da piccoli, si giocava sui prati, con due maglioni al posto dei pali, se il confronto era impari si rimescolavano le squadre per ottenere un confronto più equo, non c’erano regole, tutto era autogovernato da bambini, ma eravamo più saggi di questi poveri burocrati del calcio. Ma noi giocavamo per divertirci, mentre ora i ragazzini devono inseguire il sogno di essere miliardari, avere una macchina con la quale possono ignorare le regole della strada, e una moglie di rappresentanza.

Mi fa ridere chi dice che si ruba il futuro ai giovani, il futuro non si può rubare e i giovani se lo devono conquistare, la verità è che stiamo rubando il presente ai giovanissimi. Una volta ho sentito una bimba dire “Mia nonna mi ha raccontato una storia dei tempi di quando i bambini potevano uscire da soli” e ho pensato che stiamo creando generazioni di inetti, che in futuro saranno incapaci di prendere una decisione se non su consulto di entità superiori.

Natlino Balasso
Fonte: https://www.facebook.com/natalinobalasz?fref=ts
14.10.2015

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