Ecco gli effetti della propaganda atlantista: non si era finito col virus, che già gli italiani hanno trovato un altro motivo per odiarsi. Le bugie dei media di regime non sono solo bugie. Sono atti terroristici, vere e proprie bombe che si vanno a piazzare nel ventre della società civile ed esplodono sempre contro i più deboli. Esistono due guerre d’Ucraina: la prima è quella materiale, degli eserciti schierati e di chi striscia da dietro, armando e sobillando gente stremata da carestia e bombe; poi c’è la guerra narrata, quella che semina odio e divisione nelle menti delle persone, e ha nei pappagalli di regime i suoi armigeri, nei media le sue armi. E crea devastazione non meno di quella materiale, perché un popolo umiliato, infantilizzato, terrorizzato, non è un popolo: è un branco, facile preda di isteria, scoppi di violenza e auto-lesionismo.
Oggi a Brescia un ragazzino è stato aggredito e picchiato dai compagni di scuola perché sua madre è russa. E gli stessi colpevoli di questa violenza, i media, si nascondono dietro al dito del “nazionalismo”, quando è la isterica russofobia che propugnano ogni singolo giorno, le assurde sanzioni alla Russia, il vergognoso ostracismo di personalità filo-russe o semplicemente con opinioni obiettive sui fatti – che, come è ovvio e banale, non sono mai per una sola campana, ma questo non va bene alla nuova ortopedia del pensiero, che deve schiacciare, punire, silenziare qualunque cosa devii minimamente da quanto sostenuto dalla propaganda della NATO.
Il caso della città lombarda non è l’unico: i consolati russi di tutte le principali città italiane sono in stato di allerta per l’acuirsi delle violenze contro i propri concittadini, soprattutto scaturite da liti con cittadini ucraini.
MDM 07/03/2022
Fonte https://www.bresciatoday.it/attualita/brescia-liceo-russo.html