Il comune di Bologna punta a digitalizzare completamente tutto ciò che concerne il rapporto tra il municipio e il singolo cittadino. Lo annunciano orgogliosi in conferenza stampa il sindaco Matteo Lepore: “Daremo ai cittadini servizi basati sulle loro esigenze e questo ci permetterà di personalizzare la loro esperienza. Le persone potranno trovare sul loro cellulare o sul computer tutto quello che farà l’amministrazione” e l’assessore all’Agenda digitale Massimo Bugani, che parla di un “progetto ambizioso che muove su basi solide”. Uno sportello comunale prêt-à-porter, sempre a disposizione del cittadino, ma che, secondo l’assessore Bugani, già creatore di un analogo progetto nella giunta Raggi, farà molto, molto di più. Sì, perché la città natale delle sardine vuole essere all’avanguardia anche nella cittadinanza a punti, anche se in questo caso il primato va a un altro comune dell’Emilia Romagna, Fidenza, che ha iniziato ad adottare un sistema di meriti e demeriti sul modello cinese usando come cavie gli sventurati inquilini delle case popolari. Ma l’Alma Mater Petalorum fa di più, ed estende il sistema a tutta la cittadinanza, creando lo smart citizen wallet, il portafoglio del cittadino smart – termine che Bugani preferisce tradurre con “virtuoso”: “Il cittadino avrà un riconoscimento se differenzia i rifiuti, se usa i mezzi pubblici, se gestisce bene l’energia, se non prende sanzioni dalla municipale, se risulta attivo con la Card cultura” e il piatto di lenticchie offerto alla virtù consiste in una serie di sconti su vari servizi pubblici. L’app, che partirà in via sperimentale dopo l’estate, sarà facoltativa e per ora viene presentata solamente come premiazione della virtù, e non è fatta menzione (come invece nel più agghiacciante esperimento di Fidenza) di eventuali perdite di punti o penalità.
Così, il meccanismo avviato dal green pass, ormai già vetusto per la narrazione dominante tutta riversa sul megafono bellico, viene in sordina propagandato, sperimentato, consolidato nella prassi e nella psicologia del popolo italiano. Si è iniziato punendo i cattivi con il lasciapassare sanitario, e adesso si premiano i buoni con il wallet dello sciacallo pentastellato Bugani, ma il meccanismo è sempre lo stesso: tracciare fedelmente comportamenti e azioni del singolo, archiviati in un database gestito da indelebili blockchain, per tracciarne un profilo completo ad uso e consumo di apparati pubblici e privati, creando sempre più e meglio il terreno d’azione per il compimento del capitalismo della sorveglianza; medesimo anche l’obiettivo: cancellare i diritti naturali per creare un sistema in cui l’individuo deve guadagnarseli in un continuo e iper-sorvegliato esercizio della conformità al modello prestabilito dalla società. Insomma, il più bieco dei totalitarismi.
MDM 31/03/2022