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La Redazione

 

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Aumento gas “ingiustificato”: ENI sta speculando sulla guerra

La partecipata statale, nonostante acquisti il gas russo allo stesso prezzo del pre-guerra, lo rivende ai distributori maggiorato di 12 volte. Cingolani: una "colossale truffa" e la Procura di Roma apre un'indagine
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A cura di Marco Di Mauro
Il 15 Marzo 2022
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Sabato scorso il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani l’ha definita una “colossale truffa” a Sky Tg 24: “un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi. La crescita non è correlata alla realtà dei fatti, è una spirale speculativa su cui guadagnano in pochi, una colossale truffa a spese dei cittadini e delle imprese”, parole riprese da pochi altri. Difatti, nonostante la vergognosa manfrina mediatica, nessun gasdotto tra Russia e l’Europa è stato chiuso, e, cosa ancor più notevole, l’ENI continua a comprare il gas russo agli stessi prezzi pre-guerra, con l’unica differenza che lo rivende alle aziende italiane a un prezzo dodici volte superiore.

Cingolani propone anche la soluzione: “È necessario stabilire il prezzo massimo oltre il quale gli operatori europei non possono andare. È fondamentale. Serve un tetto massimo per il prezzo del gas, un costo appetibile da non affossare il mercato. E, se fisso il prezzo del gas, fisso anche il prezzo per l’energia elettrica.” Un calmiere dei prezzi, insomma, fissato a livello europeo, che possa frenare questa colossale speculazione che crea un’economia di guerra ai danni di risparmi e proprietà dei cittadini italiani, già devastati da due anni di pseudo-pandemia. Alle parole del ministro è seguito un esposto del Codacons, che ha portato la Procura di Roma ad aprire un’indagine contro ignoti: “L’indagine” ha riferito la procura “è volta a verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabili. I relativi accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma della Guardia di Finanza.” Codacons ha presentato l’esposto anche all’Antitrust e ad altre 104 procure italiane. Così ha riferito il presidente Carlo Rienzi a TgCom24: “Grazie al nostro esposto la magistratura ha finalmente deciso di fare luce sugli assurdi rincari che si stanno abbattendo sui consumatori italiani. Ora chiediamo che anche l’Antitrust e le altre Procure si attivino sulla base della nostra denuncia, inviando i Nas e la Guardia di Finanza presso società petrolifere, distributori, grossisti e aziende di intermediazione attive nella vendita dei carburanti e sequestrando le bolle di acquisto dei carburanti e tutti i documenti fiscali utili a verificare le differenze esistenti nei prezzi di acquisto e di vendita dei prodotti petroliferi prima e dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.”

Nonostante l’appello del ministro e le azioni che ne sono seguite, il governo dei peggiori non si è espresso sull’argomento, perché la speculazione di guerra dell’ENI è del tutto funzionale alla politica dei padroni di Herr Mario: annientare il risparmio privato e le proprietà immobiliari del popolo italiano, per ridurlo a una condizione di mera sopravvivenza, lasciando tutti i beni della nazione nelle mani dei mercati internazionali.

Già adesso moltissimi si stanno ritrovando bollette che non riescono concretamente a pagare, e i prezzi della benzina sono alle stelle. Di conseguenza, una spesa al supermercato oggi viene a costare il 60% in più di quanto costava prima del 24 febbraio. E la colpa non è di Putin, perché Gazprom, nonostante le devastanti sanzioni alla Russia, non ha aumentato i prezzi di un solo centesimo: sono gli operatori statali, in accordo con il governo, che hanno fatto scattare l’economia di guerra. In questo, la continuità con le politiche emergenziali è chiara: si è passati da un’emergenza all’altra senza soluzione di continuità, ma dal nostro punto di vista dalla pandemia alla guerra non cambia nulla. Stesso terrorismo mediatico martellante, stesso obiettivo: ridurci alla fame. Se prima era giusto e necessario per combattere il nemico invisibile, adesso è giusto e necessario per combattere il nemico moscovita. Ma l’unico nemico del popolo italiano è l’attuale governo non eletto, esecutore degli ordini dei Rothschild & soci, e se non sorge una ribellione seria, la guerra l’hanno già vinta.

MDM 15/03/2022

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Ricercatore indipendente, è tra i fondatori del Comitato di Sana e Robusta Costituzione.
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