di Valentina Bennati
comedonchisciotte.org
Troppi morti per malori improvvisi tra persone che erano sane.
Il fenomeno, che riguarda tutta Europa, è stato di recente confermato anche dal dottor Valerio Petterle, medico che certifica i decessi in Veneto e da Giovanni Trambusti, analista dati statistici, nella trasmissione Mediaset ‘Fuori dal Coro’ in un servizio a firma di Raffaella Regoli.
Rimane da chiarire se queste morti abbiano una correlazione con il vaccino che è stato imposto indirettamente a tutti e direttamente a varie categorie, come i sanitari, gli insegnanti e gli appartenenti alle Forze dell’Ordine e di Polizia.
E proprio da chi porta la divisa è partita un’iniziativa che, forse, lo speriamo tutti, riuscirà a creare una breccia nel muro di gomma che sta proteggendo da troppo tempo una tematica divenuta ormai un tabù per le autorità e la maggior parte dei media del nostro Paese: il Sindacato della Polizia di Stato LES (Libertà e Sicurezza) e l’Associazione OSA-Operatori di Sicurezza Associati si sono uniti e, insieme all’Associazione ALI-Avvocati Liberi e alla Senatrice Bianca Laura Granato, hanno investito le energie in un comune obiettivo presentando una denuncia presso la procura di Catanzaro con la quale chiedono con forza l’apertura di un’indagine al fine di appurare finalmente la verità.
Nel VIDEO che segue l’Avv. Antonietta Veneziano di ALI, che è il legale del sindacato LES (Libertà e Sicurezza), illustra i dettagli dell’esposto a Francesco Capo di Visione TV.
In base a quanto riferito dall’Avv. Veneziano “alla popolazione sono stati somministrati dei farmaci imperfetti pericolosi per la salute pubblica già conoscendone gli effetti potenzialmente letali”. La documentazione presentata a riguardo è molto dettagliata e la richiesta è che i fatti vengano accertati e che tra i vertici delle Istituzioni Sanitarie (EMA, AIFA, Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità) gli eventuali responsabili siano chiamati a risponderne.
In questi ultimi tre anni ci sono state Procure che non hanno indagato e che hanno optato per una rapida richiesta di archiviazione di denunce importantissime che, molto probabilmente, avrebbero evitato tanti morti e danneggiati, se adeguatamente approfondite.
L’auspicio, adesso, è che il corposo dossier depositato presso la Procura di Catanzaro guidata dal Dottor Nicola Gratteri (tra l’altro anche il suo caposcorta è uno dei tanti decessi improvvisi di questi tempi), possa finalmente spingere gli inquirenti all’apertura di un’indagine accurata e rigorosa.
Non ci resta che rimanere “in vigile attesa”. Fiduciosi sempre, nonostante tutto.
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