ULTIM’ORA Sempre più tesa la situazione davanti al rettorato dell’Università di Torino, dove i nove irriducibili resistenti che occupano da due giorni l’aula magna, insieme a una ventina di sostenitori davanti ai cancelli, sono sempre più asserragliati dalla DIGOS, che proprio in questo momento gli sta imponendo lo sgombero anticipato: non più alle 16 come pattuito, ma adesso. Intanto dentro si resiste, e gli occupanti promettono che non lasceranno il posto fino all’ora prestabilita, denunciando anche la situazione in un video.
Linea durissima con gli studenti No Green Pass, che hanno deciso, unici in Italia, di alzare il livello dello scontro, attuando la prima vera protesta studentesca incisiva contro la dittatura sanitaria. Fin quando si tratta del solito flash mob, infatti, la polizia lascia correre. Ma l’occupazione del rettorato è un atto che non solo blocca le attività dell’ateneo, ma potrebbe scatenare l’effetto emulazione nel resto d’Italia. Per questo gli ordini del prefetto sono stati chiari: nessuna pietà. Così anche con il corteo contro l’alternanza scuola lavoro, composto per lo più da minorenni, partito da piazza Arbarello, in cui Cobas e studenti liceali esprimevano solidarietà con gli occupanti del rettorato e – secondo una nostra fonte – avevano intenzione di recarsi in loco a loro supporto è stato bloccato già all’angolo con via Bertola da un cordone di celerini che, stando alle nostre fonti, ci sono andati giù pesante: moltissimi contusi e feriti, alcuni anche in maniera grave. Tuttora i manifestanti si trovano insanguinati e bloccati dalla celere.
AGGIORNAMENTO (13:00) Sopraggiunge un accordo tra la polizia politica e gli Studenti No Green Pass: niente sgombero immediato, ma si anticipa l’orario pattuito alle 15:30.
MDM 28/01/2022