DI FRANCO BUFFONI
nazioneindiana.com
Porta Pia ha cancellato dalla storia una delle più ottuse monarchie assolute dei tempi moderni, che motivava la sua intolleranza e il suo dominio sulle coscienze e sui corpi non solo con il richiamo ad un generico diritto divino, ma con la pretesa che il sovrano fosse il vicario del figlio del dio unico degli abramitici. E con la consueta leggerezza abramitica – fino al 20 settembre 1870 – gli ebrei poterono vivere a Roma solo ghettizzati.
Cancellando dall’Europa, come scrisse Gladstone, uno stato che “ha condannato la libertà di parola, la libertà di stampa, la tolleranza del non-conformismo, il libero studio di questioni civili e filosofiche”, quel giorno, l’Italia avrebbe dovuto cancellare per sempre anche i privilegi della chiesa cattolica. Invece diede subito inizio, con la legge delle Guarentigie e “l’assegno di congrua”, alla lunga serie di concessioni al Vaticano culminata in anni recenti nella vergognosa clausola dell’8 per mille.I clericali, dal canto loro, pensarono bene di mostrarsi sempre e solo offesi, proclamandosi vittime: L’unità cattolica, celebre periodico diretto da don Margotti, cominciò a uscire listato a lutto e lo fece per ben 28 anni. Come osservò Edmondo De Amicis, fogli di tal fatta ingenerarono nei cattolici di tutta Europa il timore che “gli italiani” (definiti “facinorosi” e “tigri assetate di sangue”) volessero “far man bassa sulle chiese e sui preti”.
Occorre distinguere alcune fasi: malgrado le concessioni, fino al 1929 – se non altro – i matrimoni dovettero – tutti e comunque – essere celebrati in comune. Poi chi voleva celebrava anche i propri riti religiosi. (Già questo, oggi, sarebbe un bel passo avanti sulla via dei Pacs). Coi patti lateranensi il fascismo per autolegittimarsi riportò in gioco i clericali (obbligo, per esempio, di crocifisso come “arredo” in ogni aula scolastica e di tribunale). Ancor più fece la Realpolitik togliattiana nel 1947 con l’art 7 della Costituzione, che inglobò i patti lateranensi. (Va ricordato che – ancora negli anni Cinquanta – il 70% dei cittadini italiani si recava compattamente a messa la domenica; oggi tale percentuale si è ridotta al 20%, ma i nostri attuali politicanti si comportano legislativamente come se le percentuali fossero ancora quelle degli anni Cinquanta).
Una svolta parve giungere nel 1984, con l’abolizione del concetto di religione di stato. Ma tale raggiungimento fu pagato con la mela avvelenata dell’8 per mille.
In sintesi, quindi, Porta Pia ha sì cancellato dalla storia lo stato pontificio, portando a naturale conclusione il Risorgimento, ma ha anche aperto le porte dell’Italia tutta alle ingerenze vaticane. Perduto il potere temporale in un’area limitata del paese, i clericali lo hanno recuperato di fatto e con ben maggiore efficacia in tutto il Paese, spacciandolo per potere spirituale, grazie all’ignavia e all’opportunismo dei governanti italiani.
La ricorrenza del XX settembre dovrebbe dunque diventare l’occasione per denunciare il concordato con la chiesa cattolica come un privilegio concesso ad un potere antidemocratico, parallelo e spesso alternativo a quello dello stato.
Franco Buffoni
Fonte: www.nazioneindiana.com
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21.09.2010