WASHINGTON SOGGIOGATO: LA TURCHIA SI RIVOLGE ALLA RUSSIA

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DI MIKE WHITNEY
counterpunch.org
“La Turchia sta lentamente lasciando il sistema Atlantico. Questa è la motivazione che sta dietro al colpo di stato. Questa è la ragione per cui la NATO sta andando nel panico. Tutto questo è in un contesto molto più ampio e grande rispetto a Erdogan. E’ un movimento tettonico. Questo avrà delle ricadute sui rapporti turco-siriani, turco-cinesi, turco-russe e turco-iraniane. Questo cambierà il Mondo.” — Yunus Soner, Vice presidente del Partito Patriottico Turco (TPP)
“Sta diventando evidente che il tentato colpo di stato non rappresentava solo il lavoro di una piccola combriccola di ufficiali insoddisfatti all’interno delle forze armate; era invece il prodotto di una vasta cospirazione per prendere il controllo dello stato turco che si preparava da decadi e avrebbe potuto avere successo”. — Patrick Cockburn, CounterPunch

Il 9 di Agosto, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si incontrerà con il Presidente russo Vladimir Putin a San Pietroburgo. I due capi di stato discuteranno degli sviluppi politici a seguito del recente colpo di stato in Turchia, di turismo e del lancio del Turkstream, la condotta di gas naturale che trasformerà la Turchia nel centro di smistamento di energia più grande del sud Europa. Ci si aspetta anche di esplorare le opzioni per terminare i combattimenti in Siria. Putin insisterà che Erdogan metta uno sforzo attento a fermare i militanti islamici dall’attraversare ripetutamente in entrambe le direzioni il confine siriano, mentre Erdogan chiederà a Putin di fare tutto quello che è in suo potere per prevenire che emerga un stato curdo indipendente sul confine meridionale della Turchia.
L’incontro finirà con gli usuali sorrisi e strette di mano accompagnate da una dichiarazione che impegna a lavorare insieme pacificamente per risolvere le controversie regionali e per porre fine a una guerra per procura che ha lasciato la Siria in cenci.
Tutto sommato, la chiacchierata sembrerà come una qualunque farsa di pubbliche relazioni svuotata di ogni significato più ampio, ma non lo sarà. Il fatto è che la normalizzazione delle relazioni tra Russia e Turchia farà presagire un cambiamento geopolitico più ampio che metterà in relazione Ankara a Tehran, Damasco e altri alleati della Russia attraverso l’Eurasia. L’alleanza altererà la scacchiera globale in una tale direzione che sradicherà il piano imperiale di controllo del flusso dell’energia dal Qatar all’Europa, ridisegnando la mappa del Medio Oriente e come pivot per l’Asia. Quella strategia verrà sia ridotta che potrà soffrire alcuni contraccolpi. Le ragioni di questo dovrebbero essere elegantemente ovvie a ognuno che possa leggere la mappa [geografica]. La posizione della Turchia la rende uno stato indispensabile, come ponte sulla terraferma che connette il benessere e la modernità dell’Unione Europea con le vaste risorse e la crescita dell’Asia.
Quel vitale tassello di collegamento del puzzle geopolitico viene gradualmente fatto scivolare dall’orbita di Washington verso territorio nemico. Il colpo di stato del 15 di Luglio è possibilmente il chiodo finale sul coperchio del Nuovo Ordine Mondiale (NWO) per le raggioni che discuteremo dopo. Qui di seguito riporto un estratto dall’articolo intelligente di Eric Draitser intitolato “Scaccomatto di Erdogan: In Turchia fallisce il colpo di stato montato dalla CIA e sconvolge la scacchiera globale” che si può riassumere con quello che segue:
“In ultima analisi, il fallito colpo di stato del 2016 in Turchia avrà ramificazioni a lungo termine che impatteranno per anni e decadi a venire. Con la Turchia ora chiaramente in rotta con l’asse US-NATO-EU, è oltremodo predicibile che non solo ricucirà con emtrambe Russia e Cina, ma si posizionerà all’interno di un territorio non-occidentale identificato dai BRICS, dalla Organizzazione per la Cooperazione di Shangai (SCO), dalla strategia Una Cintura – Una Strada, dalla Banca di Investimento per le Infrastrutture Asiatiche, etc.” (“Erdogan’s Checkmate: CIA-Backed Coup in Turkey Fails, Upsets Global Chessboard“)
Nella prima parte dell’articolo, Draitser identifica correttamente i seguaci di Fethullah Gulen come i perpetratori del colpo di stato. Come lui e altri hanno indicato, gli agenti di Gulen hanno penetrato tutti i livelli dello stato e dell’esercito turco che agisce come un governo ombra (aka- “stato parallelo”) e che pone una minaccia diretta alla sicurezza nazionale della Turchia. Qui il giornalista Patrick Cockburn fa le stesse considerazioni in un suo recente articolo su CounterPunch:
“C’e’ una piccola questione rimasta [ancora aperta], ovvero che i seguaci di Fethullah Gulen fossero dietro al tentativo di colpo di stato, nonostante le sue ripetute smentite. ‘Io non ho nessun dubbio che la mente e la spina dorsale del colpo di stato fossero i Gulenisti.” dice Kadri Gursel, che è usualmente critico nei riguardi del governo. Lui aggiunge che è addirittura esterretatto dal grado in cui i Gulenisti potevano infiltrare e sovvertire le forze armate, il potere giudiziario e coloro che prestano servizio civile” [NdT: “civil service” nel senso di dipendenti pubblici, anche di alto livello, nell’apparato statale turco].
“E’ difficile trovare qualcuno a sinistra o a destra che non sospetti che a qualche livello gli Stati Uniti fossero complici di questo tentato colpo di stato. Erdogan è probabilmente convinto di questo lui stesso, nonostante le smentite degli USA, e questo forgerà la sua politica estera futura.”
“Se il colpo di stato avesse avuto successo, la Turchia sarebbe stata messa di fronte a una totale dittatura militare o a una guerra civile, o entrambe. Erdogan ha detto in una intervista che i capi di stato stranieri che consigliano ora moderazione avrebbero danzato di gioia se lui fosse stato ucciso dai cospiratori.” (“After the Coup, Turkey is Being Torn Apart“, Patrick Cockburn, CounterPunch)
Se il colpo di stato fosse riuscito, allora è molto probabile che Erdogan sarebbe stato selvaggiamente assassinato come Gheddafi, mentre lo Stato sarebbe stato immerso in una guerra civile a lungo termine . Questo è il motivo per cui Erdogan ha rimosso decine di migliaia di simpatizzanti di Gulen o operativi dalle loro cariche nello Stato, nei media, nei militari e nelle università . Questi prigionieri saranno ora accusati di sostenere il colpo di stato (tradimento?) e potrebbero affrontare la pena di morte. Critici nella amministrazione Obama e nei media occidentali hanno strigliato Erdogan per violazione delle libertà civili nel suo sforzo di liberare il paese da una quinta colonna e da traditori, ma il presidente turco non considererà niente di tutto ciò. Ha risposto con rabbia dicendo che Washington stava “agendo dalla parte dei capi golpisti.”
“Ora Io mi chiedo”, ha detto Erdogan, “se è l’Occidente che dà sostegno al terrore o no? È l’Occidente dalla parte della democrazia, o dalla parte dei colpi di stato e del terrore? Purtroppo, l’Occidente dà sostegno al terrore e si trova dalla parte dei colpi di stato… Noi non abbiamo ricevuto il sostegno che ci aspettavamo dai nostri amici, né durante né dopo il tentativo di colpo di stato “.
“Erdoğan ha lamentato che nessun leader occidentale fosse venuto in Turchia per esprimere condoglianze e solidarietà al popolo turco”. (Hurriyet, Turkish Daily)
Ha delle buone argomentazioni, non lo sono forse? Mentre io non sono un fan dell’Erdogan autocratico e narcisista, è molto sospetto che Washington sia così ansioso di criticare e così riluttante ad aiutare. Dopo tutto, i due paesi sono alleati, giusto?
E che cosa vuole Erdogan?
Lui vuole che gli Stati Uniti estradino Gulen (che attualmente vive in esilio in Pennsylvania), così da poter affrontare le accuse di tradimento in Turchia. Secondo Erdogan, “Documenti sono stati inviati agli Stati Uniti per “stabilire la colpevolezza di Gulen. “Ma l’amministrazione Obama resta impassibile, anche se la Turchia ha consegnato terroristi agli Stati Uniti in passato anche senza prove”. A quanto pare, quella che è salsa per l’oca femmina non lo è per il l’oca maschio.
Vale la pena di ripetere quello che ha detto Cockburn nel brano sopra. Egli ha detto: “E ‘difficile trovare qualcuno a sinistra o a destra, che non sospetti che ad un certo livello gli Stati Uniti fossero complici nel tentativo di colpo di stato.”
Perché? Perché tutti in Turchia – senza riguardo per la loro politica o etnia – pensavano che gli Stati Uniti avevano una mano nel colpo di stato?
Date un’occhiata a questa clip da un articolo al World Socialist Web Site, che aiuta a spiegare:
“Le affermazioni degli Stati Uniti che Washington non aveva alcun sentore del colpo di stato, non sono semplicemente credibili. La base aerea di Incirlik in Turchia, che ospita più di 5.000 soldati americani ed è la base principale per la campagna di bombardamenti condotta dagli Stati Uniti contro la Siria e l’Iraq, è stato il centro organizzativo del putsch.
Aerei da combattimento pro-coup andavano e venivano da e per Incirlik man mano che il colpo di stato si è rivelato. Poco dopo il fallimento del colpo di stato, il comandante della base, il Gen. Bekir Ercan Van, è stato arrestato insieme ad altri soldati pro-coup nella base.
Dato che Incirlik è il sito di decine di armi nucleari, nessuna credibilità può essere data ai crediti che l’intelligence degli Stati Uniti non era a conoscenza che un colpo di stato contro Erdogan fosse stato organizzato da lì. Se questo fosse veramente il caso, rappresenterebbe una disfatta di intelligence della CIA di proporzioni mozzafiato ….
Un ufficiale pro-coup catturato dal governo turco, il tenente colonnello Murat Bolat, ha detto al quotidiano conservatore Yeni Savak che la sua unità era stata designata a trattenere ed eventualmente uccidere Erdogan dopo aver ricevuto informazioni precise sulla posizione di Erdogan da fonti statunitensi.
“Nel corso della riunione, una persona che immagino fosse un ufficiale delle forze speciali, ha detto, ‘A nessuno sarà permesso di salvare il presidente dalle nostre mani,'”, ha detto, indicando che questo significava che Erdogan doveva essere giustiziato dopo essere stato catturato se le forze che lo avessero arrestato avessero fronteggiato un qualunque contrattacco. ” (“Erdogan accuses US of supporting failed coup in Turkey“ World Socialist Web Site)
Anche se le informazioni non sono conclusive, è sospetto. Per lo meno, Washington sapeva che un colpo di stato era in programma e ha guardato dall’altra parte. Un post di un professore di Harvard, Dani Rodrik, sembra fornire una spiegazione molto plausibile del coinvolgimento degli Stati Uniti, per me. Ecco un breve estratto:
“Il governo degli Stati Uniti non può aver avuto una mano diretta nelle attività di Gulen, ma è più difficile respingere l’argomento che ha fornito il supporto tacito – o che alcune parti dell’amministrazione degli Stati Uniti hanno prevalso su altre parti che erano meno propense verso Gulen”.
“Come chiariscono i cabli di Wikileaks che ho riportato prima, il Dipartimento di Stato, almeno, è stato ben consapevole dell’infiltrazione dei Gulenisti tra i militari turchi per lungo tempo. Il ruolo dei Gulenisti nell’operazione Sledgehammer, che ha portato al licenziamento di molti dei maggiori ufficiali kemalisti/secolaristi in campo tra i militari è altrettanto chiaro. Al di là di Sledgehammer, un’ampia gamma di operazioni clandestine contro avversari in Turchia dei Gulenisti deve essere ben nota ai servizi di intelligence americani…”
“… il capo dei militari turchi, che è stato tenuto in ostaggio dai golpisti durante il tentativo di colpo di stato, ha detto che uno dei suoi rapitori gli aveva offerto di metterelo in contatto con Gulen direttamente. Questa, di per sé, è una prova “prima facie” [NdT: basandosi sulla prima impressione] del coinvolgimento di Gulen, e probabilmente supera la prova “causa probabile” che è necessaria per l’estradizione. Incredibilmente, i funzionari dell’amministrazione [USA] vanno ancora dicendo che “non vi è alcuna prova credibile di coinvolgimento personale del Sig. Gulen.” In altre parole, questi funzionari devono pensare che il capo dell’esercito del loro alleato della NATO stia mentendo.” ( “È gli Stati Uniti dietro Fethullah Gülen?“, Dani Rodrik’s Blog)
Il sostegno dell’amministrazione Obama per i curdi in Siria, così come il suo comportamento a seguito del colpo di stato del 15 luglio, ha portato ad un drammatico deterioramento delle relazioni USA-Turchia. Questo senza dubbio influenzarà la volontà di Erdogan di permettere agli Stati Uniti di utilizzare le sue basi aeree per lo svolgimento di bombardamenti in Siria nel futuro. E’ anche collegato ad accelerare il ritmo con cui la Turchia rafforza relazioni con la Russia, l’Iran e gli altri perchè avrà bisogno della protezione di nuovi alleati per meglio difendersi contro le minacce provenienti da Ovest.
L’amministrazione Obama, è ancora incerta su come procedere principalmente perchè nessuno si aspettava che Erdogan avrebbe rotto con Washington, purgato i sui nemici, perseguito un riavvicinamento con Mosca, Tehran e Damasco, e tirato uno strattone violento ai piani dello Zio Sam per ridisegnare la mappa del Medio Oriente. Al presente, l’amministrazione sta provanto a diminuire le tensioni inviando un funzionario di alto rango dietro l’altro per persuadere Erdogan che gli USA non erano coinvolti nel colpo di stato. Il Presidente [NdT: Chairman] dei Capi di Stato Maggiore, Gen. Joseph Dunford ha visitato Ankara proprio questa settimana mentre il Segretario di Stato John Kerry e il Vice Presidente Joe Biden vengono calendarizzati più in là in questo stesso mese. Eventualmente, anche ad Obama sarà domandato di fare una escursione. Nessuno sforzo verrà risparmiato per riportare Erdogan indietro all’ovile.
Se comunque, l’offensiva con fascino dovesse fallire, come mi aspetto che sarà, Erdogan sarà crocifisso dai media occidentali (Hitler Erdogan) mentre operazioni coperte e NGOs proveranno a a fomentare instabilità politica. Almeno, così è che normalmente le cose si evolvono [NdT: play out, vengono fuori].
MIKE WHITNEY
Link: http://www.counterpunch.org/2016/08/08/washington-slapdown-turkey-turns-to-moscow-for-help/
8.08.2016
Traduzione per www.comedonchisciotte.org acura di ANDREA CESARINI
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