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La Redazione

 

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WASHINGTON LANCIA IL MILITARISMO TEDESCO E GIAPPONESE CONTRO IL TERZO MONDO

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A cura di Truman
Il 17 Settembre 2006
159 Views
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DI HEINZ DIETERICH
Rebelion

Il colonialismo, che fu tanto utilizzato, nei secoli scorsi, da alcuni paesi europei per sottomettere intere popolazioni e approfittare delle loro risorse naturali, scomparve, per generare, però, a poco a poco, una nuova variante, conosciuta ai giorni nostri come imperialismo.

1. Il problema: la tripla impotenza dell’imperialismo occidentale

La relativa impotenza dell’imperialismo occidentale — Stati Uniti, Unione Europea e Giappone — di fronte alle condizioni attuali del sistema mondiale è il risultato di tre fattori di base:
1. il suo fallimento di fronte alla resistenza in Iraq e di fronte a piccole potenze come l’Iran e la Corea del Nord;
2. l’impossibilità di debellare le emergenti potenze regionali che co-governano il sistema mondiale: Russia-Cina, India e, eventualmente, il Blocco Regionale del Potere LatinoAmericano (BRPL);
3. l’incapacità strutturale di offrire un sistema economico razionale che possa neutralizzare le contraddizioni del sistema capitalista, disattivare i movimenti di massa e frenare la lotta senza quartiere per le materie prime e la plusvalenza globale, che è il centro gravitazionale di tutta la politica contemporanea e lo sarà, di fatto per tutto il XXI secolo.2. La risposta: centralizzazione e fascistizzazione dell’imperialismo occidentale

Di fronte a questa crisi strutturale, le classi politiche del grande capitale sono giunte alla conclusione che, nell’attuale scenario mondiale, possono garantire i propri interessi solo a due condizioni: 1. la centralizzazione di tutte le loro forze in una falange imperialista occidentale e 2. la coesione di tale falange attraverso una nuova dottrina imperial-fascista.

2.1 La centralizzazione

La cornice generale della centralizzazione del potere è l’alleanza strategica tra la borghesia atlantica — Stati Uniti e Unione Europea — e quella giapponese. In tale processo appaiono poli secondari, come la Polonia, dove Washington costruirà un nuovo “scudo nucleare antibalistico”; comunque la sua essenza fonda la proprie radici nella riattivazione accelerata del militarismo tedesco e giapponese, e cioè delle due potenze che a partire dalla Prima Guerra Mondiale hanno sempre figurato, nella dottrina di politica estera di Washington, come “leader regionali naturali” dell’Europa e dell’Asia.

2.2 La dottrina

Convertire Stati di orientamento borghese in Stati fascistoidi di aggressione richiede la modifica delle loro sovrastrutture politiche e dottrinali; in particolare, la trasformazione imperialista della Costituzione e delle dottrine militari nazionali, oltre al cambio sciovinista del pensiero sociale. A tale scopo Washington recluta nuovamente due dei vecchi complici della “Guerra Fredda”, che impose dopo il 1945 in Germania e in Giappone per poter dar vita all’American Century: la democrazia cristiana tedesca (CDU) e il Partito Liberal-Democratico (PLD) del Giappone. Se durante la “Guerra fredda” vennero sconfitti i movimenti anticoloniali/anticapitalisti e il loro protagonista alleato, il socialismo storico, oggi vi è la pretesa di ripetere l’impresa distruggendo gli esclusi e il Socialismo del XXI Secolo.

E i suoi vecchi complici funzionano bene. La democrazia cristiana tedesca, con l’appoggio della socialdemocrazia e della cupola della maggioranza dei partiti politici, a parte il nuovo “Partito di Sinistra”, e il conservatorismo giapponese (PLD) — che governa il paese praticamente dal 1946 — fanno tutto ciò che è in loro potere per convertire i propri paesi in territori statali regionali sotto il controllo di Washington.

La nuova dottrina del subimperialismo tedesco e giapponese è un clone di quella statunitense (Nacional Security Strategy 54) e gira intorno al “diritto” di appropriazione della plusvalenza e delle materie prime mondiali, in modo particolare l’energia, attraverso la guerra sia con attacco tradizionale che nucleare. Si tratta di una dottrina fascista, all’interno della logica sviluppata a suo tempo dal più rinomato giurista nazista, Carl Schmitt, per giustificare la guerra di attacco di Hitler, tra le altre, sulla base della Dottrina Monroe statunitense.

3. Il temibile potere della Falange occidentale

In questo modo le tre borghesie decisive per il sistema mondiale — quella statunitense, quella giapponese e quella tedesca — riconoscono che possono difendere il loro sistema mondiale di sfruttamento e disuguaglianza dai paesi e dagli Stati regionali emergenti solo unificando il proprio potere economico, demografico, territoriale e militare in una Falange imperialista. E, infatti, riuniscono tra loro circa il 55% del Prodotto Globale Lordo e una popolazione di 510 milioni di abitanti. In caso di un nuovo conflitto mondiale potrebbero mobilitare più di quaranta milioni di soldati. Se a questo “asse del male” si aggiunge il resto dell’Unione Europea, il suo potere economico rappresenta qualcosa come il 75% del Prodotto Sociale Mondiale, circa il 90% delle conoscenze e degli insediamenti scientifici moderni e una popolazione di approssimativamente 900 milioni di persone.

Questo blocco imperialista ha dichiarato guerra a tutti i tentativi di cambiamento della qualità del sistema mondiale a favore degli esclusi. Si tratta di un nemico estremamente poderoso e brutale: si tratta del principale nemico dell’umanità.

4. Il cambiamento della dottrina militare delle Forze Armate Tedesche

Il governo tedesco democristiano-socialdemocratico sta realizzando, attraverso una ridefinizione totale della vecchia dottrina militare, la conversione delle Forze Armate Tedesche (Bundeswehr, BW) da forze di difesa territoriale in una guardia pretoriana di intervento mondiale. Tale ridefinizione ha la pretesa di raggiungere i seguenti obiettivi:

4.1 La repressione interna

Il primo fine consiste nel permettere l’uso interno della Bundeswher attraverso la modifica della costituzione tedesca e la ridefinizione del “caso di difesa”(Verteidigungsfall). La costituzione tedesca proibisce espressamente qualsiasi guerra di aggressione e il “caso di difesa” viene rappresentato come “un’aggressione esterna contro il territorio nazionale”. Nel nuovo e ancora segreto “Libro Bianco” militare, che il governo vuole ratificare per il 12 luglio, alcuni tipi di attentati vengono equiparati al “caso di difesa”, al fine di poter dichiarare lo stato di emergenza e poter utilizzare le Forze Armate all’interno del paese.

La data del 12 luglio, scelta dal governo, ha la pretesa, ovviamente, di sfruttare l’isteria collettiva dei Mondiali di Calcio che si concluderanno la notte del 9 luglio, per portare a termine la nefasta involuzione costituzionale del paese. In tale contesto risultano sospette anche le crescenti aggressioni a sfondo razzista dei neonazisti contro gli stranieri avvenute negli ultimi giorni e che sembrano sostenere la propaganda del governo che solo le Forze Armate sono in grado di garantire la sicurezza degli spettacoli calcistici.

4.2 Blood for Oil: sangue in cambio di petrolio

Il secondo obiettivo della nuova dottrina militare consiste nella legalizzazione dell’uso delle Forze Armate per garantire la somministrazione di energia, compreso un prezzo ragionevole della medesima, e il livello di vita (!!) dei tedeschi, Si stabilisce, in poche parole, il diritto di mantenere attraverso le armi l’attuale sistema di sfruttamento del Terzo Mondo.

Il democristiano F.J. Jung, Ministro della Difesa, afferma che è parte degli “interessi della sicurezza politica della RFT garantire una somministrazione libera e sicura dell’energia”… “Se i terroristi… controllano uno stretto di mare, allora vi è logicamente un interesse tedesco nel garantire il libero commercio” del petrolio. Sottolinea che i soldati tedeschi già partecipano ad assicurare l’approvvigionamento del petrolio nel Corno d’Africa. (BZ) Nel disegno segreto del nuovo libro bianco si sostiene anche che si garantirà l’approvvigionameno di energia, anche “in regioni geograficamente lontane”, se necessario, con l’aiuto delle Forze Armat.

Attualmente, il governo e i partiti politici, ad eccezione del Partito di Sinistra, stanno autorizzando l’uso della Forza Armata tedesca in Congo, che rappresenta un’altra zona di materiali strategici. In Afganistan è già operativo un forte contingente militare tedesco, per le ragioni che già espose, nel 2001, l’allora ministro della difesa, il socialdemocratico Rudolf Scharping: “Entro 25 anni sarà finito il gas del Mare del Nord, ma nelle regioni dell’Afganistan e nel Caucaso c’è di tutto”, così come nello “spazio del Mar Caspio”. Ha ragione. Per questo già Hitler diresse le sue divisioni verso questa regione.

4.3 Consolidare la minaccia nucleare europea contro il Terzo Mondo.

Questo sfacciato espansionismo imperialista dell’elite tedesca coincide con quello dei francesi, degli inglesi, degli italiani e degli spagnoli. Il guru della politica estera di Tony Blair, Robert Cooper, definì nell’aprile del 2002, nel suo famoso saggio: “Why we still need empires”, (Perchè abbiamo ancora bisogno degli imperi”), l’UE come un “impero cooperativo” che necessita di un “nuovo tipo di imperialismo”, come “quello dell’Impero romano”. La settimana scorsa il ministro della Difesa britannico, John Reid, ha affermato che “la combinazione degli effetti del cambio climatico globale con la diminuzione delle risorse naturali aumenta la possibilità di conflitti violenti per la terra, l’acqua e l’energia”.

Il Ministro della Difesa francese, Michèle Alliot-Marie, sostiene: “Se l’Europa vuole diffondere i propri valori di umanesimo e democrazia nel mondo, dobbiamo agire e, se necessario, anche con la forza”. Il suo Capo politico, il Presidente Chirac ha minacciato l’Iran con l’uso delle armi nucleari e nel gennaio del 2006 dichiarò che la Francia avrebbe potuto utilizzare le armi nucleari “per assicurare i nostri approvvigionamenti strategici”. La democristiana Angela Marke, ex-comunista della RDF e attualmente Cancelliere di Germania, non trovò nulla di strano in tale dichiarazione: considerò che si tratta di una “dottrina adeguata agli attuali cambiamenti nel mondo”.

Il nemico principale dell’umanità: la grande borghesia degli Stati Uniti- Unione Europea-Giappone.

L’essenza di questa “dottrina adeguata” è la guerra senza quartiere contro i popoli del mondo, come mostrano le seguenti espressioni dell’imperialismo tedesco che sono rappresentative di tutta la Falange capitalista.

Nel 1996, un alto ufficiale dello Stato Maggiore tedesco scrisse quanto segue nell’organo ufficiale delle Forze Armate: “Nel XXI secolo i paesi ricchi, che ora vivono in una coesistenza pacifica tra loro, dovranno difendere il loro buon tenore di vita dai popoli degli Stati e delle regioni povere, (…) L’umanità si trova davanti a un secolo di carestia. Per cose che una volta si potevano comprare, si faranno le guerre”.

Kurt Biedenkopf, ex Segretario Generale del Partito Democristiano, per molti anni membro del parlamento tedesco e professore di diritto e scienze politiche è ancora più chiaro: “Possiamo resistere se una parte considerevole dell’umanità muore di fame? Come pensiamo di proteggerci dalla richiesta dei poveri della terra di spartire con loro, se non siamo disposti a spartire (…) Quali pericoli di guerra provengono da questi sviluppi? (…) Il nostro modo di vivere non può essere diffuso anche agli altri (…) Ciò significa che possiamo conservare il nostro modo di vivere solo se anche in futuro lo riserveremo a una minoranza privilegiata: le nazioni industriali altamente sviluppate”. [1]

5. Come sconfiggere la Falange imperialista occidentale?

Questa è la logica di Winston Churchill e di Adolf Hitler, di Franklin Delano Roosvelt e di Josè Maria Aznar. E’ l’essenza spartita tra capitalismo liberale, quello democristiano e quello fascista: bisogna sfruttare e reprimere il mondo intero per mantenere sotto controllo la “bestia popolare” nazionale. Da ciò nascono la Prima Guerra Mondiale, la Seconda e probabilmente la Terza, con il suo nuovo fascismo.

Ci sono tre teatri di azione dove è necessario sconfiggere il nuovo fascismo: 1. quello militare; 2. quello politico-difensivo e 3. quello politico offensivo-strategico.

5.1 E’ evidente che la dottrina della guerra irregolare è la prima diga di contenimento della Falange; però è allo stesso modo evidente che senza armi nucleari e razzi bellici non esiste una reale forza deterrente. In futuro non esisterà sovranità nazional-regionale senza armi strategiche.

5.2 Evitare la conversione del Giappone e della Germania in Stati di aggressione bellica è un compito improrogabile per i movimenti sociali, i partiti e gli Stati progressisti dell’Europa e dell’America Latina. La crescente diffusione della Rivoluzione Latinoamericana sull’Europa coincide con la scalata delle forze di centrosinistra in Francia, ma in modo particolare in Germania e deve essere utilizzata per costruire un’Alleanza transatlantica difensiva contro il nuovo fascismo.

5.3 Nessuna guerra si vince con la difensiva e, per questo motivo, il lavoro della difesa strategica deve essere vincolato con quello dell’offensiva strategica: il socialismo del XXI Secolo.

Solo così sarà possibile sconfiggere la Falange occidentale che pretende prolungare la sua opera mondiale di terrore, iniziata nel 1942. Da qui l’importanza vitale per l’intera umanità di cercare di impedire la trasformazione imperial-fascista alle dipendenze di Germania e Giappone, sotto la leadership di Washington.

[1] Entrambe citazioni dell’eccellente saggio di Peter Buerger, “Deutsche Kriege fuer das “nazionale” Interesse?”

Heinz Dieterich: Filosofo tedesco, professore universitario, autore di numerose opere, residente in Messico, editorialista della rivista spagnola “Rebelión”.

Heinz Dieterich
Fonte: http://www.rebelion..org
Link: http://www.rebelion.org/noticia.php?id=32550
5.06.06

Tradouzione per comedonchisciotte.org a cura di ELSA SALMOIRAGHI

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