Secondo quanto riportato ieri, giovedì 27 maggio, da Reuters, gli Stati Uniti e gli alleati europei hanno avvertito l’Ucraina del pericolo di un’escalation nel caso in cui le armi fornite dall’Occidente venissero utilizzate per attaccare obiettivi all’interno della Russia; tuttavia nessun divieto esplicito di intraprendere tali azioni è stato fatto a Kiev.
“Siamo preoccupati per un’escalation, ma non vogliamo fissare limiti geografici o legarci troppo le mani con le armi che stiamo dando loro”, ha detto uno dei tre funzionari statunitensi che ha parlato con Reuters.
Douglas Lute, tenente generale dell’esercito statunitense in pensione ed ex ambasciatore di Washington presso la NATO, ha affermato che se le truppe ucraine colpissero direttamente in Russia, “si scatenerebbe un dibattito divisivo all’interno dell’Alleanza. E, ovviamente, l’Alleanza non vuole questo. E nemmeno l’Ucraina”.
Reuters ha anche confermato che l’amministrazione Biden sta valutando la possibilità di fornire all’Ucraina lanciarazzi multipli come l’M142 High Mobility Artillery Rocket System (HIMARS), che potrebbero teoricamente essere utilizzati proprio per colpire il territorio russo.
“Abbiamo urgentemente bisogno di M270 MLRS o M142 HIMARS per salvare le vite dei soldati ucraini”, ha scritto Anton Geraschenko, consigliere del Ministero degli Affari Interni dell’Ucraina. “Gli Stati Uniti hanno 2.000 MLRS nell’esercito e in magazzino. Se ce ne danno solo 200, fermeremo l’attacco [russo] nel Donbass e li cacceremo dall’Ucraina!”, ha aggiunto.
Le nuove preoccupazioni degli Stati Uniti per un’escalation sono in contrasto però con i precedenti commenti pubblici di vari funzionari statunitensi e di altri paesi della NATO. In particolare, il 27 aprile il Segretario di Stato americano Antony Blinken aveva dichiarato al Senato che spetta all’Ucraina decidere se attaccare la Russia. Mentre il giorno prima, il Ministro delle Forze armate britannico James Heappey aveva invece dichiarato che era “del tutto legittimo che l’Ucraina prendesse di mira le zone più interne della Russia”.
Secondo un funzionario americano rimasto anonimo, conclude Reuters, “potrebbero esserci scenari in cui gli ucraini sono messi talmente alle strette da sentirsi costretti a un’ulteriore escalation” utilizzando le armi fornite dalla NATO.
Se ciò dovesse accadere il conflitto diventerebbe molto più preoccupante e intenso.
Massimo A. Cascone, 27.05.2022