oasisana.com
Dalla sede londinese, la multinazionale Vodafone ammette il rischio per la salute umana nell’uso di Smartphone e telefoni cellulari: “Rischi correlati alla salute dei campi elettromagnetici. È stato riscontrato che i campi elettromagnetici comportano rischi per la salute causando, in caso di utilizzo del telefonino, una riduzione nel suo uso oppure un contenzioso (legale)“. L’ammissione, negata invece dall’Istituto Superiore di Sanità nelle dichiarazioni del fisico Alessandro Vittorio Polichetti (“Nessun pericolo dal 5G: questo dice la scienza”), è contenuta nel Rapporto Annuale 2018 del Gruppo Vodafone, il colosso mondiale del wireless guidato proprio fino al 2018 da Vittorio Colao, dal presidente del consiglio dei ministri Conte messo a capo della task force che ha voluto imbavagliare gli oltre 600 Comuni d’Italia per la moratoria e la precauzione, contrari all’avanzata del pericoloso 5G.
Eppure, nonostante l’ammissione del rischio sanitario, in questi giorni la pubblicità di Vodafone punta forte sul 5G, mentre con una nota annuncia la dismissione programmata dello standard 3G per il passaggio forzato al 4G, causa di un preannunciato rallentamento della chiavetta per la connessione Web. Ecco il testo che molti utenti stanno ricevendo in questi giorni: “stiamo lavorando costantemente per offrirti una GigaNetwork sempre migliore e stiamo potenziando la rete 4G. per questo convertiremo la nostra rete 3G alla tecnologia 4G attraverso una progressiva dismissione delle risorse di rete su tecnologia 3G. Gli interventi inizieranno a partire dal 25 gennaio 2021 e termineranno entro la fine di febbraio 2021. Il tuo dispositivo Chiavetta Internet ……..risulta non abilitato alla tecnologia 4G, ti informiamo, quindi, che la navigazione Internet sarà rallentata. per maggiori informazioni chiama il 42593“.
Pure TIM sta percorrendo questo tipo di strada, puntando alla dismissione nel piano di innovazione digitale. Verranno sostituiti i modem per la connessione Internet, saranno solo wireless , impedita la connessione via cavo? Infine dalla bozza del cd. Decreto Milleproroghe, il Governo vuol semplificare la posa della banda larga per ospedali e scuole “ove il primo nodo di rete disponibile si trovi entro una distanza massima di 4 chilometri dagli edifici stessi, l‘intervento di posa di infrastrutture a banda ultra larga da parte degli operatori è eseguito mediante riutilizzo di infrastrutture e cavidotti esistenti o, anche in combinazione tra loro, con la metodologia della micro trincea attraverso l’esecuzione di uno scavo e contestuale riempimento di ridotte dimensioni (larghezza da 2,00 a 4,00 cm, con profondità regolabile da 10 cm fino a massimo 35 cm), in ambito urbano ed extraurbano, anche in prossimità del bordo stradale o sul marciapiede“.
Pubblicato il 28.12.2020