VINCE PIRRO. LA CLASSE POLITICA DIRIGENTE ANNUNCIA UN NUOVO CORSO: “VOI NON SIETE CITTADINI, SIETE SOLO SUDDITI”

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DI SERGIO DI CORI MODIGLIANI
liberi-pensieri.info

“L’articolo più bello della Costituzione è l’articolo 36, laddove si dice che la retribuzione deve assicurare al lavoratore «un’esistenza libera e dignitosa»: sono parole bellissime. L’esistenza deve essere libera e dignitosa, non può essere sempre e soltanto subordinata alla logica economica. Non possiamo vivere all’ insegna dell’emergenza continua e dell’esistenza dei soli problemi economici: i diritti non possono essere sacrificati impunemente.”

“Stefano Rodotà – Il diritto di avere diritti”

Abbiamo un re.

Un paese medioevale non poteva che esprimere un monarca. Finisce così la commedia degli equivoci.Senza alcun colpo di scena. Si trasforma nell’inevitabile sceneggiatura che sposta, inevitabilmente, il film “L’Italia alle elezioni” da una sceneggiata cialtrona, interpretata da Alberto Sordi o Peppino de Filippo, in un film hard boiled, molto più vicino a “Quarto Potere” di Orson Welles o a “Le mani sulla città” di Francesco Rosi, capolavoro del 1963, interpretato da Rod Steiger e Salvo Randone, due splendidi grandi attori. Finisce la commedia e finiscono anche gli stereotipi su questo paese, dipinto troppo spesso con faciloneria, con superficialità, spingendo l’immaginario collettivo a voler credere e pensare che, comunque vada, si finisce a tarallucci e vino. Non è così. Non ci sono biscotti, non esistono libagioni. La commedia non c’è più. La sceneggiatura rimane la stessa ma ci regala l’annuncio, invece, di una tragedia sociale. L’elezione del presidente trasforma, giustamente, il film della nostra nazione in quella che dovrebbe essere, per aderire in maniera più realistica alla autentica situazione del paese: una tragedia.

Vincono coloro che non hanno mai voluto e non vorranno mai nessuno spostamento neppure millimetrico dell’asse portante dell’equilibrio del paese, quel consociativismo perpetuo tra aristocrazia fondiaria, oligarchia finanziaria, criminalità organizzata e i rappresentanti delle istituzioni sempre disposti e disponibili per mettersi al servizio delle esigenze euro-atlantiche, declinate da chi considera la Repubblica Italiana una semplice colonia alla quale dare un ordine da eseguire senza discussione.

Nasce così l’asse conservatore italiano che guiderà l’Italia verso la sua totale resa incondizionata al sistema finanziario speculativo europeo. E questa loro vittoria deve spingere tutti gli italiani a diventare più maturi, più responsabili, a comprendere che è necessario adesso iniziare una fase di profonda argomentazione, elaborazione e continua attività della cittadinanza per difendersi e cominciare a organizzare la propria salvaguardia, perché tra dieci giorni, l’intero “sistema paese” finisce ufficialmente sotto il perentorio controllo politico del sistema finanziario speculativo. Pioverà un fiume di denaro sulla Repubblica Italiana, probabilmente fin dalla prossima settimana, sia in borsa, sia sui fondi di investimento che a favore dei nostri bpt che vedranno, all’improvviso, una ottima performance sui mercati. Ma non arriverà neppure un euro né alle imprese nè alla cittadinanza. Siamo finiti dentro il film “Le mani sulla città” del 1963. Lì ritorna l’Italia, a quel punto della propria Storia. Conclude così il proprio processo di regressione  iniziato con Silvio Berlusconi venti anni fa. Con l’elezione di Stefano Rodotà, il paese avrebbe dato l’avvio alla costituente collettiva per la nascita della Terza Repubblica. Con la dissoluzione del PD l’intera collettività paga il prezzo della incapacità degli italiani di affrontare la realtà (e il conseguente lutto mai elaborato) per la fine del comunismo del 1989.

Finisce la Seconda Repubblica, oggi. Ma non nasce la Terza.

L’attuale indecorosa classe politica dirigente prende atto della situazione e promuove la Prima Repubblica, lanciando quindi al paese un messaggio chiaro, forte, netto, preciso. La Seconda Repubblica è fallita: ritorniamo ai giochi del privilegio precedenti all’epoca post-moderna, quindi alla Prima Repubblica. Da domani ritorniamo –per scelta dell’attuale parlamento- a considerare le istituzioni e l’attività politica dell’esecutivo secondo gli standard della Prima Repubblica, attraverso una fitta ragnatela di amicizie e incroci azionari di banche, fondazioni, istituzioni finanziarie, tutte quante sotto la benedizione e l’appoggio di chi, come Giuliano Amato, nella sua potente qualità di presidente del consiglio in pectore, come qualcuno ha già ipotizzato, rappresenta la sintesi delle oligarchie del privilegio delle antiche dinastie aristocratiche della rendita parassitaria. Per il momento, l’attuale classe politica dirigente italiana ha scelto di ritornare ufficialmente alla costituzione del Medioevo Italiano. E’, in assoluto, la pagina più nera, delittuosa e regressiva per il nostro paese. L’aspetto positivo consiste nel fatto, come la Storia ci insegna, che i sistemi autoritari non reggono l’urto dell’opposizione quando ci si trova a una crisi di sistema, come nel caso dell’Italia. Con questa scelta effettuata pochi minuti fa, l’Italia sceglie ufficialmente lo “stato perenne dell’assoluta immobilità” provocando la spaccatura del paese tra istituzioni rappresentative e volontà della cittadinanza, in un momento storico nel quale “i cittadini” irrompono nell’agone pubblico pretendendo di avere una voce nel nome di un bene comune e delle esigenze del servizio pubblico. Non dureranno molto, lo sanno anche loro. Non dureranno molto proprio perché vince il mondo della Prima Repubblica defunta venti anni fa. E non si tratta di resurrezione, bensì di riesumazione.

Verremo governati dai cadaveri della Storia.

L’aspetto positivo è che esiste, oggi, la possibilità di una nuova consapevolezza collettiva, attivata grazie alla rete, che è immediata, grazie ai social networks, grazie anche alle primarie del PD, che hanno portato in parlamento dei candidati “diversi” i quali hanno scelto di rendere conto ai propri elettori delle loro azioni piuttosto che rispondere ai dettami della segreteria,  grazie al flusso perenne delle notizie e delle informazioni che forniranno sempre e di continuo la materia necessaria per capire, comprendere, e quindi elaborare ciò che i defunti riesumati stanno combinando. E’ inutile usare mezzi termini retorici. Abbiamo condotto tutti una bella battaglia politica iniziata diversi anni fa per cambiare questo paese.

L’abbiamo persa.

Ma la loro è una vittoria di Pirro.

Sergio Di Cori Modigliani
Fonte: www.liberi-pensieri.info
Link: http://www.liberi-pensieri.info/2013/04/vince-pirro-la-classe-politica-dirigente-annuncia-il-nuovo-corso-voi-non-siete-cittadini-siete-solo-sudditi/
20.04.2013

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