DI VALENTINA LARES MARTIZ
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LA VOCE DELL’OPPOSIZIONE VISTA DALLA COLOMBIA :
Capriles rifiuta di riconoscere la vittoria di Maduro, che è stato proclamato presidente eletto.
In un clima di tensione per le chiusure di strade, decine le proteste di gente che batteva pentole e coperchi, malgrado la richiesta di un riconteggio avanzata dal candidato dell’opposizione Henrique Capriles, lunedì alle 16:30 ora locale, sia stata accettata dal Consiglio Nazionale Elettorale ( CNE), che però ha proclamato ufficialmente Nicolas Maduro nuovo Presidente del Venezuela. ( Analisi : Maduro e il nuovo pragmatismo venezuelano)
Al momento della proclamazione, Tibisay Lucena, responsabile del CNE, ha dichiarato che Maduro ha vinto con 7.563.747 voti contro 7.298.491, una differenza di solo 265.256 voti. In termini percentuali, l’erede di Chavez ha ottenuto il 50,75%, mentre l’opposizione ha preso il 48,97% una differenza dell’ 1,78%.
Dal mattino, centinaia di persone si sono mobilitate a Caracas, Barquisimeto, Anzoategui e in altre città per chiedere il conteggio del cento per cento dei voti in tutti i seggi elettorali, come richiesto dal candidato Capriles domenica sera e dal rettore del CNE, Vicente Diaz.
La mozione è stata sostenuta pubblicamente da Maduro nel primo discorso tenuto dopo aver conosciuto i risultati, quindi ci si aspettava che l’annuncio fosse rimandato alla fine del riconteggio dei voti, una volta dissipato qualsiasi dubbio dell’opposizione sul margine ristretto di voti con cui Maduro ha riportato la vittoria. Ma il consiglio elettorale del CNE ha proceduto subito alla proclamazione senza attendere la verifica delle schede votate.
Prevedendo questo comportamento, Capriles aveva messo subito pressione sulle istituzioni richiedendo il riconteggio immediato e attivando meccanismi di protesta popolare “perché crediamo che abbiamo vinto noi le elezioni, come lo crede anche l’altra parte. Abbiamo il diritto quindi di chiedere di contare i voti.”
“Che cosa stanno nascondendo? Perché si sta affrettando la proclamazione” ha rimproverato e ammonito Capriles: “Se stasera si procede alla proclamazione del candidato ufficiale, voglio ricordare che Maduro aveva già accettato di ricontare i voti quindi, proclamando il Presidente oggi, si proclama un presidente illegittimo, spurio”.
Capriles ha ordinato mobilitazioni sotto le sedi elettorali del Consiglio inogni stato “restiamo calmi, ma con fermezza,” ed esigiamo il riconteggio, poi domani, con lo stesso obiettivo, si farà una marcia fino alla sede del CNE di Caracas.
Ha anche denunciato che diversi soldati sarebbero stati arrestati per aver contratiato il compimento di reati come il furto di materiale elettorale o l’aver rilevato irregolarità nei seggi. Ha anche presentato 200 denunce al CNE per violazione del silenzio elettorale del giorno prima delle elezioni ed ha raccolto 3.000 segnalazioni di irregolarità avvenute nel giorno stesso delle elezioni, come impedimento a testimoni di partecipare alle revisioni, intimidazione a elettori e segretari di seggio che contestavano la scomparsa di materiale elettorale.
“I risultati in democrazia non sono il prodotto del consenso, sono il prodotto delle volontà” ha dichiarato Lucena durante la proclamazione.
Circondato dai membri del Gabinetto e delle Istituzioni Pubbliche, Maduro ha ricevuto le credenziali come Presidente Eletto, mentre si sentiva arrivare un gran clamore da fuori per i Cacerolazos e per i cornetazos che sbattevano in tutta Caracas. La gente sui balconi gridava “truffa, truffa”, e faceva scoppiare petardi.
Scontri nelle strade
Nelle strade sono stati segnalati scontri tra oppositori e picchetti di polizia che ha sparato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti. A Barquisimeto sembra ci siano stati diversi feriti, tra cui due fotoreporter, colpiti da proiettili di gomma.
Maduro, poco dopo la sua proclamazione, ha dichiarato: “Io sono il figlio di Chavez, sono chavista sono il primo Presidente Chavista, dopo Hugo Chavez e raccoglierò la sua eredità per proteggere gli umili, i poveri, per curare l’indipendenza della patria occupandomi del bene del paese, per costruire il socialismo.” E ha invitato i suoi seguaci a non cadere nella trappola della violenza, perché a suo parere, “Il nostro è il progetto giusto.” ( Maduro dice che il Presidente dovrà farsi conoscere dal popolo)
Ha denunciato che l’opposizione sta cercando di mettere in atto un colpo di stato: “Chi cerca di minare la democrazia della maggioranza, o che sta invocando un colpo di stato, io lo denuncio e denuncio anche che in Venezuela si sta tentando di disconoscere le istituzioni democratiche”.
Un avvertimento alla Spagna
Le dichiarazioni del Ministro degli Esteri spagnolo José Manuel García-Margallo, per un rapido riconteggio dei voti ha spinto Maduro a far richiamare, lunedì stesso, l’ambasciatore venezuelano a Madrid, Bernardo Alvarez, per consultazioni. Il Presidente eletto ha detto di sperare che la Spagna rettifichi la sua posizione, perché altrimenti potranno essere presi provvedimenti “esemplari”, anche in campo economico. “Che si chiedano in Spagna, come se la passano le imprese spagnole in Venezuela? Attenta Spagna!”
I governi amici riconoscono il trionfo
I Governi latino-americani che eran più vicini al compianto Presidente venezuelano Hugo Chavez, come Cuba, Ecuador, Bolivia, Nicaragua, Brasile e Argentina sono stati i primi a congratularsi con il suo successore, Nicolas Maduro, per la vittoria elettorale, non ancora riconosciuta dall’opposizione.
Ma anche Russia e Cina si sono affrettate a inviare le loro congratulazioni a Maduro, mentre alcuni governi europei, come Spagna, Francia e Regno Unito, hanno reagito con cautela e hanno esortato ad evitare una polarizzazione del paese.
Il presidente di Cuba, Raul Castro, ha ratificato “solidarietà e impegno” del suo paese con il Presidente eletto del Venezuela e si è congratulato con lui per il ” trascendente trionfo”.
Da quando si insediò Chavez, l’isola riceve 100.000 barili di greggio venezuelano al giorno che vengono pagati con le prestazioni di 45.000 tecnici cubani che vengono impiegati in diversi settori pubblici.
Da parte sua, il segretario generale dell’OSA, José Miguel Insulza, si è congratulato con il popolo venezuelano per il civismo dimostrato il giorno delle elezioni e ha espresso “il suo sostegno per lo svolgimento di una verifica e di un riconteggio dei voti”.
Il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha detto che gli Stati Uniti ritengono “necessario” e “prudente” Il conteggio dei voti, visto lo “stretto margine” della vittoria riportata da Nicolas Maduro.
La Colombia accoglie e sostiene l’auditoria
Prima della proclamazione di Maduro, la Colombia, per mezzo della Cancelleria del Ministero degli Esteri, si è congratulata con Nicolas Maduro per la sua elezione e ha accolto con favore la volontà del governo e dell’opposizione ad una audit “che contribuisca a dare tranquillità al paese e permetta una lettura autenticata dei risultati del voto”.
Allo stesso modo, l’ex Presidente Andrés Pastrana ha chiesto al presidente Juan Manuel Santos di non pronunciarsi “fino a quando il conteggio non avrà rivelato la verità.”
Valentina Lares Martiz
Fonte: http://www.eltiempo.com/
Link : http://www.eltiempo.com/mundo/latinoamerica/crisis-en-venezuela-tras-elecciones-presidenciales_12743893-4
15.04.2013
Scelto e tradotto per www.ComeDonChisciotte.org da Bosque Primario