DI AMBROSE EVANS PRITCHARD
Una cellula segreta del Ministero delle Finanze greco era penetrata nel computer del Governo ed aveva elaborato dei piani per realizzare un sistema di pagamento parallelo in grado di passare dall’euro alla dracma premendo semplicemente un tasto.
Le rivelazioni hanno provocato in Grecia una tempesta politica e hanno confermato quanto il paese sia stato vicino a decisioni molto drastiche, prima che il Premier Alexis Tsipras cedesse alle richieste dei creditori europei, riconoscendo che il suo Governo non avrebbe accettato un confronto così pericoloso [con i poteri forti dell’UE].
Yanis Varoufakis, l’ex Ministro delle Finanze, ha rivelato ad un gruppo di investitori di Londra che un team di cinque uomini posti sotto il suo controllo aveva lavorato per mesi ad un piano d’emergenza per creare liquidità in euro, se la Banca Centrale Europea avesse tagliato i finanziamenti d’emergenza al sistema finanziario greco – cosa che in effetti ha fatto, dopo che i colloqui si sono interrotti e che Syriza ha indetto il referendum.
La trascrizione della sua telefonata – effettuata nella settimana successiva alle sue dimissioni da Ministro delle Finanze – è stata fatta trapelare al quotidiano greco Kathimerini: “Il Primo Ministro, prima della vittoria alle elezioni di Gennaio, mi aveva dato il via libera per definire un ‘piano B’. Ho riunito all’epoca un team molto capace, anche se di piccole dimensioni, perché, per ovvie ragioni, doveva restare assolutamente segreto”.
Il Sig. Varoufakis aveva assunto uno specialista di tecnologia informatica della Columbia University per contribuire a gestire l’operazione. Davanti ad un muro di ostacoli, l’esperto fece irruzione nei sistemi software del fisco – allora sotto il controllo della ‘Troika’ – per ottenere i dati dei ‘conti correnti’ ed i numeri dei files di tutti i contribuenti: “Decidemmo di registrarli, seppur illegalmente, nel software del mio Ministero”.
La rivelazione è stata fatta ad un gruppo di ‘fondi sovrani’, ‘fondi pensione’ e ‘assicurazioni-vita’ in occasione della ‘giornata greca’ organizzata dall’OMFIF [Official Monetary and Financial Institutions Forum] il 16 Luglio.
Il Sig. Varoufakis ha poi detto al Telegraph che le sue dichiarazioni sono state riportate [dal quotidiano Kathimerini] in modo accurato, tuttavia alcune notizie successivamente apparse sulla stampa greca sono state scorrette, facendolo apparire come se avesse tramato per un ritorno alla dracma fin dall’inizio: “La ragione di tutto questo è che vogliono presentarmi come un Ministro delle Finanze ‘canaglia’, per potermi accusare di tradimento. Fa tutto parte del tentativo di annullare i primi cinque mesi di questo governo, e metterli nella pattumiera della storia”.
Ed ancora: “Si vuole completamente distorcere la ragione per cui volevo creare una liquidità parallela. Sono sempre stato assolutamente contrario allo smantellamento dell’euro, perché non sappiamo quali forze oscure potrebbero scatenarsi in Europa, nell’eventualità”.
L’obbiettivo dell’atto di pirateria informatica era quello di consentire al Ministero delle Finanze di poter effettuare i trasferimenti digitali “premendo semplicemente un bottone”. I pagamenti sarebbero consistiti in semplici “pagherò” [IOU], sulla base di un esperimento effettuato in California dopo la crisi bancaria della Lehman.
Un sistema bancario parallelo di questo tipo avrebbe permesso al Governo di creare liquidità espressa in euro e aggirare ciò che Syriza aveva chiamato lo “strangolamento finanziario” della BCE: “Questo sistema sarebbe stato molto ben strutturato. Avremmo presto potuto estenderlo utilizzando le apps su smartphone e sarebbe potuto diventare un sistema parallelo ben funzionante. Questi “pagherò”, naturalmente, sarebbero stati denominati in euro, immediatamente convertibili in nuove dracme”.
Il Sig. Varoufakis ha detto al Telegraph che questo metodo da ‘cappa e spada’ era necessario perché la Troika aveva preso in carico l’’Ufficio delle Entrate Pubbliche’ all’interno del Ministero delle Finanze: “E’ come se l’’Agenzia delle Entrate’ del Regno Unito fosse controllata da Bruxelles. Sono sicuro che, ad ascoltare queste parole, i vostri capelli si staranno rizzando”.
Ed ha aggiunto che qualsiasi richiesta di ‘permesso’ sarebbe stata immediatamente riferita alla Troika, che l’avrebbe interpretata come un progetto di contro-attacco. Egli era pronto ad attivare questo meccanismo nel momento stesso in cui avesse ricevuto il “via libera” dal Primo Ministro, ma l’autorizzazione non è mai arrivata.
“Ho sempre detto a Tsipras che non sarebbero state ‘rose e fiori’, ma è questo il prezzo che si deve pagare per la libertà. Ma quando venne il momento [Tsipras] si convinse che era troppo difficile. Non so quando ha maturato questa decisione. L’ho saputo in modo esplicito la notte del referendum, ed è per questo che offrii le mie dimissioni”.
Il Sig. Varoufakis, in effetti, voleva cogliere il momento della schiacciante vittoria ottenuta nel referendum … ma il suo piano è stato annullato.
Ha insistito nel dire che il suo scopo era sempre stato quello di passare all’offensiva legale e finanziaria all’interno dell’Eurozona – mettendo i paesi creditori dell’eurozona in una posizione in cui, forzando il Grexit, si sarebbero trovati al di fuori del ‘Trattato costitutivo dell’UE’ – ma comunque suggerendo a Syriza di prendere in considerare misure più radicali, se tutto questo non fosse riuscito.
“Il popolo greco ci aveva autorizzato, in effetti, a portare avanti il negoziato con vigore e determinazione fino al punto di considerare l’uscita dall’Eurozona, senza un accordo praticabile”, aveva detto in quella telefonata trascritta.
Ha inoltre dichiarato [al Telegraph] che: “Il Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble ritiene che l’Eurozona non sia sostenibile, nella situazione in cui si trova. Egli crede che ci debbano essere dei trasferimenti fiscali, oltre che un certo grado di ‘unione politica’. Tuttavia, perché un’unione politica possa funzionare anche senza una ‘federazione’ in grado di nominare un ‘esecutivo’ – ovvero senza la legittimazione che solo un parlamento federale eletto in modo corretto può conferire – egli pensa che ci debba essere molta disciplina. Egli mi ha detto esplicitamente che il Grexit gli avrebbe dato potere sufficiente per spaventare e quindi imporre alla Francia il trasferimento di una certa quantità dei ‘poteri di bilancio’ da Parigi a Bruxelles”
Il Sig. Varoufakis ha anche detto che il Sig. Schauble si sarebbe messo in testa che la Grecia deve essere espulsa dall’Eurozona, e che sta semplicemente aspettando il momento giusto, ben sapendo che anche l’ultimo piano di salvataggio è destinato al fallimento: “Tutti sanno che il Fondo Monetario Internazionale non vuole prendere parte al nuovo programma, ma Schauble insiste perché lo faccia, e lo mette come condizione per effettuare nuovi prestiti. Ho il forte sospetto che non ci sarà alcun accordo, il 20 Agosto”.
Ed ha aggiunto che le autorità dell’UE potrebbero dover fare un ulteriore ricorso al fondo di stabilizzazione della Commissione Europea [EFSM], attirandosi ancor più polemiche da parte della Gran Bretagna, che partecipa a questo fondo.
Entro la fine dell’anno sarà chiaro se le entrate fiscali saranno in calo rispetto agli obbiettivi – egli ha detto – e se il rapporto ‘debito pubblico/Pil” della Grecia andrà verso il 210%: “In questo caso Schauble direbbe che si tratta un altro fallimento. Egli sta solo dandoci un po’ di corda. Non ha abbandonato il piano per spingere la Grecia fuori dall’Eurozona”.
Ambrose Evans-Pritchard
Fonte: www.telegraph.co.uk
26.07.2015
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da FRANCO
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