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La Redazione

 

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UN'IMPROVVISA CHIAMATA

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A cura di Davide
Il 15 Dicembre 2013
26 Views

DI CARLO BERTANI
carlobertani.blogspot.it

Capita, capita a tutti che – prima o dopo – si riceva una chiamata inaspettata, un evento impossibile oppure un fantasma che si materializza sul sagrato di una chiesa, e chieda proprio di te.
Oh…tutti sappiamo che, prima o dopo, saremo chiamati alla partita a scacchi finale…ma questa è una certezza, mica un’eventualità.

E’ come nel Monopoli, dove ci sono gli Imprevisti e le Probabilità: negli ultimi sette anni (detti “delle vacche magre”) sotto il comando di governi (tutti illegittimi) hanno cambiato il senso dei cartoncini, ossia anche le Probabilità – pur mantenendo l’originale ed invitante grigio-azzurro – sono diventate degli Imprevisti. Della serie: pesca una merda dal mazzo, poi sta a te tagliarla in tre parti per fare un tris e vincere a scala 40: di queste “possibilità” sono intrise tutte le leggi degli ultimi anni…se non ci riesci è perché sei troppo “choosy”, già.

Ad un amico – molto tempo fa, quando esistevano ancora le Possibilità vere – giunse una telefonata da un notaio americano, che gli comunicava l’improvvisa morte del classico zio d’America (del quale non sapeva nulla, manco della sua esistenza) e lo invitava a farsi vivo per l’eredità. Così, si comprò una libreria ed una casa: eh, quando esistevano le Possibilità…

A me sono arrivate, invece, sei mail in due gruppi di tre: tre dalla scuola e tre dalla CGIL, in perfetta parità. Entrambe edite dalla Sovrintendenza Regionale per l’Istruzione ma leggermente diverse, differenti nei particolari – chissà perché – ma unite nella sostanza: probabilmente a Genova fanno l’uovo fresco tutti i giorni, come le galline di una volta, e lo raccogli ancora caldo nel cesto del pollaio.
Altrimenti, non so proprio come spiegarmi – a differenza di pochi giorni – le mail (e dunque i provvedimenti) cambiano: avranno un filo diretto con il Ministero e si potranno dunque vantare d’emanare provvedimenti on-demand, appena sfornati dal cappello magico del governo (illegittimo)?
Cosa dicono? Che verrò riconvertito: ah bene.

Non importa se una persona ha già superato la sessantina, se gli hanno rubato la pensione proprio nell’anno in cui doveva andarci, se l’hanno fatto fraudolentemente, no…adesso, Sua Eccellenza in Carrozza provvede a te, ti rimette a nuovo…va beh, dovrai tornare ad imparare, varcherai di nuovo il portone dell’Università…ma che c’entra, qual è il nuovo verbo? Chi non lavora non mangia, e chi ha già lavorato tanto pure.
Nell’attesa di sapere – a 63 anni – in cosa sarò trasformato, vorrei ricordare che questo non è una mannaia giunta per volere divino e nemmeno l’inevitabile nemesi di una scuola mal berciata: sono semplicemente i frutti della controriforma Gelmini.

La Gelmini ha dovuto risparmiare quasi 8 miliardi per pagare l’abolizione dell’ICI? Con l’aiuto di Tremonti e Brunetta lo fece, così oggi la Carrozza fa l’identica cosa, cambiano i tempi…adesso ci sono Saccomanni e Giovannini…ma il menu è identico.
Con quella riforma, la Gelmini abolì gli insegnanti di Francese, Tedesco, Diritto, Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione, più una marea di Insegnanti Tecnico Pratici per il venir meno delle cattedre, Insegnanti di sostegno…più tanti altri che avrò dimenticato. Eh sì, 8 miliardi fanno cifra…
Ora, in quelle mail si afferma che verrò riconvertito per il sostegno: quando? Non si sa. Come? Per ora non è chiaro. Dove? Forse on line, forse all’Università.
C’è una clausola, però: per la riconversione si terrà conto dell’età, ovvio che se una persona ha superato i 60 anni forse non conviene riconvertirla ad un altro insegnamento…giusto.

Apro la tabella di Excel allegata dove ci sono i nomi e le classi di concorso e, sotto la mia, c’è scritto “Tutti ammessi”. Anch’io che ho 63 anni, che sono il più vecchio insegnante soprannumerario della Liguria e fra i più vecchi d’Italia? Fra i più vecchi della classe docente più anziana del mondo?
Ve lo racconto io come funzionano queste cose: sono corsi di riconversione, un grande mercato di soldi per i docenti universitari – che si staranno già azzannando e staranno mettendo in campo le loro amicizie politiche – oh, un corso di riconversione…che manna…ammettiamoli, ammettiamoli tutti!
E la clausola della circolare, del regolamento, della nota ministeriale…quella che diceva di guardare un po’ l’età dei candidati?
Svista?

Ci sono poi i docenti che hanno scelto la carriera del sostegno – che non è roba da ridere – e che sono pure un po’ incavolati: loro hanno seguito tre anni d’Università, una sorta di seconda laurea. Noi – dalle prime anticipazioni (a microfono spento) – un centinaio di ore on line ed 8 in presenza.
A questo punto, ti danno l’abilitazione per affiancare ragazzi Disabili, Down…e via discorrendo.

Già…ma loro sono preparati ma precari, noi inesperti ma di ruolo…accidenti, come si fa? Vogliamo tenerci sul gobbo questi “inutili” (solo per la Gelmini) docenti ed assumerne altri più giovani? Eh no – conteggiano dal Ministero dell’Economia – prima si fa un bel aggiornamento in itinere per i vecchi, poi…si vedrà.
Ho lavorato con gli insegnanti di sostegno: ho capito che è un mestiere delicato, dove ci vuole tanta professionalità: non sono riuscito ad andar oltre, tanto il loro mestiere è fatto di sguardi, di attenzioni, di segni.
Ho parlato con un amico psichiatra, il quale mi ha spiattellato una serie di domande alle quali non ho saputo dare risposta: si dirà, devi fare il corso…br>

Il problema va oltre, tocca le famiglie italiane, i loro stili di vita: sembra d’avere a che fare (con i cosiddetti “normali”) con marziani usciti da un talk show o da una festa rave, tanto gli universi si distanziano. In mezzo a questi ci sono i DSA, gli autistici, i Down…e tutto poggia sulle tue spalle, le tue e quelle dell’insegnante di sostegno.
Lo psichiatra, che queste cose le conosce da 40 anni, afferma che è addirittura difficile distinguere chiaramente le varie sintomatologie e, dunque, le differenze d’approccio.
Figuriamoci una persona di 63 che per tutta la vita ha insegnato tutt’altro, dopo un corso di un centinaio di ore “on line”, come i corsi sulla sicurezza che fanno ridere e si capisce che sono stati fatti solo per movimentare dei soldi.
Anche questa volta, dopo fumosi accordi, la Regione concederà quel finanziamento, la Sovrintendenza attiverà quel corso, decideranno cosa spartirsi e, alla fine, ci sarò io, con i miei 63 anni a gestirmi qualcosa per il quale non sono stato preparato ad agire.

Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere.

Carlo Bertani
Fonte: http://carlobertani.blogspot.it
Link: http://carlobertani.blogspot.it/2013/12/unimprovvisa-chiamata.html
15.12.2013

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