DI CARLO BERTANI
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“Che farai Pier da Morrone?
Sei venuto al paragone…”
Jacopone da Todi
Sono tempi di fatti “eclatanti” e “unici”, di decisioni “epocali” e tutto diventa “universale”, “planetario”: non sottovalutiamo, però, la scelta di Ratzinger di lasciare il soglio pontificio. Va beh…ci sono le elezioni, l’assalto delle banche alla “diligenza” Italia, il nuovo sbarco in Sicilia – questa volta sono i gonfaloni della finanza internazionale a garrire – e l’abbandono dell’Europa del Sud al suo destino.
Non per questo – un evento (Celestino V) che capita ogni mille anni (Gregorio XII è un caso a sé, guerre di palazzo) – si deve sottovalutare con un’alzata di spalle la questione.
Chi sarà Ratzinger dopo l’abiura?
Nella foto: Hans Kung e Joseph RatzingerNon esiste una carica paragonabile al Presidente della Repubblica (senatore a vita) perché il papa è un monarca e, dunque – come sostenne Vittorio Emanuele III di fronte alla richiesta d’abdicare in favore del figlio, Umberto II, presentatogli agli sgoccioli della 2° G.M. il quale rispose “che i Savoia regnano uno alla volta” e rifiutò – Papa Benedetto XVI rimarrà tale. A meno che un accordo sia trovato dal Cardinale Camerlengo e riportato in Conclave, dove troverà senz’altro l’appoggio dei porporati.
Anche perché, due pontificati – Wojtila e Ratzinger – hanno “mondato” il Conclave da tutti quei cardinali in odor di “teologia della liberazione” oppure, semplicemente, africani e sudamericani. Anche fra i porporati esiste l’extracomunitario.
Oggi, il Conclave è tornato in salde mani curiali: anzi, quasi italiane.
Lo scontro avverrà, come sempre in un Conclave, ma in questa stranissima situazione il Cardinal Camerlengo (Tarcisio Bertone) ha senz’altro una marcia in più per essere eletto da una maggioranza formata da curiali, Opus Dei e “polacchi”. Contro sudamericani, africani ed asiatici (che sono una minoranza) e, alla fine, anche i cardinali nordamericani si schiereranno con il primo gruppo: quello che più garantisce il rifornimento di “sabbia” per gli affari dello IOR e per la pedofilia.
Ce l’ha perché – se è vero, come affermano le fonti giornalistiche d’Oltretevere, che la decisione era presa da tempo – l’accordo con il Camerlengo deve essere stato meditato e concluso anzitempo: dell’accordo doveva far parte anche il nome del successore.
Tarcisio Bertone ha lavorato sotto Ratzinger sin dai tempi della Congregazione per la dottrina della fede: è l’uomo fidato – forse l’amico – ed il Delfino perfetto.
In fin dei conti, spiace osservare che la Chiesa Cattolica con Ratzinger ha continuato nel solco di quella di Wojtila: un falso ecumenismo, i profondi legami con alcuni dittatori a dir poco disdicevoli (Videla, Pinochet, ecc) e, soprattutto, la cancellazione d’ogni segno del Concilio Vaticano II. Dove – ironia della sorte – Ratzinger partecipò come importante teologo, in rappresentanza del vescovo di Colonia ed Hans Kung fu un brillante teologo richiesto (al Concilio) niente di meno che da Giovanni XXIII stesso.
All’epoca, i due collaboravano e sembravano essere la “punta di lancia” di una nuova teologia: più aperta, collaborativa, più attenta allo spirito del tempo.
Ma le cose andarono diversamente: Ratzinger – qualcuno afferma “spaventato” dalla contestazione di quegli anni (per assurdo, tornano alla mente i tormenti di Lutero per la rivolta contadina) – cambiò sponda. Kung, no.
Da quel momento in poi, per Kung la vita divenne difficile: privato della missio canonica (il permesso d’insegnare la dottrina) fu gradualmente allontanato dalle sfere vaticane dove, alla fine, Ratzinger divenne Prefetto della Fede e poi Papa.
Ecco una breve sintesi di Kung:
“Come Pio XII fece perseguitare i più importanti teologi del suo tempo, allo stesso modo si comportano Giovanni Paolo II e il suo Grande Inquisitore Ratzinger con Schillebeeckx, Balasuriya, Boff, Bulányi, Curran, Fox, Drewermann e anche il Vescovo di Evreux Gaillot e l’arcivescovo di Seattle Huntington. Nella vita pubblica mancano oggi intellettuali e teologi cattolici della levatura della generazione del Concilio. Questo è il risultato di un clima di sospetto, che circonda i pensatori critici di questo Pontificato. I vescovi si sentono governatori romani invece che servitori del popolo della Chiesa. E troppi teologi scrivono in modo conformista oppure tacciono.” (1)
E’ incredibile come, dall’analisi di Kung, notiamo la stessa sentenza che spesso noi caliamo sulla classe politica: “mancano oggi intellettuali”, ossia manca colui che deve porre le basi – filosofiche, etiche, morali – per una ripresa del pensiero.
Oggi, Ratzinger se ne va: crediamo poco che si tratti di questioni di salute. Con la medicina moderna, un Papa può sedere sul soglio pontificio anche se affetto da una grave malattia: Wojtila l’ha dimostrato.
Quel che Ratzinger non riesce più, probabilmente, a tenere a bada sono le camarille curiali, gli intrecci con la (mala) politica italiana, con il mondo finanziario: morto un Marcinkus se ne fa sempre un altro, verrebbe da dire.
E si dichiara, quindi, sconfitto: l’uomo che non ebbe paura dei Liberator inglesi e servì nella FLAK tedesca – nessun appunto può essergli mosso per questo, era prassi di quei bui anni di guerra che i giovani fossero serventi ai pezzi – e non ha tratto nulla dal nazismo. Tutto quello che c’è è “Ratzinger-pensiero”: Hitler non c’entra nulla.
E quel che c’è basta, per consegnare la Chiesa Cattolica sempre di più ad una prassi secolare: lontana dal cuore dei fedeli, avulsa dalla realtà. Una vera e propria turris eburnea che avanza alla cieca, alla ricerca di un mondo immutabile che è cambiato. Col quale non ha saputo interloquire, non ha saputo mediare, ed è stata più che altro abbandonata: bagni di folla esclusi, è nel silenzio delle parrocchie che il fiato si fa sempre più corto.
Di tutto ci saremmo aspettati: che gli intrighi vaticani portassero nuovamente ad un’abiura – più simile a quella di Gregorio XII che a quella di Celestino V – non l’attendevamo proprio. Segno che, anche Oltretevere, il marchio dei tempi ha segnato il passo ed ora, questa istituzione millenaria, sta morendo.
Colpita a morte dalla sua stessa immobilità.
Carlo Bertani
Fonte: http://carlobertani.blogspot.it
Link: http://carlobertani.blogspot.it/2013/02/una-ogni-mille-anni.html
11.02.2013
(1) Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Hans_K%C3%BCng