DI MASSIMO ZUCCHETTI
ilmanifesto.info
IL MUOS E’ US NAVY, NON NATO. ED E’ PERICOLO, NON DIFESA
Il mutuo soccorso fra scriventi sui quotidiani (io non oso chiamarmi giornalista, non intendo usurpare una qualifica così apprezzata oggidì in Italia: TUTTI gli italiani amano i giornalisti, no?) è una buona norma.
A volte capita ai noi scriventi sui quotidiani di dover essere costretti, da — diciamo — indicazioni editoriali dall’alto a dover scrivere di cose delle quali non sappiamo assolutamente nulla: allora ci si arrangia come si può, e magari — purtroppo — si costruisce tutto il proprio pezzo su affermazioni di base che sono false.
Nella foto: Interferenze esiziali per la sicurezza nazionale (foto di Fabio d’Alessandro)
E’ nel finale dell’articolo, però, dove Panebianco ha bisogno del mio aiuto, dato che scrive, più o meno, una inesattezza per riga. Parla del MUOS, il sistema d’arma della US Navy la cui costruzione di una stazione di terra a Niscemi è stata oggetto di una sentenza recente del TAR di Palermo.
Scrive (cito letterale): A molti è forse sfuggito ma proprio mentre l’altra settimana eravamo alle prese con le minacce dello «Stato islamico» all’Italia dei crociati, l’ineffabile Tar di Palermo, con una sentenza, bloccava la costruzione, nella locale base Nato, della stazione di terra del Muos, il più avanzato sistema americano di comunicazioni satellitari a scopi militari, dando ragione al Comune di Niscemi che la definiva «dannosa per la salute».
E’ inesatto.
– Il MUOS è della US Navy (Marina Militare degli Stati Uniti d’America) e si trova all’interno di una installazione (in inglese: Facility) chiamata NRTF (Naval Radio Transmitter Facility) degli Stati Uniti e non una Base Militare, tantomeno della NATO. La NATO non c’entra nulla.
– L’”ineffabile” TAR di Palermo (che emette “sentenze miopi” che “sono armi puntate contro di noi”) non ha dato ragione al Comune di Niscemi, il cui ricorso anzi non è stato accolto. Al Comune di Niscemi, tuttavia, si deve l’avvio di questo procedimento, ed al suo ricorso sono stati poi unificati molti altri ricorsi sullo stesso tema, sia no-muos che pro-muos.
– L’”ineffabile” TAR di Palermo (che emette “sentenze miopi” che “sono armi puntate contro di noi”) ha accolto invece i ricorsi presentati da Legambiente, dal Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS e dal Movimento No MUOS Sicilia contro il provvedimento della Regione Siciliana del 24 luglio 2013, la cosiddetta “revoca delle revoche” all’autorizzazione alla costruzione del MUOS.
– L’”ineffabile” TAR di Palermo (che emette “sentenze miopi” che “sono armi puntate contro di noi”) ha motivato la sentenza non tanto sul fatto che il MUOS sia “dannoso per la salute”, ma essendo un ineffabile organo del sistema giudiziario italiano che delibera su ineffabili questioni amministrative (si segni la sigla: TAR = Tribunale AMMINISTRATIVO Regionale) — ha accolto i ricorsi basandosi sui vizi delle autorizzazioni originarie (emesse nel 2011 dalla Regione Siciliana) perché carenti di validi studi sui rischi per la popolazione e l’ambiente e prive totalmente di studi riguardo i rischi per il traffico aereo. Inoltre, l’autorizzazione paesaggistica, necessaria per la realizzazione dell’opera all’interno di un sito protetto (in zona A della Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi ed all’interno di un SIC – Sito di Interesse Comunitario) era frattanto scaduta e non rinnovata. L’ “ineffabile” TAR rileva per tutti questi motivi che i lavori sono iniziati e proseguiti in assenza di valido titolo autorizzativo e si devono qualificare, quindi, come abusivi.
Andiamo avanti. Chiosa quindi il nostro articolista:
La sentenza, naturalmente, è stata accolta con esultanza da tanti bravi cittadini della zona. Qui non si vuole scherzare su cose così gravi ma forse servirebbe una riflessione collettiva sul fatto che i «danni per la salute», se la situazione in Nord Africa continuerà a deteriorarsi, potrebbero risultare maggiori di quelli che può procurare una stazione Muos. Ma davvero la sicurezza nazionale, nonché i nostri impegni Nato, possono essere appesi alle sentenze dei Tar?
E’ inesatto.
– Il MUOS non ha alcun interesse per la difesa nazionale: esso non è ancora in funzione non essendo in orbita tutti i satelliti necessari per il suo funzionamento, e il programma MUOS è in grave ritardo e richiede ancora tempi piuttosto lunghi. Inoltre non se ne conoscono bene né le modalità di funzionamento né gli scopi. Poi, si tratta di installazione ad uso esclusivo del Governo degli Stati Uniti d’America, e non dell’Italia né della NATO.
– I “nostri impegni NATO” non hanno nulla a che vedere con il MUOS.
– I «danni per la salute» del MUOS potrebbero essere minori di quelli che ci farebbero quelli dell’ISIS? Forse al Corriere della Sera non potevano prevedere che i propugnatori del MUOS, ad esempio il Ministero della Difesa, si staranno ora mordendo le mani. Perché da sempre chi ha sostenuto l’installazione del MUOS a Niscemi ha gabellato l’idea che fosse INNOCUO per la salute. Allora questi danni per la salute esistono, solo che sono “accettabili” in quanto la gente intorno a Niscemi dovrebbe sacrificarsi in nome della Suprema Difesa Nazionale, contro l’ISIS? Ottimo: basta saperlo.
– A proposito di Sicurezza Nazionale, e di vivere con le proprie case a due passi da un obiettivo militare sensibile, per nulla difeso, ed essere quindi ostaggi in una guerra fra americani e fantomatici altri, guardiamo questa bella foto del MUOS montato (quella nell’articolo del Corsera è vecchia, il MUOS nel frattempo è stato completato).
Pensate: ci si può avvicinare alle parabole del MUOS fino a poche decine di metri.
Pensiamo poi che le antenne NRTF e la “Base MIlitare” dalla quale dipenderebbero i nostri fantomatici “impegni NATO” sono anche frequente oggetto di free climbing
Aggiungo alcuni commenti.
La sentenza non è stata accolta con esultanza da “tanti bravi cittadini della zona”, ma da tutta la Sicilia e da tutti coloro che, in Italia sono la maggioranza, sono contrari alla colonizzazione militare del nostro territorio, Sicilia e Sardegna in primis, per fare di noi gli ostaggi o la prima linea di una guerra che è uno Scontro di Inciviltà dal quale dovremmo prender le distanze: sappiamo bene che chi ne ha scatenato le origini e ampiamente armato e finanziato i “cattivi”, è lo stesso che ora manterrà ben oliata la sua macchina da guerra — sulla quale è basata la propria economia — giocando alla guerra sulla pelle altrui. Fino al prossimo spauracchio: Saddam, Gheddafi, I Talebani, Assad, l’ISIS: tutti costoro, in passato, furono armati e finanziati dagli americani e dall’occidente.
E smettiamola di agitare spauracchi futuri per farci inghiottire rospi presenti.
Cosa dovremmo scrivere — noi scriventi sui giornali — se fossimo davvero dalla parte dei “tanti bravi cittadini” e non di altri? Questo.
– Il Governo ci spieghi come intende porre in essere ogni azione utile e scrupolosa al fine di rimuovere il danno esistenziale ai Niscemesi già determinatosi in più di 20 anni, provvedendo al blocco dei lavori del MUOS e allo spegnimento delle antenne NRTF esistenti, con anche monitoraggio costante e continuo del sito sui limiti di emissioni elettromagnetiche.
– Perché il Governo non promuove l’effettuazione di uno studio scientifico per dare contezza dell’ avvenuto impatto sulla salute della popolazione fin dal 1991, assicurando un costante coinvolgimento informativo degli Enti locali e dei Comitati NO MUOS, affidando lo studio a scienziati super partes?
– Il Governo ci spieghi come intende ridurre drasticamente l’inquinamento delle matrici ambientali derivante dal Petrolchimico di Gela, tuttora in funzione, e che l’Istituto Superiore di Sanità ha dimostrato provocare a Gela, Butera, Niscemi e altri comuni limitrofi inquinamento ambientale a livelli intollerabili.
– Perché il Governo non realizza a Niscemi un Centro di ricerca di eccellenza, sotto l’egida del CNR, per lo studio e l’approfondimento delle problematiche legate agli effetti dell’elettromagnetismo? Infatti il territorio di Niscemi e il suo ecosistema hanno comunque ricevuto nocumento per l’impatto determinato dalla presenza di questi impianti . Sarebbe questa, non una semplice proposta compensativa per il danno subito fin dal 1991, ma il riconoscimento ad un territorio martoriato di un’opportunità anche di creazione di posti di lavoro e di collocazione di tante intelligenze locali, oggi costrette ad emigrare.
Non mi adonto se chiunque farà copiaincolla di queste frasi e — magari — proverà a scrivere un articolo di rettifica. Il Corriere della Sera è un quotidiano molto letto. Spiace che i lettori abbiano ricevuto sul MUOS informazioni così inesatte.
Massimo Zucchetti
Fonte: http://ilmanifesto.info
Link: http://ilmanifesto.info/storia/il-muos-e-us-navy-non-nato/
24.02.2015