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DI MASSIMO ZUCCHETTI

ilmanifesto.info

IL MUOS E’ US NAVY, NON NATO. ED E’ PERICOLO, NON DIFESA

Il mutuo soc­corso fra scri­venti sui quo­ti­diani (io non oso chia­marmi gior­na­li­sta, non intendo usur­pare una qua­li­fica così apprez­zata oggidì in Ita­lia: TUTTI gli ita­liani amano i gior­na­li­sti, no?) è una buona norma.

A volte capita ai noi scri­venti sui quo­ti­diani di dover essere costretti, da — diciamo — indi­ca­zioni edi­to­riali dall’alto a dover scri­vere di cose delle quali non sap­piamo asso­lu­ta­mente nulla: allora ci si arran­gia come si può, e magari — pur­troppo — si costrui­sce tutto il pro­prio pezzo su affer­ma­zioni di base che sono false.

Nella foto: Inter­fe­renze esi­ziali per la sicu­rezza nazio­nale (foto di Fabio d’Alessandro)

Angelo Pane­bianco firma addi­rit­tura un edi­to­riale sul Cor­riere della Sera, noto quo­ti­diano a dif­fu­sione nazio­nale, dal titolo: Sen­tenze miopi e tagli sba­gliati, le armi pun­tate con­tro di noi
Non entro nel merito della prima parte dell’articolo, tutto in soc­corso e difesa della Difesa, tutto pieno di rim­pianto sul “c’eravamo poco armati”, tutto ardente di nuovo spi­rito guer­riero verso Tri­poli bel suol d’amore, tutto scan­da­liz­zato su come molti depu­tati abbiano osato espri­mere addi­rit­tura la loro “oppo­si­zione di prin­ci­pio” verso l’acquisto degli F-35, nota arma anti­ter­ro­ri­stica effi­ciente e a basso costo: il tutto in que­sto Grave Momento in cui l’ISIS — impresa con star­tup USA — minac­cia di inva­dere Roma. Magari andrei a discu­terne con i paci­fici e civi­liz­zati hoo­li­gans euro­pei del Feye­noord, che qual­che giorno fa l’hanno invasa dav­vero, Roma; men­tre i romani — pur­troppo let­tori dei quo­ti­diani nazio­nali che altro non fanno che met­tere loro paura per distrarli da quanto fanno gli inef­fa­bili nostri gover­nanti — atten­de­vano tre­me­bondi l’ISIS, si son tro­vati 500 olan­de­soni ubra­chi. Atten­zione però qui a pre­pa­rarsi bene: l’ignoranza di magari indos­sare una maglietta dell’Ajax andando a inter­vi­starli potrebbe essere esiziale.

E’ nel finale dell’articolo, però, dove Pane­bianco ha biso­gno del mio aiuto, dato che scrive, più o meno, una ine­sat­tezza per riga. Parla del MUOS, il sistema d’arma della US Navy la cui costru­zione di una sta­zione di terra a Niscemi è stata oggetto di una sen­tenza recente del TAR di Palermo.

Scrive (cito let­te­rale): A molti è forse sfug­gito ma pro­prio men­tre l’altra set­ti­mana era­vamo alle prese con le minacce dello «Stato isla­mico» all’Italia dei cro­ciati, l’ineffabile Tar di Palermo, con una sen­tenza, bloc­cava la costru­zione, nella locale base Nato, della sta­zione di terra del Muos, il più avan­zato sistema ame­ri­cano di comu­ni­ca­zioni satel­li­tari a scopi mili­tari, dando ragione al Comune di Niscemi che la defi­niva «dan­nosa per la salute».

E’ ine­satto.

– Il MUOS è della US Navy (Marina Mili­tare degli Stati Uniti d’America) e si trova all’interno di una instal­la­zione (in inglese: Faci­lity) chia­mata NRTF (Naval Radio Tran­smit­ter Faci­lity) degli Stati Uniti e non una Base Mili­tare, tan­to­meno della NATO. La NATO non c’entra nulla.

– L’”inef­fa­bile” TAR di Palermo (che emette “sen­tenze miopi” che “sono armi pun­tate con­tro di noi”) non ha dato ragione al Comune di Niscemi, il cui ricorso anzi non è stato accolto. Al Comune di Niscemi, tut­ta­via, si deve l’avvio di que­sto pro­ce­di­mento, ed al suo ricorso sono stati poi uni­fi­cati molti altri ricorsi sullo stesso tema, sia no-muos che pro-muos.

– L’”inef­fa­bile” TAR di Palermo (che emette “sen­tenze miopi” che “sono armi pun­tate con­tro di noi”) ha accolto invece i ricorsi pre­sen­tati da Legam­biente, dal Coor­di­na­mento Regio­nale dei Comi­tati No MUOS e dal Movi­mento No MUOS Sici­lia con­tro il prov­ve­di­mento della Regione Sici­liana del 24 luglio 2013, la cosid­detta “revoca delle revo­che” all’autorizzazione alla costru­zione del MUOS.

– L’”inef­fa­bile” TAR di Palermo (che emette “sen­tenze miopi” che “sono armi pun­tate con­tro di noi”) ha moti­vato la sen­tenza non tanto sul fatto che il MUOS sia “dan­noso per la salute”, ma essendo un inef­fa­bile organo del sistema giu­di­zia­rio ita­liano che deli­bera su inef­fa­bili que­stioni ammi­ni­stra­tive (si segni la sigla: TAR = Tri­bu­nale AMMINISTRATIVO Regio­nale) — ha accolto i ricorsi basan­dosi sui vizi delle auto­riz­za­zioni ori­gi­na­rie (emesse nel 2011 dalla Regione Sici­liana) per­ché carenti di validi studi sui rischi per la popo­la­zione e l’ambiente e prive total­mente di studi riguardo i rischi per il traf­fico aereo. Inol­tre, l’autorizzazione pae­sag­gi­stica, neces­sa­ria per la rea­liz­za­zione dell’opera all’interno di un sito pro­tetto (in zona A della Riserva Natu­rale Orien­tata Sughe­reta di Niscemi ed all’interno di un SIC – Sito di Inte­resse Comu­ni­ta­rio) era frat­tanto sca­duta e non rin­no­vata. L’ “inef­fa­bile” TAR rileva per tutti que­sti motivi che i lavori sono ini­ziati e pro­se­guiti in assenza di valido titolo auto­riz­za­tivo e si devono qua­li­fi­care, quindi, come abusivi.

Andiamo avanti. Chiosa quindi il nostro articolista:

La sen­tenza, natu­ral­mente, è stata accolta con esul­tanza da tanti bravi cit­ta­dini della zona. Qui non si vuole scher­zare su cose così gravi ma forse ser­vi­rebbe una rifles­sione col­let­tiva sul fatto che i «danni per la salute», se la situa­zione in Nord Africa con­ti­nuerà a dete­rio­rarsi, potreb­bero risul­tare mag­giori di quelli che può pro­cu­rare una sta­zione Muos. Ma dav­vero la sicu­rezza nazio­nale, non­ché i nostri impe­gni Nato, pos­sono essere appesi alle sen­tenze dei Tar?

E’ ine­satto.

– Il MUOS non ha alcun inte­resse per la difesa nazio­nale: esso non è ancora in fun­zione non essendo in orbita tutti i satel­liti neces­sari per il suo fun­zio­na­mento, e il pro­gramma MUOS è in grave ritardo e richiede ancora tempi piut­to­sto lun­ghi. Inol­tre non se ne cono­scono bene né le moda­lità di fun­zio­na­mento né gli scopi. Poi, si tratta di instal­la­zione ad uso esclu­sivo del Governo degli Stati Uniti d’America, e non dell’Italia né della NATO.

– I “nostri impe­gni NATO” non hanno nulla a che vedere con il MUOS.

– I «danni per la salute» del MUOS potreb­bero essere minori di quelli che ci fareb­bero quelli dell’ISIS? Forse al Cor­riere della Sera non pote­vano pre­ve­dere che i pro­pu­gna­tori del MUOS, ad esem­pio il Mini­stero della Difesa, si sta­ranno ora mor­dendo le mani. Per­ché da sem­pre chi ha soste­nuto l’installazione del MUOS a Niscemi ha gabel­lato l’idea che fosse INNOCUO per la salute. Allora que­sti danni per la salute esi­stono, solo che sono “accet­ta­bili” in quanto la gente intorno a Niscemi dovrebbe sacri­fi­carsi in nome della Suprema Difesa Nazio­nale, con­tro l’ISIS? Ottimo: basta saperlo.

– A pro­po­sito di Sicu­rezza Nazio­nale, e di vivere con le pro­prie case a due passi da un obiet­tivo mili­tare sen­si­bile, per nulla difeso, ed essere quindi ostaggi in una guerra fra ame­ri­cani e fan­to­ma­tici altri, guar­diamo que­sta bella foto del MUOS mon­tato (quella nell’articolo del Cor­sera è vec­chia, il MUOS nel frat­tempo è stato completato).

Pen­sate: ci si può avvi­ci­nare alle para­bole del MUOS fino a poche decine di metri.

Pen­siamo poi che le antenne NRTF e la “Base MIli­tare” dalla quale dipen­de­reb­bero i nostri fan­to­ma­tici “impe­gni NATO” sono anche fre­quente oggetto di free climbing

Aggiungo alcuni commenti.

La sen­tenza non è stata accolta con esul­tanza da “tanti bravi cit­ta­dini della zona”, ma da tutta la Sici­lia e da tutti coloro che, in Ita­lia sono la mag­gio­ranza, sono con­trari alla colo­niz­za­zione mili­tare del nostro ter­ri­to­rio, Sici­lia e Sar­de­gna in pri­mis, per fare di noi gli ostaggi o la prima linea di una guerra che è uno Scon­tro di Inci­viltà dal quale dovremmo pren­der le distanze: sap­piamo bene che chi ne ha sca­te­nato le ori­gini e ampia­mente armato e finan­ziato i “cat­tivi”, è lo stesso che ora man­terrà ben oliata la sua mac­china da guerra — sulla quale è basata la pro­pria eco­no­mia — gio­cando alla guerra sulla pelle altrui. Fino al pros­simo spau­rac­chio: Sad­dam, Ghed­dafi, I Tale­bani, Assad, l’ISIS: tutti costoro, in pas­sato, furono armati e finan­ziati dagli ame­ri­cani e dall’occidente.

E smet­tia­mola di agi­tare spau­rac­chi futuri per farci inghiot­tire rospi presenti.

Cosa dovremmo scri­vere — noi scri­venti sui gior­nali — se fos­simo dav­vero dalla parte dei “tanti bravi cit­ta­dini” e non di altri? Questo.

– Il Governo ci spie­ghi come intende porre in essere ogni azione utile e scru­po­losa al fine di rimuo­vere il danno esi­sten­ziale ai Nisce­mesi già deter­mi­na­tosi in più di 20 anni, prov­ve­dendo al blocco dei lavori del MUOS e allo spe­gni­mento delle antenne NRTF esi­stenti, con anche moni­to­rag­gio costante e con­ti­nuo del sito sui limiti di emis­sioni elet­tro­ma­gne­ti­che.
– Per­ché il Governo non pro­muove l’effettuazione di uno stu­dio scien­ti­fico per dare con­tezza dell’ avve­nuto impatto sulla salute della popo­la­zione fin dal 1991, assi­cu­rando un costante coin­vol­gi­mento infor­ma­tivo degli Enti locali e dei Comi­tati NO MUOS, affi­dando lo stu­dio a scien­ziati super par­tes?
– Il Governo ci spie­ghi come intende ridurre dra­sti­ca­mente l’inquinamento delle matrici ambien­tali deri­vante dal Petrol­chi­mico di Gela, tut­tora in fun­zione, e che l’Istituto Supe­riore di Sanità ha dimo­strato pro­vo­care a Gela, Butera, Niscemi e altri comuni limi­trofi inqui­na­mento ambien­tale a livelli intol­le­ra­bili.
– Per­ché il Governo non rea­lizza a Niscemi un Cen­tro di ricerca di eccel­lenza, sotto l’egida del CNR, per lo stu­dio e l’approfondimento delle pro­ble­ma­ti­che legate agli effetti dell’elettromagnetismo? Infatti il ter­ri­to­rio di Niscemi e il suo eco­si­stema hanno comun­que rice­vuto nocu­mento per l’impatto deter­mi­nato dalla pre­senza di que­sti impianti . Sarebbe que­sta, non una sem­plice pro­po­sta com­pen­sa­tiva per il danno subito fin dal 1991, ma il rico­no­sci­mento ad un ter­ri­to­rio mar­to­riato di un’opportunità anche di crea­zione di posti di lavoro e di col­lo­ca­zione di tante intel­li­genze locali, oggi costrette ad emigrare.

Non mi adonto se chiun­que farà copiain­colla di que­ste frasi e — magari — pro­verà a scri­vere un arti­colo di ret­ti­fica. Il Cor­riere della Sera è un quo­ti­diano molto letto. Spiace che i let­tori abbiano rice­vuto sul MUOS infor­ma­zioni così inesatte.

Massimo Zucchetti

Fonte: http://ilmanifesto.info

Link: http://ilmanifesto.info/storia/il-muos-e-us-navy-non-nato/

24.02.2015

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