DI MIKE WHITNEY
Il Fondo Monetario Internazionale ha finalmente ammesso di essersi sbagliato nel 2010-2011 quando raccomandò l’austerità e ora concorda sul fatto che avrebbe dovuto attendere almeno che le economie di USA e UE avessero ripreso il loro percorso di crescita sostenibile, prima di consigliare di tagliare i deficit di bilancio e di ridurre la spesa pubblica. Secondo un rapporto pubblicato dalla divisione di ricerca del FMI, Independent Evaluation Office (IEO): “Le raccomandazioni del FMI su un consolidamento fiscale si sono rivelate premature per tutte le principali economie avanzate, come si sono rivelate (troppo) ottimiste tutte le sue proiezioni di crescita … La combinazione di queste politiche non solo si sono rivelate non pienamente efficaci nel promuovere la ripresa, ma hanno anche esacerbato le ricadute negative.“
Ora (invece) vediamo che anche la nuova dichiarazione è incompleta.
C’è qualcosa che evidentemente non è pura ingenuità nelle scuse del FMI, infatti la banca sapeva esattamente quali sarebbero stati gli effetti della politica che raccomandava, e proprio grazie a quelle sue raccomandazioni gli effetti negativi non sono stati bloccati, tanto che dalla situazione (provocata), sono stati i soci-costituenti del FMI stesso a guadagnarci. Questo è quanto che è veramente successo. L’unica ragione, per cui (ora) si sta cercando di prendere le distanze da quelle decisioni, è tentare di far sapere al pubblico che è stato tutto (solo) un grosso errore.
Ma non è stato un errore. E’ stata una decisione deliberata, come dimostra questo grafico:
(Democrats Reap What They Sowed, Rob Urie, CounterPunch)
Ecco, questi sono sei anni di politica ridotti in un triste grafico. E non illudetevi, il FMI nella gestione di questo fiasco nella distribuzione della ricchezza, ha avuto un ruolo fondamentale. Il suo compito era quello di raccomandare una minor spesa pubblica e tagli fiscali più profondi, mentre le banche centrali inondavano i mercati finanziari con la liquidità (QE). I risultati sono evidenti, tanto che, uno dei funzionari della stessa Fed, Andrew Huszar, ha ammesso che i QE sono stati degli enormi piani di salvataggio per i ricchi. “Sono giunto a prendere atto che il programma“ – ha detto Huszar che effettivamente lavorato al programma – “per gli effetti che ha avuto è stato il più grande paracadute di salvataggio di tutti i tempi per Wall Street.” Ecco, direttamente dalla bocca del cavallo.
Così ora il FMI vuole buttare un po’ di polvere negli occhi di tutti, facendo sembrare come se sia stato tutto un grande pasticcio, animato da buone intenzioni ma gestito da banchieri gli incauti. E i media li stanno aiutando con le loro omissioni.
Mi spiego meglio: Tra più di 455 articoli pubblicati da Google News sul mea culpa del FMI, non c’è un solo pezzo che faccia riferimento a colui che è stato il Direttore Generale del FMI, al momento in questione (Ndt.:il banchiere incauto). Questo fatto non dice niente, non fa un effetto un po’ strano?
Perché i media hanno completamente trascurato di menzionare Dominique Strauss–Kahn nei loro commenti? Potrebbe essere che (secondo NPR):
“L’Amministratore Delegato del FMI ha voluto dare a Grecia, Portogallo e Irlanda il tempo necessario per mettere i conti in ordine, e ha anche sostenuto l’opportunità di ammorbidire le misure di austerità per permettere il salvataggio di questi paesi.”
Gli economisti greci dicono che sotto la guida di Strauss–Kahn, il FMI faveva da contrappeso alle rigorose politiche di austerità favorite dai leader del nord Europa. In effetti, secondo il quotidiano Le Monde, Strauss–Kahn è uno di quelli che chiamavano quelli che sostengono l’austerità più rigida “furieux fous“, che si traduce approssimativamente in “Pazzi furiosi“.
Dal punto di vista di Strauss-Kahn, le misure della shock-therapy imposte alla Grecia e ad altri paesi europei con la crisi del debito sovrano porteranno solo alla recessione economica e a un grave disagio sociale.
Diversi commentatori hanno sottolineato (lunedì) che in un momento di turbolenze nella zona euro e di divisione tra i leader europei, è stato solo il Fondo Monetario Internazionale, sotto la guida di Strauss-Kahn, a mantenere la barra della strategia di salvataggio della zona euro.
Il Financial Times disse che solo l’influenza del FMI nella risoluzione della crisi della zona euro è risultata politicamente importante – in mezzo a una mancanza completa di leadership politica – disse il giornale, il FMI ha riempito un vuoto. (FMI : L’Arresto che rinnova le paure nella Crisi del Debito Europeo, NPR)
Ah–ah! Così veniamo a sapere che Strauss–Kahn non si era imbarcato sulla stessa barca di quelli del FMI che prescrivevano la dottrina dello shock, anzi veniamo a sapere DSK era contrario. Quindi esistevano delle voci che erano l’espressione di gente mentalmente sana, anche all’interno del Fondo Monetario Internazionale, ma semplicemente queste voci non hanno prevalso nel dibattito politico.
Ma perché questo sarebbe dovuto accadere, dopo tutto, Strauss-Kahn era il Direttore Generale del FMI e le sue idee avrebbero dovuto avere un peso maggiore di chiunque altro, giusto?
Giusto. Eccetto che DSK cadde sotto la scure di un incontro sessuale a New York, nel lussuoso Sofitel Hotel. Così tutti i cambiamenti che aveva in mente di fare non vennero più fatti, il che significa che la distribuzione della ricchezza ha continuato a fluire verso l’alto, proprio come i ricchissimi soci-costituenti del FMI avevano sperato.
Divertente come che funziona, non è vero? Divertente come siano sempre personaggi come Elliot Spitzers, Scott Ritters e Dominique Strauss-Kahn che vengano inchiodati per le loro schermaglie amorose, mai invece con quelli di Wall Street, quelli non li beccano mai.
Perché?
Il fatto è che Strauss–Kahn era insensibile alle sollecitazioni e non sosteneva più le politiche che l’establishment della élite che gestisce il Fondo Monetario Internazionale voleva che fossero messe in atto. Si sentivano minacciati dall’approccio keynesiano di DSK e volevano sbarazzarsi di lui. Questo è tutto in poche parole.
Sapete perché i plutocrati, i Bigwig, odiavano DSK? e questo non ha niente a che fare con le sue acrobazie sessuali al Sofitel, quelle sono solo merdacchie.
Quello di cui si preoccupavano veramente erano i suoi progetti per il FMI che erano stati presentati in un discorso che aveva tenuto al Brookings Institution nel mese di aprile 2011, un mese prima che gli facessero le scarpe. Il discorso al tempo ricevette ben poca attenzione, ma – a tutti gli effetti pratici– quello fu il canto del cigno di DSK.
E, penso che capirete il perché.
Ascoltare quelle parole deve essere stato un vero shock per quel branco di magnati e tirapiedi che frequentano questi incontri decisamente noiosi. Invece di ascoltare un elogio per la “disciplina di mercato”, per la “flessibilità del lavoro” e per il “consolidamento fiscale”, Strauss–Kahn per 30 minuti rese omaggio a ideali di sinistra e nel parlare della condivisione della ricchezza sembrava più sentir parlare un giovane Leon Trotsky davanti alla Quarta Internazionale, che la voce di un burocrate dal cuore di pietra, a capo della più nota associazione di strozzinaggio del mondo. Già nel momento in cui terminò il discorso, sono sicuro che i coltelli erano per l’Amministratore Delegato ribelle erano già ben affilati. Per dirla senza mezzi termini, il tacchino DSK si era già cotto da solo. Ecco qualche frase estratta dal suo discorso che aiuterà a spiegare perché:
- … Le colpe più evidenti della società economica in cui viviamo sono la sua incapacità di fornire una piena occupazione e la sua distribuzione arbitraria e iniqua della ricchezza e dei redditi” … Non tutti saranno d’accordo in pieno con questa affermazione, ma quello che abbiamo imparato nel corso del tempo è che la disoccupazione e la disuguaglianza possono minare le conquiste dell’economia di mercato, seminando i semi della instabilità …
- .. Il FMI non può restare indifferente ai problemi della distribuzione …
- Oggi, abbiamo bisogno di una forza di risposta che spinga in questa direzione per garantirci la ripresa di cui abbiamo bisogno e questo significa non solo lavorare per una ripresa che sia sostenibile ed equilibrata tra i paesi, ma anche per una politica che porti all’occupazione e ad una distribuzione equa …
- Ma la crescita da sola non basta. Abbiamo bisogno di politiche dirette per il mercato del lavoro …
- Lasciatemi parlare brevemente del secondo polmone della crisi sociale – la disuguaglianza … le ricerche del FMI dimostrano che una crescita sostenibile nel tempo comporti anche una distribuzione più equa del reddito …
- Abbiamo bisogno di politiche per ridurre le disuguaglianze, e per garantire una più equa distribuzione delle opportunità e delle risorse. Forti ammortizzatori sociali combinati con una tassazione progressiva possono smorzare le disuguaglianze che orientano il mercato. Gli investimenti nella Sanità e nell’istruzione sono fondamentali. Il diritto alla contrattazione collettiva è importante, soprattutto in un contesto di stagnazione dei salari reali. Il partenariato sociale è una struttura utile, in quanto consente non solo i guadagni prodotti dalla crescita ma anche che le sofferenze siano regolate e suddivise abbastanza equamente …
- Abbiamo anche appoggiato la tassa sulle attività finanziarie (e) fatto degli studi in collaborazione con l’OIL … per capire meglio le politiche che servono per la creazione e la crescita dei posti di lavoro …
- In ultima analisi, l’occupazione e l’equità sono i blocchi fondamentali per la stabilità economica e la prosperità, per la stabilità politica e per la pace. Questa è l’essenza del mandato del FMI e deve essere posta al centro dell’agenda politica. Grazie mille.
(The Global Jobs Crisis— Sustaining the Recovery through Employment and Equitable Growth, D. Strauss-Kahn, Managing Director IMF, April 13, 2011)
Potete immaginare il coro di gemiti che si devono essere elevati dalla folla quando Strauss-Kahn ha osato parlare di “tassazione progressiva”, di “diritti alla contrattazione collettiva“, di “proteggere gli strumenti della sicurezza sociale“, di “politiche volte al mercato del lavoro” e di “imposte sulle attività finanziarie “?
E come potete pensare che abbia reagito la folla quando dissedi aver optato per un modo più illuminato di distribuzione della ricchezza che loro ( la folla) avevano accumulato nel corso di una vita da insider trading, di accordi sottobanco truccati e di transazioni commerciali-ombra?
Pensate che quell’idea sia stata di loro gradimento o forse pensate che a molti sia salito immediatamente il sangue gli occhi e molti si siano dovuti prendere qualche pillola per riuscire a raggiungere l’uscita, anche se ancora in stato confusionale?
Diciamolo chiaro: Strauss–Kahn aveva delle intenzioni che andavano in una direzione che non era compatibile con gli interessi dei tagliagole che gestiscono il FMI. Questo è chiaro. Ora, forse non sapremo mai se furono questi stessi ragazzi ad architettare quella stupidaggine della “trappola al miele” del Sofitel Hotel.
Ma quello che sappiamo è questo: Se qualcuno di voi dovesse, un giorno, diventare Direttore del Fondo Monetario Internazionale, sarebbe meglio che non si servisse del proprio ruolo per parlare di “distribuzione” o di diritti della contrattazione collettiva, a meno che non cerchi di finire come Strauss–Kahn, trascinato in manette in galera, mentre cercava di capire per quale cavolo di motivo qualcosa fosse andata storta.
DSK probabilmente se lo sono cucinato proprio quelli che lui odiava visceralmente e ora sono gli stessi che vogliono dare una lucidatina alla loro immagine, per riscrivere la storia.
E, come sappiamo, sono abbastanza ricchi per riuscirci.
Mike Whitney vive nello Stato di Washington. Ha contribuito alla scrittura di Hopeless: Barack Obama and the Politics of Illusion (AK Press). Anche disponibile in Kindle edition. E’ raggiungibile a [email protected].
Fonte: http://www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article40321.htm
25.11.2014
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario.