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DI ELLEN BROWN
counterpunch.org

“I poteri del capitalismo finanziario avevano un obiettivo più ampio, niente meno che la creazione di un sistema globale di controllo finanziario in mani private, in grado di dominare il sistema politico di ciascuna nazione e l’economia mondiale nel suo complesso.”
Prof. Caroll Quigley, Georgetown University
“Tragedy and Hope” (1966)

In un mondo alla rovescia dove governano i banchieri, Larry Summers sembra essere proprio il nome giusto per vincere a “END GAME”

In un articolo di agosto 2013 dal titolo “Larry Summers e il Memo Segreto di END GAME” Greg Palast ha fornito le prove che alla fine degli anni 1990 Wall Street e alcuni funzionari del Tesoro degli Stati Uniti idearono un piano segreto per far entrare il mondo bancario nel lucroso business dei derivati. Per riuscire a realizzarlo però serviva ammorbidire, non solo la normativa bancaria degli Stati Uniti, ma tutte le altre normative bancarie di tutti i paesi del mondo.Si scelse di far firmare, a tutte le nazioni, un accordo sui servizi finanziari che sarebbero stati controllati dalla World Trade Organization (OMC).

Per giocare a “END-GAME” non bastava costringere i paesi-membri dell’OMC ad appoggiare il piano ma bisognava anche abbattere i governi di quei paesi che avrebbero rifiutato di aderire all’accordo. Alcuni paesi chiave, come Iraq, Libia, Iran e Siria, restarono fuori dal WTO. In questi paesi islamici, le banche sono in gran parte di proprietà dello Stato, e l’usura – cioè qualsiasi prezzo richiesto per “l’utilizzazione del denaro” – è considerata peccato , se non delitto.
E’ questo modo di pensare che ha reso questi paesi un ostacolo per il modello occidentale, dove chi presta denaro vuole averne un beneficio personale privato. Anche le Banche di proprietà pubblica sono una minaccia per il business della “pacchia dei derivati”, perché se i governi possiedono le proprie banche, non hanno bisogno di interest rate swap, di credit default swap o di investment-grade ratings di agenzie private, per avere i soldi per finanziare la propria gestione del sociale.

La deregolamentazione delle banche è andata avanti secondo i piani previsti, e il governo – ha appoggiato e pasciuto le sorti di uno schema piramidale di più di 700 mila-miliardi di dollari USA. Una leva finanziaria tanto imponente (tanto imponente che un uomo normale non riesce a immaginare che significa una cifra del genere), senza nessuna regola e pericolosamente fuori controllo non ha retto quando, nel 2008, la banca d’investimenti Lehman Brothers è fallita, portandosi dietro una gran parte dell’economia globale. I paesi che sono riusciti a sfuggire all’ondata di fallimenti sono stati solo quelli che godevano di un modello bancario pubblico, fuori della rete bancaria internazionale.

Non tutti questi paesi erano islamici. Il quaranta per cento delle banche a livello globale sono di proprietà pubblica. Sono in gran parte nei paesi del BRIC – Brasile, Russia, India e Cina, dove vive il quaranta per cento della popolazione mondiale. Anche questi paesi sono scampati alla crisi del credito del 2008, ma almeno hanno fatto il gesto di conformarsi alle regole bancarie occidentali. Cosa che non ha fatto la “canaglia” delle nazioni islamiche, dove l’usura era vietatadalla religione.
Per far diventare “il mondo più sicuro per gli usurai”, questi stati canaglia dovevano essere riportati all’ovile con altri mezzi. Non essendosi piegati alla violenza economica, sono finiti nel mirino delle potenti forze armate Usa.
Ecco alcuni dati a sostegno di questa tesi.

Il Memo di “End –game”

Nel suo articolo del 22 Agosto, Greg Palast ha pubblicato la foto di un memo del 1997 di Timothy Geithner ( Segretario per gli Affari Internazionali sotto Robert Rubin ) inviato a Larry Summers, allora Vice Segretario del Tesoro. Geithner titolò il memo “Negoziati END GAME- dell’OMC sui servizi finanziari” e chiedeva a Summers di prendere urgenti contatti con gli amministratori delegati di Goldman Sachs, Merrill Lynch, Bank of America, Citibank, e Chase Manhattan Bank, di cui forniva, per praticità, anche i numeri di telefono privati.

Il gioco quindi consisteva nella deregolamentazione delle banche in modo che potessero scommettere sul nuovo lucroso gioco dei derivati. Per arrivare a questo obiettivo, in primo luogo, bisognava abrogare il Glass -Steagall Act, la Legge del 1933 che alzò un muro tra le banche di investimento e quelle di deposito, proprio per evitare che i fondi dei depositanti servissero per i giochi d’azzardo delle banche. Ma il piano non voleva semplicemente deregolamentare le banche degli Stati Uniti. Tutti i controlli bancari dovevano essere eliminati anche nel resto del modo per evitare che il denaro potesse fuggire verso nazioni dove le leggi bancarie erano più sicure. “End-game” avrebbe dovuto raggiungere questa deregolamentazione globale per mezzo di un addendum oscuro – un “Accordo sui servizi finanziari” – che tutti dovevano rispettare perché previsto dagli accordi commerciali internazionali su cui vigilava la stessa OMC.

Come ha scritto Palast :


Fino a quando i banchieri non iniziarono il loro gioco, gli accordi dei trattati dell’OMC riguardavano semplicemente gli scambi delle merci, cioè, ti do la mia auto e tu mi dai le tue banane. Le nuove regole inventate da Summers e dalle banche avrebbero costretto tutte le nazioni ad accettare come pagamento dei “certificati” – che rappresentavano attività tossiche come i derivati finanziari.

Fino a quando i banchieri non riscrissero la bozza del FSA, ogni nazione controllava e regolamentava le banche dentro i propri confini. Le nuove regole del gioco avrebbero costretto ogni nazione ad aprire i suoi mercati alla Citibank, a JP Morgan e a tutti i loro “prodotti derivati”.

E tutte le 156 nazioni del OMC avrebbero dovuto abbattere qualsiasi separazione tra casse di risparmio commerciali e banche di investimento, quelle che giocano con i derivati.

Il lavoro di trasformare la FSA in ariete dei banchieri ‘ stato dato a Geithner, che è stato nominato Ambasciatore presso l’Organizzazione mondiale del commercio.

I membri dell’OMC sono stati indotti a firmare l’accordo con la minaccia di non aver più accesso ai mercati globali se avessero rifiutato, e tutti hanno firmato, tranne il Brasile. E allora hanno minacciato il Brasile con un embargo, ma la sua resistenza pagò tanto che fu la sola nazione occidentale a sopravvivere e prosperare durante la crisi del 2007-2009.

Mentre gli altri :

Accettare il nuovo FSA fu come scoperchiare il vaso di Pandora che travolse tutto il mondo del commercio con i derivati. Tra le famigerate operazioni legalizzate: la Goldman Sachs (di cui il segretario al Tesoro Rubin era stato Co-presidente) mise in atto un piano segreto di swap in euro-derivati che, in ultima analisi, sono quelli che hanno distrutto la Grecia. In Ecuador, il settore bancario de-regolato e demolito, fece esplodere tumulti popolari. In Argentina dovettero vendere le compagnie petrolifere (agli spagnoli) e l’acqua pubblica (ad Enron), mentre i suoi insegnanti, licenziati, cercavano di trovare qualcosa da mangiare nei bidoni della spazzatura.

Poi, i banchieri si eccitarono tutti e si buttarono a capofitto nella piscina europea dei derivati, senza nemmeno saper nuotare, ma adesso stanno vendendo il continente a pezzetti, per pochi centesimi alla Germania.

Quelli che stavano fuori

Questo per riassumere come sono andate le cose all’interno del WTO, ma Palast non ha parlato anche dei
paesi che non erano membri del WTO, tra cui l’Iraq, la Siria, il Libano, la Libia, la Somalia, il Sudan e l’Iran . Questi sette paesi furono chiamati dal generale americano Wesley Clark (adesso in pensione) in una intervista a “Democracy Now” nel 2007 “stati canaglia” e furono presi di mira come governi da abbattere dopo l’11 settembre 2001. Clark disse che una decina di giorni dopo il 9-11, un generale gli riferì che era stata presa la decisione di andare in guerra contro l’Iraq. Più tardi, lo stesso generale disse anche che si prevedeva di prendere sette paesi in cinque anni : Iraq, Siria, Libano, Libia, Somalia, Sudan e Iran.


Ma che avevano in comune questi paesi ?
Oltre ad essere islamici, non erano né membri dell’OMC né della Bank for International Settlements (BRI ). Ma questi erano i motivi per cui potevano non rispettare le regole imposte dai più importanti banchieri delle banche centrali. In seguito anche altri paesi sono stati chiamati “Stati canaglia” e anche loro non erano membri del BRI come Corea del Nord, Cuba, e Afghanistan.

L’organismo che oggi regola le banche si chiama “Financial Stability Board” ( FSB), e ha sede negli uffici del BRI in Svizzera. Nel 2009, i capi dei governi del G20 accettarono i vincoli delle regole imposte dal FSB, formalmente per prevenire un’altra crisi bancaria globale
. Le sue regole non sono semplicemente consultive ma vincolanti e possono creare o distruggere non solo banche ma anche intere nazioni. Di questo si ebbe una immediata dimostrazione nel 1989, quando in base all’Accordo di Basilea furono aumentati i i tassi di interesse patrimoniale dal 6 % all’8% con il risultato di una forzata, drastica riduzione dei prestiti erogati dalle maggiori banche giapponesi, che erano allora i più grandi e potenti creditori del mondo.
Erano tutte banche sotto-capitalizzate, come tutte le altre comunque, ma l’economia giapponese affondò insieme alle sue banche e deve ancora riprendersi da quel colpo.

Tra le altre norme che dovevano cambiare le regole del gioco per mezzo del FSB c’è il Basilea III e le nuove regole “bail-in / butta-dentro”. Nel Basilea III è previsto di imporre norme patrimoniali paralizzanti per le banche pubbliche, le cooperative e le comunità in modo da costringerle ad essere vendute alle grandi banche multinazionali .

Il modello “bail-in” è stato già sperimentato a Cipro dove si sono seguite le regole imposte dal FSB nel 2011. Le banche “troppo grandi per fallire” hanno scritto il “testamento biologico”, con le ultime volontà delle stesse banche per evitare l’insolvenza, in caso di assenza di un piano di salvataggio del governo.

La soluzione del FSB è di “bail in/ buttare dentro tutti” anche i creditori – inclusi i clienti che hanno visto i loro depositi trattati come azioni della banca, e quindi confiscati.

L’ Alternativa delle Banche pubbliche

I paesi che vivono sotto il giogo di un sistema bancario privato sono costretti a “riaggiustamenti strutturali” e all’ austerità se il loro debito pubblico diventa insolvibile. Ma alcuni paesi sono riusciti a non assoggettarsi a queste regole.
In Medio Oriente proprio quei paesi etichettati come “nazioni canaglia”. Le loro banche di proprietà statale possono emettere denaro per il fabbisogno di credito dello Stato per conto dello Stato stesso, utilizzando i fondi pubblici per un uso pubblico senza dover pagare enormi interessi a intermediari privati. Una garanzia statale generosa permette di erogare generosamente fondi per i bisogni della popolazione.

Come la Libia e l’Iraq prima che fossero coinvolti nella guerra, la Siria offre istruzione gratuita a tutti i livelli e una assistenza medica gratuita. Esiste anche una edilizia convenzionata per tutti (anche se parte di questi programmi sono stati compromessi da un programma di aggiustamento strutturale imposto dal FMI nel 2006 e dalla presenza di circa 2 milioni di rifugiati iracheni e palestinesi ). Anche in Iran esiste un programma di istruzione gratuita superiore e di assistenza sanitaria di base.

Come la Libia e l’Iraq prima della caduta, le banche centrali di Siria e Iran sono di proprietà dello Stato ed emettono moneta sotto il controllo del governo. Resta da vedere se questi paesi riusciranno a mantenere la propria sovranità finanziaria e a resistere all’enorme pressione economica, politica e militare.

Quanto a Larry Summers, dopo essere andato a fare il Capo, dalla Citigroup, è diventato uno dei maggiori benefattori della campagna del Senatore Barack Obama ed ha giocato un ruolo chiave nella deregolamentazione delle banche, quella che ha portato alla crisi attuale, quella che ha fatto perdere lavoro e casa a milioni di cittadini americani.

Eppure Summers è il favorito del presidente Obama per la sostituzione di Ben Bernanke come Presidente della Federal Reserve.

Perché ? Perché ha dimostrato di saper manipolare il sistema, tanto da rendere il mondo più sicuro per Wall Street , e in un mondo alla rovescia dove governano i banchieri, il suo sembra essere proprio il nome giusto per continuare a vincere a “questo gioco”.

Ellen Brown è un avvocato, presidente dell’Istituto bancario pubblico, e autore di dodici libri, tra cui il best-seller Web of Debt. In The Public Bank Solution, il suo ultimo libro, esplora con successo modelli bancari pubblici dal punto di vista storico e globale. I suoi siti web sono
http://WebofDebt.com –http://PublicBankSolution.com –http://PublicBankingInstitute.org

Fonte: http://www.counterpunch.org/

Link: http://www.counterpunch.org/2013/09/05/making-the-world-safe-for-banksters/

6.08.2013

Traduzione per ComeDonChisciotte.org a cura di Bosque Primario

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