DI IAN HAMEL
Robert Baer (nella foto) ha lasciato la CIA alla fine del 1997, dopo aver passato oltre vent’anni nel Medio Oriente. E’ noto che questo arabista è stato il responsabile dei servizi americani nel Kurdistan irakeno. Il suo libro ” La chute de la CIA, les mémoires d’un guerrier de l’ombre sur les fronts de l’islamisme ” (la caduta della CIA, le memorie di un guerriero dell’ombra sui fronti dell’islamismo)ha ispirato il film ” Syriana “, che è uscito il 22 febbraio a Parigi. Il ruolo di Robert Baer è interpretato dall’attore George Clooney. Questo lungometraggio, prodotto dalla Warner, evita ogni compiacenza nei confronti degli Stati Uniti. Al contrario dipinge una corrotta compagnia petrolifera americana che elimina Nasir, un giovane principe riformatore e progressista, affinché il suo emirato nel Golfo, ricco d’oro nero, sia diretto da un personaggio, insignificante, il principe Meshal, dedicato totalmente agli interessi di Washington. Di passaggio a Parigi per la promozione di ” Syriana “, Robert Baer ci ha accordato un’intervista esclusiva.Nelle sue opere, ” la caduta della CIA ” e ” Oro nero e Casa Bianca ” (*), attacca duramente il suo vecchio datore di lavoro, la CIA. Si comporta proprio così male come lei scrive?
La CIA non esiste più, essa non serve più a nulla, è cieca. Io ero il responsabile della CIA per il Nord Irak. Sapevo che non c’erano armi di distruzione di massa, e anche Washington lo sapeva. Avevamo dei satelliti che potevano reperire anche il più piccolo veicolo. Ciò non ha impedito a Bush e ai neo-conservatori di attaccare questo paese. Personalmente ero contrario a questa guerra.
Perchè lei afferma che la CIA è divenuta cieca ?
Dei 40 capi di sezione inviati in Irak dopo l’intervento americano, due soltanto si erano recati prima in un paese mediorientale! Che cosa volete che faccia un ufficiale operativo che non parla arabo? E’ un cieco, non può avere alcun contatto serio, non ha nessuna fonte.
Nel film ” Syriana “, Bob Barnes, l’agente segreto interpretato da George Clooney, è scaricato brutalmente dalla CIA, alla quale egli ha consacrato tutta la sua vita.
Nel 1981 il présidente Reagan ha promulgato un decreto che proibisce alla CIA di perpetuare degli assassinii. Allorquando gli Stati Uniti preparavano una guerra contro l’Irak, io, responsabile della CIA in questo paese, sono stato sospettato dalla giustizia americana di aver tentato di assassinare Saddam Hussein! La mia carriera ne è stata effettivamente compromessa. Mi sono reso conto che la CIA non sosteneva più i suoi ufficiali sul campo.
Lei parla a lungo – e certo non bene – di Ahmed Chalabi, il protetto degli Americani in Irak
Ahmed Chalabi, il capo del Congresso Nazionale Irakeno, è stato giudicato e condannato in Giordania per aver truffato la sua banca. Ma apparentemente questo dettaglio non ha mai destato preoccupazioni negli Stati Uniti. La prima volta che l’ho incontrato, nell’agosto del 1994 a Washington, Ahmed Chalabi portava una cravatta di seta da 150 dollari, delle scarpe di vernice cucite a mano. La prima cosa che mi ha colpito è stato l’odore della sua acqua da toilette. Come poteva la CIA immaginare che un uomo di questo tipo potesse portare alla vittoria l’opposizione irakena?
Nel suo libro ” Oro nero e Casa Bianca “, lei afferma che sarebbe stato sufficiente far schiantare tre aerei su altrettanti punti sensibili sauditi per mettere in ginocchio le economie dipendenti dal petrolio, a cominciare da quella degli Stati Uniti. Perchè questo scenario non potrebbe ispirare Al-Qaida?
La famiglia reale saudita ha fatto passare ai terroristi islamici il seguente messaggio: se volete uccidere gli americani fatelo in Irak, ma non venite a mettere bombe qui da noi.
Ma Osama Bin Laden considera che il regime saudita è corrotto. Perché lo minaccerebbe?
Nel mondo mussulmano si sta attualmente svolgendo una guerra segreta ben più violenta delle altre. I sunniti – che si tratti di Bin Laden come dei principi sauditi – temono le mire espansionistiche degli sciiti, in particolare degli Iraniani. Gli sciiti rappresentano dal 10 al 15% della popolazione totale dell’Arabia Saudita, ma essi sono molto numerosi nell’Est del paese, nelle regioni petrolifere. Per contro, gli sciiti sono la maggioranza in Irak, nel Kuwait e nell’emirato del Bahrein. La priorità di Al-Qaida è quindi di contenere gli sciiti, particolarmente in Irak.
Lei ha passato due decenni nel Medio-Oriente. Come analizza la situazione?
Pericolosa. Sono pessimista. Gli Americani affermano che desiderano favorire la democrazia in questa regione, ma non è vero. Se l’Arabia Saudita organizzasse delle elezioni, gli islamici ne uscirebbero vincitori alla grande. George Bush non lascerà mai cadere il maggior produttore di petrolio del mondo nelle mani dei suoi peggiori nemici.
Perchè parla di nemici?
Per il 90% dei sauditi, l’Occidente e più particolarmente gli Stati Uniti sono in guerra contro l’Islam. Loro considerano gli Americani come dei nemici. Ben inteso, io non avevo previsto gli attentati dell’11 settembre, ma per aver vissuto in questa regione sufficientemente a lungo, temevo una catastrofe imminente: sentivo che l’odio per gli Stai Uniti era così profondo, così irriducibile, così intenso! In seguito la situazione non ha cessato di deteriorarsi.
Alcune scene del film ” Syriana ” si svolgono in Svizzera, in particolare a Ginevra, sede dell’Energy Trading Company, uno dei cui dirigenti consiglia il principe d’un emirato del Golfo. Ginevra svolge veramente un ruolo di questo genere?
Interamente. Sono venuto spesso a Ginevra. Molti Arabi vivono in questa città, vi si recano frequentemente. Se desiderate comprendere il Medio Oriente sedetevi in un salone del Noga Hilton e ascoltate le conversazioni. Possiedo un appartamento vicino al lago Lemano, ma sulla sponda francese.
Ian Hamel: giornalista,
sta preparando una biografia di Tariq Ramadan per Flammarion.
Fonte: www.michelcollon.info
Link: http://www.michelcollon.info/articles.php?dateaccess=2006-02-21%2006:22:28&log=invites
21.02.06
N.d.T.
(*) ” La chute de la CIA ” (la caduta della CIA), documenti in Folio, 389 pagine, ” Or noir et Maison Blanche ” (Oro nero e Casa Bianca), JC Lattès, 326 pagine pubblicati nel 2003.