RICHARD SILVERSTEIN
informationclearinghouse.info
I media francesi documentano l’infiltrazione disonesta nel “lato oscuro” dell’Islam parigino del reporter isreliano
Il giretto del duro “giornalista” israeliano Zvika Klein attraverso il “lato oscuro” parigino dei quartieri conosciuti come musulmani ha sollevato l’indignazione dei media occidentali ed israeliani, scetticismo in quelli francesi.
Il francese Les inrocks ha pubblicato un pezzo investigativo e un’intervista con Klein che ha minato molte delle affermazioni e dei concetti su cui il video era basato. Va ringraziato il lettore Deir Yassin per aver portato alla mia attenzione l’articolo.
Come ho fatto notare in un vecchio post, Klein sostiene di aver camminato per Parigi “10 ore”, ma il video dura 1 minuto e 36 secondi. Circa metà del video mostra lui che cammina senza alcuna interazione con altri (a parte l’essere insultato). Per cui c’è meno di un minuto di interazione negativa con i musulmani parigini.
Ad un certo punto Klein sostiene che una donna gli abbia sputato addosso. Non è documentato nel video. Lui ammette nel suo articolo su NRG che era accompagnato da una “bodyguard” a causa della “situazione tesa” in città. Qualcuno potrebbe chiedersi se Klein si aspettasse o sperasse di essere assalito da un musulmano per tirarne fuori una storia con i fiocchi.
In un’intervista con Les Inrocks, Klein sostiene di aver camminato nel 23° Arondissement. Ce ne sono solo 20 a Parigi. Dice anche di aver attraversato Barbes nei sobborghi di Parigi, ma Barbes è in centro. Sostiene di essere stato ininterrottamente molestato a Saracelles, ma un terzo di questo quartiere è Ebraico. In apparenza, i residenti ebrei hanno trovato un modo di convivere con i loro vicini musulmani.
Man mano che si legge, la paura e i preconcetti razzisti circa i Musulmani di Parigi sono sempre più chiari:
A volte sembra come di camminare a Ramallah. La maggior parte delle donne indossano il velo o lo hijab e gli uomini hanno un aspetto da Musulmani. Si sente parlare arabo ovunque…mentirei se dicessi che non ero spaventato.
Il video di Klein stesso smentisce le affermazioni circa l’abbigliamento delle donne che ha incrociato. Solo in una breve sezione compaiono donne completamente velate e non ce n’è una che indossi lo hijab in tutto il video. In fatto lo hijab in Francia è vietato per legge.
Una lettrice francese che cammina per Parigi tutti i giorni dice che l’ultima volta che ha visto indossare uno hijab è stato mesi fa. Per quanto riguarda l’”aspetto musulmano”, si trova anche in Israele e sono le facce degli Ebrei Mizrahi, non dei musulmani. Lei vive nel 19° Arondissement, un nuovo quartiere popolare dove gli ebrei ortodossi si sono trasferiti da quando sono stati buttati fuori da Marais a causa della gentrificazione. Lei vede mucchi di Kippot ogni giorno per le strade e nella metro. Apparentemente questi ebrei francesi non hanno gli stessi problemi di Klein.
L’articolo di Les Inrocks mostra anche un Tweet di Klein pubblicato durante l’operazione Scudo Protettivo in cui cita Meir Habib, un membro della legislatura francese che rappresenta la comunità francese residente in Israele. Habib è anche l’ex portavoce del partito Likud in Francia.
Il membro del parlamento francese Meyer Habib a http://www.nrg.co.il: “Sfortunatamente, non credo ci sia un futuro per gli ebrei in Francia”.
Leggete l’intervista che Klein ha pubblicato con Habib su NRG. Nessuna delle citazioni che ha incluso nell’articolo vedono Habib sostenere quanto riportato nel Tweet. Non dice mai che per gli ebrei in Francia non c’è futuro. Anche se l’avesse detto, Habib è poco più di un incaricato di Likud che riporta diligentemente il punto di vista del suo capo, il Primo Ministro israeliano, il quale ha pubblicamente suggerito a tutti gli ebrei di lasciare non solo la Francia, ma l’Europa intera. Ho chiesto a Klein di motivare questa discrepanza, ma non ha risposto.
Il raid di Klein nel cuore della belva musulmana in Francia è una prosecuzione del falso proclama di Robert Spencere “No-Go” circa città britanniche come Birmingham. La verità è che non esistono quartieri No-Go in alcuna città europea in cui cittadini ebrei non possano camminare per le strade senza temere per le loro stesse vite. Se si crea una provocazione e si agisce sospettosamente come Klein ha fatto portandosi appresso un cameraman e una bodyguard in un quartiere del genere, ovviamente sospetti vengono sollevati. Come potrebbe essere diversamente?
Il bisettimanale francese ha fatto una ricerca del background di Klein, dei suoi impieghi precedenti e della sua attività social. All’inizio della sua carriera ha fatto parte dell’apparato stampa dell’IDF [Forze di Difesa Israeliane, NdT] incaricato di raggiungere la comunità ortodossa. Dopo di ciò, ha fatto un lavoro simile per per Bnai Akiva, l’associazione giovanile dei sionisti ortodossi. Vi ricorderete che il leader mondiale di B’nai Akiva, il Rabbino Noam Perel, aveva sollecitato l’IDF a vendicare il rapimento-omicidio di tre giovani israeliani prendendo 300 scalpi palestinesi, così come Davide aveva offerto 200 scalpi filistei come dote a Re Saul per sua figlia. Ciò dovrebbe dirvi abbastanza circa il punto di vista di Klein sugli “Arabi”.
Guardate anche questo estratto dell’opera giornalistica di Klein: un profilo di una banda di motociclisti statunitensi. I Difensori della Libertà, che si danno arie sulla loro pagina Facebook che faranno una manifestazione a Washington a favore del discorso di Bibi Netanyahu.
Similmente, il leader di un’illustre organizzazione di Ebrei francesi che combatte l’antisemitismo ha brutalmente condannato i favoritismi di Netanyahu nei confronti degli Ebrei francesi. Questa è una traduzione di Walid di un articolo di Le Figaro :
in un intervista ad Alain Jakubowicz, il presidente della Lega Internazionale Contro il Razzismo e l’Antisemitismo di Le Figaro, ha sostenuto che gli Ebrei in Francia hanno un futuro, poichè hanno un passato, e ha chiesto a Netanyahu di smettere di invitare gli Ebrei francesi a ritornare in Israele. Jakubowicz ha detto che c’era da aspettarsi un atteggiamento simile dai leader israeliani, ma che i continui incitamenti di Netanyahu sono devastanti. Ci sarebbe un modo corretto di suggerire il ritorno, ma l’atteggiamento di Netanyahu è minaccioso e catastrofico. Netanyahu trasmette agli Ebrei francesi il messaggio di essere cittadini di seconda classe, che la Francia non può più proteggere.
Jakubowicz ha proseguito dicendo che Netanyahu sta sostenendo di nuovo che gli Ebrei hanno due lealtà e che loro non sono veramente Francesi, che sostengono l’antisemitismo. Ha anche detto che la riunificazione di tutti gli Ebrei del mondo in Israele per creare un villaggio tipo quello di Asterix sarebbe un disastro per tutto il mondo e per gli Ebrei stessi. Si pensa spesso che ci sia un esodo di Ebrei francesi, ma è un’esagerazione. Infatti, migliaia hanno scelto di andare in Israele o da un’altra parte, alcuni di questi avevano problemi a vivere il loro giudaismo secondo i principi della torah in quartieri costituiti da società secolari, ma questo non è un esodo e non dovrebbe nemmeno diventarlo. C’è una bella differenza tra quanto successo a Merah (Tolosa) e Charlie Hebdo: questo andrebbe analizzato per mostrare che non è una questione di cittadini francesi.
Zvika Klein avrebbe fatto meglio a pubblicare un’intervista e il profilo di Jakubowicz piuttosto che bighellonare per Parigi provocando senza alcuna ragione una risposta musulmana aggressiva.
Richard Silverstein
Fonte: http://www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article41028.htm
18.02.2015
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione FA RANCO