UMANITA’ IN PERICOLO

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DI GIANFRANCO LA GRASSA
conflittiestrategie.it

Non intendo qui fare disquisizioni su ciò su cui si è o non si è d’accordo con questo articolo ( “Il male assoluto è un vecchio di cent’anni”). Lo riporto solo per ricordare che alle Fosse Ardeatine furono uccise alcune centinaia di persone per pura rappresaglia, azione quindi infame. A Hiroshima e Nagasaki ne furono sterminate centinaia di migliaia subito, ancor più tra sofferenze atroci negli anni successivi; il tutto per dimostrare all’Urss che gli Usa possedevano la “bomba fine di mondo” (“Il dottor Stranamore” di Kubrick) e che dunque dovevano fare molta attenzione a come si comportavano (e l’Urss poté, per fortuna, fregarsene perché era anche lei in “dirittura d’arrivo”).
Va detto esplicitamente che il pilota dell’Enola Gay ebbe forti disturbi mentali una volta saputo per che cosa era stato utilizzato. Se poi è morto fra onori tributati ad un eroe, questo è l’abominio di altri, non di lui. Deve invece essere ricordato come fu deciso il lancio della bomba atomica. Per la prima erano in predicato Hiroshima, Nagasaki (che poi fu la seconda) e un’altra media città che non ricordo. Fu deciso di affidarsi all’andamento delle condizioni meteorologiche; e queste infine indicarono Hiroshima. Qualcuno aveva proposto Tokio, ma questa scelta fu scartata perché la bomba non avrebbe suscitato sufficiente impressione. La bomba atomica al suo inizio era ancora “poco potente”; al massimo avrebbe distrutto un quarto o poco più della Capitale. Invece Hiroshima, città appunto media, sarebbe stata cancellata completamente; e ciò avrebbe quindi prodotto un effetto “mediatico” molto superiore. Ci fu un membro del governo statunitense (di cui non ricordo il nome e me ne dispiace perché gli va reso onore) che si dimise di fronte alla mostruosità di simile discussione, rifiutandosi di partecipare così “gioiosamente” alla decisione del governo degli Usa, presidente in testa (nell’agosto era Truman, essendo morto Roosevelt in aprile; non credo però che si sia deciso di gettare le atomiche all’ultimo momento; era già nell’aria, occorreva mettere a punto le bombe).

Ora, il pilota dell’Enola Gay, come Priebke, eseguiva degli ordini; e il secondo sicuramente, se li avesse trasgrediti, avrebbe fatto una brutta fine. Il bombardamento atomico di popolazioni civili – con almeno 1500 volte i morti diretti rispetto ai massacrati alle Ardeatine, con forse il doppio di altri morti (in modo ancora più orribile) negli anni a seguire; nonché appunto la sparizione di due intere città, da ricostruire completamente ed in ambiente inquinato a lungo – fu ordinato dal presidente della prima potenza del mondo e dall’intero suo governo. Chi sono i criminali, assassini abietti: il pilota dell’Enola e Priebke o i massimi dirigenti del massimo paese del mondo? Contro chi si deve manifestare il proprio orrore e disprezzo? Solo perché a uno “madre natura” ha concesso di arrivare ai cento anni, questo sarebbe il Mostro da perseguire?

Vorrei si rileggessero le lettere dei condannati a morte della Resistenza (europea e italiana). E si facesse un paragone tra quegli esseri profondamente umani e questi autentici “mostri” quali sono divenuti gli “antifascisti” odierni, quelli lanciati da “La Repubblica”, il loro infame giornale fondato nel 1976, vero punto di svolta per la vittoria degli antifascisti traditori, quelli dell’8 settembre e i loro eredi (altri mostriciattoli formatisi nel ’68, ’77, ecc.). Nessuno sembra accorgersene. Sembra di rivivere le scene de “La Cosa” di Carpenter. I mostri sono in mezzo a noi, sono questi munitisi di apparenze umane e che si fingono antifascisti per nascondere le loro continue nefandezze, la loro totale insensibilità, il loro cinismo, opportunismo e “vigliacchismo” nascosti dietro discorsi buonisti, “politicamente corretti”, ecc. Sono quelli comunque discretamente “pitturati” in un film come “La grande bellezza” (per quanto non bello e ancora impreciso perché il regista non sembra distaccarsi da loro). Sono non semplicemente nostri nemici, perché questi li rispetteremmo; sono esseri abnormi, sono “le cose” che hanno preso il posto degli uomini rubando le loro sembianze esteriori. Sono in mezzo a noi e hanno “La Legge” dalla loro parte. Non possiamo nemmeno eliminarli, ucciderli, carbonizzarli come nel film di Carpenter. Niente, si sono impadroniti dei gangli dello Stato, civili e militari, hanno invaso il Parlamento, i giornali, la TV, l’editoria, tutti gli apparati dell’insegnamento di ogni ordine e grado.

Occorre una nuova Resistenza; siamo non soltanto alla fine di una fase storica, di un’epoca. Siamo sull’orlo della fine dell’Umanità così com’era conosciuta finora, con le sue brutture e momenti esaltanti. Altro che Fosse Ardeatine, altro che bombardamenti atomici. E non si parli di semplice mutazione genetica. No, è “la Cosa”, che nemmeno è arrivata dallo “spazio profondo”; e neanche dalle viscere della Terra. E’ il “virus del traditore” che, a partire dagli anni ’70, è stato favorito da un improvviso cambiamento del clima a lui congeniale, e si è rapidamente sviluppato assumendo con astuzia la copertura dell’antifascismo; poiché sapeva che questo, diventando senso comune, astorico, ormai dimentico dei suoi veri intendimenti e speranze di autentica trasformazione sociale, ha assunto le sembianze del rinnovamento di alcuni costumi – divenuti solo volgarità, disprezzo della vera bellezza, sterilità nei rapporti intersoggettivi e altro ancora, il tutto condito con una cultura d’accatto, fatta di chiacchiere forbite e conoscenze epidermiche – e ha invaso tutto il mondo “occidentale”, con speciale riguardo al nostro paese.

Proprio perché qui si era insediato uno dei principali movimenti antifascisti con finalità di formazione di nuovi rapporti sociali, movimento il cui fulcro era rappresentato da un organismo politico purtroppo orientato dalle semplicistiche e approssimative concezioni di un non ben inteso, e spesso idealistico, comunismo. E al coperto di questa “idealità comunista” si è appunto compiuto il “grande tradimento”, con la confluenza di tutti gli altri traditori fintisi antifascisti per far scordare quanto erano stati fascisti per vent’anni. Il virus di questo tradimento non ha avuto gli stessi caratteri degli altri tradimenti compiuti nella storia. Ha appunto originato “la Cosa” e adesso siamo in pericolo di sopravvivenza umana. Addosso a questi esseri terribili e omicidi; assomigliano a noi, si travestono con abilità, ingannano facilmente gli sprovveduti. Sarà dura, ma se non li si batte – e non si raggiungerà una “struttura di legalità” che consenta di eliminarli senza por tempo in mezzo – l’umanità, almeno in questa parte del mondo, andrà del tutto persa.

 

PS Ovviamente, non ho parlato dei dirigenti nazisti, pur essi “simpaticamente” dediti ad uccisioni di massa. Ma quelli sono stati condannati (molti a morte) come criminali; e molti si sono eliminati da soli. Sono altri che l’hanno “sfangata”; né suicidi né impiccati. Anzi assisi sulle più alte poltrone di comando del mondo e “grandi predicatori” di ogni bene (“libertà” e “democrazia” in testa) per i sottoposti alle loro scelte omicide.

Gianfranco La Grassa
Fonte: www.conflittiestrategie.it
Link: http://www.conflittiestrategie.it/umanita-in-pericolo-di-glg-30-luglio-13
30.07.2013

 

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