Il presidente messicano Andres Obrador ha criticato i Paesi occidentali per il loro approccio al conflitto in Ucraina, suggerendo che le ondate di spedizioni di armi straniere porteranno solo a ulteriori spargimenti di sangue.
Parlando ai giornalisti durante un briefing lunedì 13 giugno, Obrador ha affrontato il conflitto tra Ucraina e Russia. Pur non indicando alcun Paese specifico, ha detto che coloro che inviano armi a Kiev – una politica fortemente favorita dagli Stati Uniti e dalla maggior parte dei suoi alleati della NATO – stanno contribuendo ad aumentare le vittime da tutte le parti.
“È immorale”, ha asserito, aggiungendo: “La guerra in Ucraina non poteva essere evitata? Certo. La politica ha fallito e guardate i danni che provoca, la perdita di vite umane”.
Il presidente non ha spiegato come si sarebbero potute evitare le ostilità, ma ha continuato dicendo che “la stessa politica non deve più continuare”, sostenendo che è guidata dalle “élite” e non dal “popolo”.
Sebbene dallo scoppio del conflitto il Messico abbia dichiarato di non appoggiare l’attacco della Russia al suo vicino, ha rifiutato comunque di unirsi alla serie di sanzioni occidentali contro l’economia russa e si è astenuto dal trasferire armi al governo di Kiev. Obrador, nel frattempo, ha dichiarato il mese scorso che il suo Paese intende “rimanere neutrale” nei confronti del conflitto, nonostante le pressioni di Washington, il cui inviato Ken Salazar ha precedentemente esortato i funzionari messicani a “essere solidali con l’Ucraina”.
Massimo A. Cascone, 15.06.2022