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DI ISRAEL SHAMIR

counterpunch.org

“Dal momento che le finezze non funzionano con i russi, il Presidente ed i suoi omologhi europei dovrebbero anche rendersi assolutamente conto che noi non abbiamo nessun interesse su come questa gente intende risolvere il loro problema Putin. Se [gli oligarchi] riusciranno a parlare con il buon vecchio Vladimir a lasciarlo al Cremlino con gli onori militari e con una salve da 21 colpi di cannone – per noi andrebbe bene. Se però Putin fosse troppo testardo per riconoscere che la sua carriera è finita, l’unico modo per sbatterlo fuori dal Cremlino con i piedi in avanti, è un buco nella nuca -. Che per noi andrebbe anche bene“.

McDonald, a Piazza Pushkin al centro di Mosca la scorsa settimana ha chiuso. Questo simbolo della Pax Americana fu aperto 23 anni fa, subito dopo il crollo dell’Unione Sovietica e l’avvento di un mondo unipolare, con una sola superpotenza. Il popolo sovietico restò in coda per ore per entrare a provare questo divino cibo straniero. Erano così innocenti, così inesperti, i russi di una volta! Per 23 lunghi anni, gli Stati Uniti hanno governato il mondo da soli, mentre McDonald continuava a servire i suoi hamburger. Nel frattempo la Russia è cambiata. McDonalds non costituisce più un’attrazione per i moscoviti, che si sono stancati di questo tipo di mondo. Dall’altra parte di Piazza Pushkin, ora c’è un altro ristorante alla moda, il Café Pouchkine, che serve la miglior haute-cuisine russa. Per rendere pan per focaccia certi russi impertinenti avevano aperto anche un altro Café Pouchkine a Parigi, in Boulevard St Germain, per insegnare ai francesi le gioie della cucina russa.

Agli americani non è piaciuta affatto questa sfida . Kill Putin, gridavano gli esperti Americani. Hanno pensato di far scioperare le basi NATO dei Paesi Baltici contro la presenza di forze militari russe. Il Pentagono è arrivato a pensare ai vantaggi di chi fa il primo attacco nucleare. I russi cupamente intanto si preparavano al peggio. In una tranquilla dacia, una casa di vacanze estive ad ovest di Mosca, i miei amici scienziati russi hanno discusso il piano di Andrey Sakharov – nome in codice The Wave – che potrebbe spazzar via l’intera costa orientale degli Stati Uniti provocando uno tsunami gigante (sì, parliamo dello stesso Sacharov).

Hanno valutato quale dovrebbe essere il Perimetro, entro cui colpire con un sistema da “giorno dell’Apocalisse” che la Russia ha ereditato dall’URSS. Un sistema che assicura la distruzione totale degli Stati Uniti, anche se la Russia dovesse essere stata già cancellata dalla faccia della terra. Si è parlato di nuovi sistemi e di armi. Il mese di Agosto del 2014 sta ricordando sempre di più l’agosto del 1914 o del 1939, il conto alla rovescia prima di una Grande Guerra. E’ stato il tono conciliante del discorso di Crimea del Presidente Putin che ha bloccato il rischio di una deflagrazione generale e la Russia ha fatto un passo indietro, prima del baratro.

Apparentemente si tratta di un duello di nervi tra Russia e USA; anche se molti Stati, grandi e piccoli, dalla Cina alla Bolivia, sono interessati a smantellare l’egemonia degli Stati Uniti, nel frattempo la Russia è l’unico paese che abbia oltre alla volontà politica, anche una influenza militare e una resistenza economica per “affrontare” il bullo.

Per tutelare la sua posizione di consumatore finale in cima alla catena alimentare, gli Stati Uniti vogliono annientare la Russia; umiliare pubblicamente Putin e farlo saltare; per affermare la loro superiorità, per danneggiare le economie europee e per rafforzare la loro sottomissione a Washington; insomma vogliono che si smetta di parlare apertamente di un declino dell’America, vogliono eliminare le opposizioni e con la Russia vogliono dare un esempio che serva da monito anche a qualsiasi altro possibile sfidante.

Gli obiettivi della Russia non sono poi tanto alti: il paese vuole vivere serenamente, andare per la propria strada e essere rispettato. Questo desiderio è stato sintetizzato dai suoi oppositori come una “sfida contro l’architettura dell’ordine post-guerra fredda” e, probabilmente, è vero, se questo “ordine” nega il diritto dei paesi di vivere in pace e indipendenti.

Gli americani non si preoccupano di entrare in guerra. Hanno vinto in ogni guerra: hanno sempre avuto delle perdite sostenibili, hanno sempre mantenuto la loro base industriale e hanno sempre guadagnato qualcosa con le loro vittorie. Sia nelle guerre mondiali che nelle ultime guerre: Afghanistan, Iraq, Siria sono state un affare. Una guerra tra Russia e Europa con un certo appoggio americano potrebbe avere degli aspetti interessanti (per loro).

I Russi vogliono evitare la guerra. Hanno avuto delle esperienze dure e penose durante le guerre mondiali: la Russia degli zar è crollata durante la Prima guerra mondiale, e anche nella seconda ha sofferto molto, in entrambi i casi ha pagato con forti ritardi nel suo sviluppo economico e con la miseria del suo popolo. Non hanno mai beneficiato nel partecipare alle guerre minori : nessuna ha mai portato un vantaggio o un profitto di qualsiasi tipo.

Paradossalmente, il desiderio dei russi di evitare la guerra porta la guerra stessa più vicina a casa loro. I militari e i politici degli Stati Uniti non hanno paura di fare il gioco del pollo con la Russia, perché sono sicuri: i russi faranno finta di niente. Questa falsa certezza li rende più audaci e senza paura ogni volta che giocano un’altra mano.

La Russia non è sola. La Cina di solito appoggia le sue mosse, l’India sotto Modi, è più vicina, l’America Latina sta costruendo una sua alleanza con la Russia, l’Iran cerca amicizia a Mosca. Altrettanto importante, è il fatto che in ogni nazione c’e gente insoddisfatta per la sovranità nazionale che continua a diminuire per effetto della situazione che si è venuta a creare nel post-guerra fredda. Questa gente non è troppo lontana dall’arrivare al potere in Francia, dove Marine Le Pen è cresciuta moltissimo nelle ultime elezioni, ma anche tra gli americani che preferirebbero vivere a modo loro, proprio come facevano prima della seconda guerra mondiale, in un paese normale, quando non era lo sceriffo del mondo, senza preoccuparsi di potersi alleare anche con i russi.

Nemmeno gli Stati Uniti sono soli. Hanno i loro fedeli alleati, la devota Inghilterra, la ricchezza dell’Arabia Saudita, l’astuzia di Israele – e una pletora di politici importanti in tutti i paesi del mondo che sono stati appoggiati e messi in carica con l’aiuto di qualche agenzia americana. Probabilmente non esiste nessun paese senza agenti USA vicino al Potere: Karl Bildt in Svezia, Tony Blair nel Regno Unito … In Russia occupano molte posizioni vicino ai vertici del potere, perché li hanno installati nei quei posti durante gli anni bui del governo di Eltsin. Chiunque vuole che il suo paese serva l’Impero, è un alleato degli americani.

Questo rapporto a due non funziona solo con gli Stati Uniti contro la Russia, ma anche nel rapporto tra Macchina e Uomo. Nel tracciare la sua politica estera, gli Stati Uniti si basano sempre più sulla teoria dei giochi teleguidati dal computer che utilizza le proprie formidabili risorse dati, mentre i russi preferiscono una gestione manuale con un controllo umano. I moderni Super-computer e le tecniche di sorveglianza danno agli Stati Uniti un vantaggio decisionale rispetto alla Russia. Sempre più spesso, il presidente Obama sembra essere un perfetto cyborg con la faccia giusta mentre dice le cose giuste al momento giusto e nel luogo giusto, ma quello che fa non ha nessun rapporto con le parole che dice. Non mi sorprende affatto se però poi venissimo a sapere che Obama è stato il primo robot umanoide alla guida di una potenza. E se lui è un essere umano, è veramente un attore meraviglioso che finge di essere un robot. Anche la moglie Michelle e le ragazze sembrano essere dei comprimari ben scelti per un film, piuttosto che mogli e figlie.

Indubitabilmente Putin è più umano e più uomo di impulso. Lo si può non amare, come tanti , ma non c’è nessun dubbio sulla sua appartenenza alla razza umana. Questo rende il gioco del pollo meno prevedibile rispetto a quello che crede la leadership americana. Dopo le orribili esecuzioni di Saddam Hussein e di Gheddafi, si possono trovare parecchi argomenti per discutere se sia meglio una guerra nucleare a tutto campo, o se sia preferibile una sconfitta o una resa. E la nuova generazione di russi non condivide la paura della guerra che hanno i loro padri e non si preoccupa se capiterà l’occasione di provare qualcuno dei giochi migliori che possiede il loro paese. Sono dei Satana .? tutti satana?

Inoltre, la teoria sui giochi (molto studiata negli ultimi dieci anni) non funziona ancora bene nei conflitti interculturali, dove gli antagonisti possogno giocare a giochi differenti. Ad esempio, uno gioca a scacchi, mentre l’altro fa kickboxing e questo sembra proprio essere il caso che stiamo vivendo. Gli Stati Uniti fanno il gioco del pollo con una Russia che, abilmente, cerca di scansare le corna del toro americano che carica.

Gli Stati Uniti sono il paese che crede di essere in alto su una collina, eletto di Dio e predestinato a governare il mondo, ora e per sempre. Ma questa storia è finita, anche se vogliono dare lezioni e dettare le loro regole al mondo intero. Ironicamente, i sovietici avevano idee molto simili sul loro “comunismo” e credevano che fosse la teoria predestinata ad essere il punto di arrivo della storia, per questo la guerra fredda tra ” due nazioni predestinate” è stata una cosa naturale. Al giorno d’oggi i russi non credono più nella predestinazione. I paesi nascono e poi crollano, fanno alleanze e non si vede ombra di nessuna “fine della Storia”. Il mondo unipolare è stato un colpo di fortuna e ora si sta tornando allo stato naturale di un mondo multipolare. La cosa migliore e più comoda sarebbe che ogni paese potesse vivere nel modo che vuole. Leben und Leben lassen.

Per molto tempo gli Stati Uniti sentivano un prurito alle mani, tanta era la voglia di dare una lezione alla Russia, ma la Russia non si stava ancora ribellando : vendeva il suo petrolio e il suo gas, incassava i verdoni degli Stati Uniti e li lasciava registrati sui libri del Tesoro USA, rispettava le sanzioni contro l’Iran, non interferiva con la spoliazione della Libia. Ma ancora non era abbastanza obbediente.

Poi : La Russia ha messo un freno alla distruzione della Siria; ha giocato un suo ruolo nella de-dollarizzazione del commercio del petrolio; si è schierata con i cristiani e contro i matrimoni gay; astutamente ha cercato di minare l’unità occidentale appoggiando la costruzione di oleodotti e ponti, corrompendo gli europei. In breve, la Russia si è dimenticata che nel 1991 era un paese finito.

L’Ucraina è stata scelta dagli Stati Uniti come luogo adatto per innescare una guerra, o almeno per dare alla Russia un paio di colpetti e provare a sbarazzarsi di Putin che è diventato, ormai, di gran lunga troppo indipendente.

L’Ucraina

Gli Stati Uniti stanno conquistando terreno mentre la Russia lo sta perdendo in Ucraina. Putin si rifiuta ostinatamente di inviare le sue truppe e si sforza di venire a patti con gli Stati Uniti e con l’Occidente sul futuro dell’Ucraina. La Russia è stata umiliata quando si è proposta di inviare aiuti umanitari alle città assediate di Donbass: i suoi camion carichi sono stati fermati alla frontiera, in attesa del permesso del regime Kiev per poter proseguire. Mezzo milione di rifugiati ucraini hanno attraversato il confine con la Russia e qualche migliaio di civili, delle milizie e dell’esercito è rimasto ucciso durante gli scontri.

La guerra per il Donbass non è stata un gran successo per i russi. Anche se i rapporti militari sono estremamente oscuri e contraddittori, sembra che i ribelli stiano perdendo la battaglia contro l’esercito ucraino, dato che non hanno nessun supporto dall’esterno. Mentre gli Stati Uniti continuano a ripetere che il conflitto è causato dall’ intervento dei russi, la Russia continua a cercare di rimanere fuori da questo conflitto. La Russia non ha interferito con Kiev, nemmeno quando tutti gli ambasciatorie e i ministri occidentali stavano incoraggiando la rivolta contro il legittimo presidente. Quando in Donbass è divampata la rivolta, la Russia non l’ha appoggiata.

PRIMO : Putin non ha voluto prendere il Donbass. SECONDO : Non ha voluto prendere l’ Ucraina. TERZO : Non ha voluto far risorgere una nuova URSS. E’ stato costretto a prendere la Crimea, dove è di base la flotta russa, che è parte della vecchia Russia, che è popolata da russi, che volevano tornare alla Russia, e che non volevano che la Crimea diventasse una base della marina NATO. Ma dopo la Crimea non ha voluto procedere in nessun’altra direzione. Ma questo non lo ha aiutato: Putin è accusato, a livello internazionale, per aver provocato il conflitto e, nel suo paese, per il non intervento e per la successiva sconfitta.

La rivolta in Novorossia (la parte di lingua russa, dell’Ucraina) è stata una risposta popolare al colpo di stato di Kiev, ispirato dall’Occidente per suo il forte sapore nazionalista-anti-russo. La gente che vive in Novorossia non avrebbe cercato la secessione se la loro lingua e la loro cultura non fossero state perseguitate, e se i loro legami con la vicina Russia non fossero stati in pericolo. Ma non sarebbero stati capaci di andare molto lontano, se la loro rivolta non avesse attirato alcuni ribelli in cerca di una causa: primo fra tutti – genio militare e una grande figura romantica – il colonnello Igor Strelkov, un ” Lawrence-russo”.

Igor Strelkov insegna storia all’Università di Mosca, ma ha deciso (come Lawrence), che è più divertente farla la storia. Ha combattuto in Transnistria, una piccola striscia di terra tra la Moldova e l’Ucraina, per difendere la popolazione locale dagli attacchi dei nazionalisti moldavi. Si è offerto volontario per una milizia serba in Jugoslavia; ha costretto un comando indifferente dell’esercito russo a prenderlo come ufficiale nella prima guerra cecena; ha prestato servizio nella seconda guerra cecena, e come volontario, è andato in missione in Siria e in Daghestan. Scrive splendidamente, è uno stratega superbo, in grado di guidare i soldati con la sola forza del suo carisma, chi lo conosce lo descrive come un temerario che non si preoccupa del denaro, delle comodità, della vita familiare o dei piaceri.

Per Strelkov, la campagna in Novorossia aveva il sapore del destino. Come molti russi della sua generazione, ha sognato di far tornare la Russia come era, come era l’Unione Sovietica o (ancora meglio) come era l’impero prima della Rivoluzione russa. Come molti russi della sua generazione, ha sempre considerato l’Ucraina – parte naturale della Russia, e lconsiderato un termine improprio a definizione di “Stato ucraino indipendente”. Nonostante il suo grado militare, Strelkov era un civile che è andato in Novorossia senza la benedizione di Putin e sarebbe rimasto comunque, anche contro la volontà di Putin. Dovremmo saperne di più su quest’ uomo straordinario.

Strelkov non era solo, un bel paio di valorosi combattenti dall’ Ucraina e dalla Russia sono venuti con lui per unirsi ai ribelli. Il loro successo iniziale è stata una sorpresa per l’amministrazione di Putin. Ma la ribellione non è riuscita ad allargarsi alle altre province. A Odessa, l’esercito privato di Kolomoysky, l’oligarca spietato, ha bruciato una cinquantina di simpatizzanti dei ribelli disarmati vivi in un macabro falò, e questo atto tanto crudele ha spaventato i timidi e gioviali giovani Ossidi. A Kharkov, il governatore ha fatto un accordo con il regime di Kiev e la rivoltà è fallita. Sembra che Strelkov, anche se è un prodigio militare, sia un demagogo meno meraviglioso. Il suo sogno di una Grande Russia non aveva senso per la gente della Novorossia. Sì, parlavano russo, sì, odiavano le bande di Kiev e i neo-nazisti di Lvov, ma non avevano capito il nazionalismo russo di Strelkov.

Senza un diretto coinvolgimento russo, un movimento separatista era destinato a fallire in Novorossia. C’era un modo per vincere: per conquistare tutta l’Ucraina, salvo forse il suo la parte più oddidentale, e poi fare accordi per una federalizzazione o anche per una divisione del paese. Certo se si applicasse una ideologia inclusiva, questa sarebbe accettabile per Donetsk, Odessa, Kiev, Poltava. Forse potrebbero essere utili anche alcune idee neo-sovietiche e l’insoddisfazione per gli oligarchi. Ma Strelkov e altri ribelli con il loro fermo rifiuto per la nuova Ucraina non potevano sollevare le masse, e non hanno nemmeno provato a muoversi verso Kiev e Kharkov.

Putin ha ridotto al minimo il coinvolgimento della Russia nella guerra in Donbass. Ha sostenuto questa guerra molto meno di quanto fecero gli Stati Uniti nella rivoluzione del Texas del 1835 e il suo governo ha sempre cercato di ricucire con il regime di Kiev, ma il ‘presidente’ ha sempre rifiutato, secondo gli ordini americani. A Kiev, i radicali di estrema destra hanno attaccato l’ambasciata russa e le forze armate del regime hanno cominciato bombardamenti indiscriminati sulle città ribelli.

Questa è stata una grande umiliazione per Putin che aveva promesso di difendere i russi, se non li avesse difesi l’Ucraina. I suoi consiglieri, in particolare Sergey Glazyev, un esperto sulla Ucraina, hanno consigliato di imporre una no-fly zone sopra Donbass – come era già stato fatto in Libia. (A marzo 2011, dopo lo scoppio della ribellione scoppiata a Bengasi, gli USA e i loro alleati hanno imposto una no-fly zone su varie parti della Libia dichiarando il loro orrore per gli spietati bombardamenti di Gheddafi sui ribelli. Russia e Cina si sono astenute, e il progetto franco-britannico è diventato una Risoluzione del Consiglio di Sicurezza che ha autorizzato non solo una no-fly-zone, ma anche “tutte le misure necessarie” per proteggere i civili dai pericoli – Il regime di Kiev certamente ha già ucciso più civili di quanti ne abbia uccisi Gheddafi; ma Putin non ha dichiarato una no-fly zone e non ha usato la sua potenza di fuoco per reagire ai bombardamenti di artiglieria sui civili.

La Russia ha fatto molto poco per il Donbass. Ora, i russi cercano di negoziare per arrivare ad una conclusione della guerra in Donbass. Si dice che sia prevista una certa autonomia per il Donbass all’interno dell’Ucraina.

Molti russi danno l’impressione di essere rimasti molto delusi. Ma ci sono state tante imprese – degne e indegne – che sono fallite. La vita è piena di delusioni. Ricordo gli Ibo che volevano la separazione dal Biafra, che poi furono sconfitti dal governo centrale. Ricordo i separatisti iraniani dell’Azerbaigian che furono sconfitti, anche se Josef Stalin li aveva appoggiati. Gli Stati Uniti non sono riusciti a riconquistare Cuba. Gli Argentini non sono riusciti a liberare le Malvinas. Questa è una lista infinita. Forse anche i russi dovranno aspettare che arrivi una opportunità migliore.

Forse Putin fa finta di niente?

Perché Putin ha rinunciato alla Novorossia? Non c’è dubbio, la Novorossia è estremamente importante per la Russia. Le truppe della NATO e i missili USA su Donetsk e Lugansk metterebbero in pericolo la Russia. La sua perdita di questa area sarebbe una minaccia per l’industria della difesa russa in quanto questa parte dell’Ucraina è semptre stata completamente integrata con la Russia fin dai tempi dello Zar. E’ stata la paura di una guerra totale? Sarà questo che ha fatto considerare al Presidente che un intervento in modalità R2P fosse un passo troppo pericoloso per il suo paese?

Dal punto di vista di Putin, l’Europa è più importante dell’ Ucraina e quindi è disposto a sacrificare il Donbass nella speranza di non perdere Berlino. Per anni, ha corteggiato la vecchia Europa e anche i suoi giochi olimpici con tutti i loro spettacolari costi erano rivolti verso l’ Europa: voleva dire agli europei che la Russia è una parte integrante dell’Europa. Putin parla tedesco, ha lavorato in Germania , quando era con il KGB negli ultimi anni dell’URSS, e ha un debole per la Germania.

La macchina della propaganda statunitense ha chiamato gli europei a difendere l’Ucraina dall’Orso Russo, sostenendo che i russi non si fermeranno all’Ucraina, ma continueranno la loro strada fino all’Atlantico. Con questi slogan hanno avuto un buon successo; tanto più che sono arrivati dopo una lunghissima campagna mediatica anti-russa (gay, orfani, servizi igienici a Sochi, ecc). Putin ha avuto paura che prendendo l’Ucraina si sarebbe inimicato l’opinione pubblica europea. Così ha procrastinato, fino a quando è arrivato il colpo del disastro malese.

L’aereo di linea

L’incidente dell’aereo di linea malese è stato un terribile disastro per molti versi. Non tanto per sé stesso: ogni giorno trecento persone vengono uccise anche a Gaza, in Iraq, in Donbass. Gli Europei e gli americani si sono dimenticati del volo aereo di linea cubano 455, o del volo di linea iraniano 655, o del volo di linea libico 114, perché questi aerei sono stati abbattuti dalla “nostra parte”. Ma questa è stata una occasione per la macchina dei media occidentali per scatenare la sua forza terribile. Questa macchina è potente quanto un’arma nucleare, quando esplode rende inermi leader e paesi. Migliaia di canali televisivi, di giornali, di programmi radio, di blogger, di siti internet, di esperti, di ministri, di presidenti sono tutti uniti in un unico messaggio, terrificante come la vox Dei, anche se non è mai una vox populi, ma solo un dispositivo messo a punto dai Maestri della Persuasione, simile alle grandi trombe che usavano i romani per spaventare i barbari.

Su tutti i giornali inglesi si pubblicavano foto di bambini morti con didascalie come “Ucciso da Putin”. I Russi restarono travolti dallo scoppio furioso della propaganda. La gente piangeva; i più deboli e gli emotivi ammettevano la loro colpa e andavano con le candele accese davanti all’Ambasciata dei Paesi Bassi a Mosca. Perchè quella dei Paesi Bassi, se l’aereo abbattuto era malese? (Perché l’Olanda è un paese europeo “bianco”, mentre malesi non lo sono?) Perché il senso di colpa, se non si sapeva ancora niente? Perché non abbiamo visto le immagini di bambini di Gaza macellati con sotto la didascalia “Assassinato da Netanyahu”, perché non abbiamo visto i bambini iracheni con la scritta “Uccisi da Blair”, i bambini afgani con scritto “ Uccisida Obama”? Questo è il potere incredibile dei Maestri della Persuasione: quando vanno a pieno ritmo, la gente perde la testa ed entra nel panico.

Ho seguito ogni schema cospirazionisca in questo caso, così come feci per il caso dell’ 11 settembre. Non perché creda o addirittura che preferisca un regime o l’altro. Io vedo questo metodo come un dispositivo che serve a liberare le menti dalla potenza di isteria che si induce sulle masse con i mass media. Dobbiamo seminare il dubbio per riprendere il controllo della mente e recuperare la nostra sanità mentale.

Un teoria del complotto sul 9/11 che avesse avuto successo avrebbe potuto salvare la vita di migliaia di musulmani uccisi in Afghanistan, Iraq e altrove. Recentemente gli ebrei israeliani sono stati indotti, con quella stessa isteria di massa a credere alla storia dei tre giovani coloni scomparsi. Questa isteria di massa ha provocato mezzo milione di profughi e duemila morti a Gaza. Un tentativo di seminare il dubbio per quanto riguarda la storia ufficiale (sostenendo che sono stati sequestrati dal Mossad, ecc) è stato un tentativo di salvare delle vite umane. Allo stesso modo, qualsiasi volta che si semina il dubbio sul caso dell’aereo malese è un modo per salvare altre vite umane.

Ora, un mese dopo, sappiamo che non c’era nessuna prova del coinvolgimento russo nella tragedia. Ci sono forti elementi di prova che suggeriscono il coinvolgimento di Kiev e degli Stati Uniti, indizi anche se negativi: se invece Kiev e Washington avessero avuto una minima prova sulla colpevolezza dei russi o dei ribelli se ne sarebbe parlato GIORNO E NOTTE . Sebolete avere un’analisi dettagliata del disastro, si può leggere questo. Devo ammettere che non sono interessato ai dettagli, per le ragioni simili a quelle che Noam Chomsky ha spiegato per il caso del 9/11. Mentre ogni spiegazione differente da quella ufficiale raccontata dai Maestri della Persuasione è un bene perché rompe la loro presa mortale sulle menti, quando i media esagerano fortemente l’importanza di un evento del genere. In ogni caso, ormai non si parla e non si pensa più all’aereo di linea malese, e questo significa che è stato un incidente o una provocazione fallita fatta da Kiev o da Washington, perché altrimenti continueremmo ancora a sentirne parlare.

Tuttavia, in tempo reale il disastro aereo di linea ha fatto un enorme impatto sulle menti dei russi. Per un pò, ho temuto che Putin sarebbe andato in pensione o che fosse rimosso dal potere, e la Russia sarebbe caduta a pezzi. Gli Stati Uniti hanno deciso di sbarazzarsi di Putin e mettere una figura più flessibile sul trono russo, preferibilmente un oligarca come Poroshenko.

Il loro pensiero è stato riassunto da Herbert E. Meyer – un ex assistente speciale del Direttore della CIA e Vice Presidente del National Intelligence Council della CIA – che ha scritto:

“Dal momento che le finezze non funzionano con i russi, il presidente ed i suoi omologhi europei dovrebbero anche rendersi assolutamente conto che noi non abbiamo nessun interesse su come questa gente intende risolvere il loro problema Putin. Se [gli oligarchi] riusciranno a parlare con il buon vecchio Vladimir a lasciarlo al Cremlino con gli onori militari e con una salve di 21 colpi di cannone – per noi andrebbe bene. Se Putin fosse troppo testardo per riconoscere che la sua carriera è finita, l’unico modo per sbatterlo fuori dal Cremlino con i piedi in avanti, è con un buco nella nuca -. Che per noi andrebbe anche bene“.

La tensione è arrivata ai massimi livelli la notte tra Domenica 20 luglio e Lunedi 21 luglio, quando Putin ha pronunciato un breve messaggio alla nazione – alle 01:40. In un orario così insolito, è stato un bel messaggio addomesticato. Putin non ha detto nulla di importante. Il giorno dopo, avrebbe dovuto fare un importante discorso al suo gabinetto di sicurezza. Ancora una volta, non ha detto niente di importante ma, a mio parere, il Presidente Putin ha voluto dimostrare che era ancora vivo e vegeto e ancora al comando. A quanto pare questo non era sicuro per alcune persone, in Russia o all’estero, in quella notte fatale.

(continua)

Israel Shamir can be reached at [email protected]

Fonte : www.counterpunch.org

Link : www.counterpunch.org/2014/08/22/kill-putin/

22.08.2014

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario.

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