Le candidature alla NATO di Svezia e Finlandia potrebbero rimanere nel limbo per un anno se continueranno ad ospitare gruppi curdi che Ankara considera “terroristi”, ha dichiarato il presidente della Commissione parlamentare turca per gli Affari Esteri.
Akif Cagatay Kilic ha ribadito ieri, martedì 14 giugno, che le obiezioni precedentemente sollevate dalla Turchia all’ammissione di Svezia e Finlandia nella NATO sono una “questione di vitale interesse nazionale” e che Ankara è “pronta a impedire la loro adesione per un anno, se necessario”. Il deputato ha anche sostenuto che la Turchia merita “maggiore rispetto” in quanto è il “secondo esercito più grande della NATO e ha fornito i droni che aiutano l’Ucraina a difendersi”.
Spiegando le obiezioni della Turchia all’ingresso di Svezia e Finlandia nell’alleanza militare, Kilic ha accusato entrambe le nazioni di “ospitare organizzazioni terroristiche”, negando che si tratti di una manovra elettorale per consolidare la posizione del partito del presidente Erdogan in vista di un difficile voto.
Stoccolma e Helsinki, entrambe nazioni neutrali fino a poco tempo fa, hanno espresso il desiderio di entrare a far parte dell’alleanza militare subito dopo l’attacco della Russia all’Ucraina a fine febbraio, ufficializzando il 18 maggio la domanda di adesione.
Mentre i vertici della NATO, tra cui il Segretario Generale Jens Stoltenberg, avevano promesso un rapido processo di adesione, le candidature hanno incontrato un grosso ostacolo quando la Turchia ha esposto le sue richieste, poichè come sappiamo l’adesione richiede il consenso unanime di tutti i 30 Stati.
Ankara sostiene che i due Paesi nordici hanno dato rifugio a membri del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), designato come gruppo terroristico in Turchia, nell’UE e negli USA. Ankara ha dichiarato che avrebbe sbloccato le richieste di Svezia e Finlandia se avessero accettato di estradare alcuni attivisti curdi. Il governo turco chiede inoltre a Stoccolma e Helsinki di revocare il divieto di esportazione di armi, imposto alla Turchia nel 2019 in risposta alla sua operazione militare nel nord della Siria contro le milizie curde. Inoltre, la Turchia vuole che il ministro della Difesa svedese Peter Hultqvist sia licenziato per il suo incontro con i rappresentanti del PKK nel 2011 e chiede a Stoccolma e Helsinki di interrompere i legami con l’amministrazione autonoma curda nel nord della Siria.
I leader della NATO si riuniranno a Madrid per un vertice dal 28 al 30 giugno. Si prevede che le candidature dei due Paesi nordici siano in cima all’agenda, insieme alla situazione in Ucraina.
Massimo A. Cascone, 15.06.2022