DI MIGUEL MARTINEZ
kelebeklerblog.com
“Presidente, il tuo popolo è morto”, annuncia il rapper tunisino, Hamada Ben Amor.
A due passi dall’Italia, un regime messo in piedi un quarto di secolo fa dai servizi segreti italiani, sta facendo strage dei propri cittadini in questi giorni.
Nel primo pomeriggio, i morti assassinati dalla polizia erano 66, ma in queste ore sembra che siano morte ancora altre persone.
Mentre la Francia offre ufficialmente il suo aiuto tecnico per “gestire” le manifestazioni, il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini (quello dell’ elicottero), ha riaffermato ieri il sostegno del governo italiano al regime tunisino.
Di ciò che sta succedendo, ne parlano davvero pochi.
Fondamentale, il sito (in lingua francese) Nawaat.
Poi, c’è la giovane e bravissima blogger egiziana Zenobia che scrive in inglese.
Da noi, ne parlano Bousoufi (con un post importante sulle origini della rivolta), Canale di Sicilia, Doriana Goracci, Falecius, Baruda e non tanti altri.
Alcune cose si trovano sull’aggregatore Islametro, che lentamente sta diventando una fonte importante per capire ciò che succede in Medio Oriente.
Intanto, traduco un brano che ho trovato su un sito belga cui mi sento molto vicino, come approccio al mondo, Les Indigènes du Royaume, e vi presento anche il video di una manifestazione a Tunisi, con un discorso notevole sottotitolato in francese.
Questi bastardi di tunisini che vogliono guastarci le prossime vacanze a Gerba la dolce e a Hammamet… questi bastardi di tunisini che non capiscono niente di laicità e di « diritti delle donne » (anche senza « diritti dell’uomo »), che sono l’alfa e l’omega dei valori democratici universali, che dico, intergalattici… questi bastardi di tunisini che stanno per rovinare il nostro pezzo da esibizione nella grande truffa dell’unione euro-mediterranea, nostra riserva privata… questi bastardi di tunisini che ci servivano come modelli per vendere al Sud le nostre parousie occidentali, a chi le venderemo adesso? … Questi bastardi di tunisini, che invece di fare i fedeli guardiani contro l’Africa nera, si immolano nel fuoco come dei cretini… questi bastardi di tunisini, che grazie al regime del “marito della parrucchiera” erano considerati come il baluardo contro l’islamismo, a chi facciamo credere all’esistenza di “Al-Qaida-Maghreb-e-io-con-le-chiappe-sul-divano » ?… Questi bastardi di tunisini, che ci svelano a noi stessi e, come in uno specchio, ci mostrano la maschera ghignante del nostro cinismo e della nostra ipocrisia…
P.S. Mi segnalano che ne parlano anche Canzoni contro la guerra
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=37623
e “Fortress Europe” da cui Canzoni contro la guerra ha tratto la traduzione
http://fortresseurope.blogspot.com/
Miguel Martinez
Fonte: http://kelebeklerblog.com
Link: http://kelebeklerblog.com/2011/01/13/tunisia-ce-una-strage-sotto-casa-fate-finta-di-niente/
13.01.2011