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La Redazione

 

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Trump parte in tromba ma già vacilla sull’Ucraina

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A cura di Markus
Il 23 Gennaio 2025
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Simplicius
simplicius76.substack.com

Come promesso, Trump è partito in tromba, nel suo caso, firmando più di 100 ordini esecutivi per eliminare immediatamente molte iniziative della DEI, togliere le autorizzazioni agli ex funzionari di Biden e sospendere gli aiuti a tutti i Paesi esteri per 90 giorni, Ucraina compresa.

Un giornalista ucraino, che avrebbe incontrato lo staff del Washington Post, ha riferito che è in corso un completo ripensamento sull’Ucraina:

“Allarmante: il Pentagono ha licenziato e sospeso tutti i responsabili dell’Ucraina e degli aiuti ad essa destinati. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti è in fase di completo riavvio”

▪️ Ci sarà un nuovo formato di relazioni con l’Ucraina, è tutto un po’ allarmante, – ha detto il propagandista vicino alle Forze Armate dell’Ucraina R. Bochkala dopo un incontro con i giornalisti del Washington Post.

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La notizia che segue non è ancora confermata, ma sembrerebbe che tutte le spedizioni verso l’Ucraina sono state congelate:

Al Pentagono, tutti i responsabili dell’Ucraina sono stati licenziati e sospesi. Tutti loro dovranno affrontare un’indagine sull’uso dei fondi del bilancio statunitense.

Questa mattina, a Washington, gli Stati Uniti hanno ritirato tutte le richieste ai contraenti per la logistica attraverso Rzeszow, Costanza e Varna. Nelle basi NATO in Europa, tutte le spedizioni verso l’Ucraina sono state sospese e chiuse.

Secondo gli analisti militari stranieri, si tratta di diverse migliaia di tonnellate di armi e attrezzature.

Tuttavia, lo sviluppo più interessante per quanto riguarda l’Ucraina è stato ascoltare le prime parole di Trump come presidente riguardo alla situazione. Come ricorderete, per mesi siamo stati costretti ad ascoltare le dichiarazioni di vari portavoce come Kellogg e Waltz che sembravano parlare a nome di Trump, anche se non potevamo mai esserne certi. Ma ora il Presidente Trump ha rilasciato le prime indicazioni per darci un’idea della direzione in cui potrebbero andare le cose, e sono dichiarazioni interessanti.

In primo luogo, un Trump molto più stabile e pacato ha rinunciato all’ormai scontata spavalderia di andare da Putin e costringerlo a porre fine alla guerra in un solo giorno. Invece, con un tono insolitamente tranquillo e incerto, Trump ha osservato che i negoziati dipenderanno interamente dall’interesse o meno di Putin:

Purtroppo, Trump mette a nudo la sua completa ignoranza e la sua mancanza di credibilità quando si tratta del conflitto ucraino, lamentandosi del fatto che la Russia avrebbe subito l’oltraggiosa cifra di un milione di caduti in guerra. Come si può pensare su un uomo così poco informato possa essere il salvatore che miracolosamente pone fine alla guerra? Possiamo capire un po’ di fantasia destinata ai media, per dare un po’ di risalto alla situazione, ma citare perentoriamente questi numeri fa apparire Trump tristemente scollegato dalla realtà, per non parlare della sua affermazione che la Spagna sarebbe un membro dei BRICS.

Trump continua dicendo che Putin sta distruggendo la Russia non facendo un accordo e, dal modo in cui lo dice, sembra quasi che Trump sia ormai convinto che Putin abbia già deciso di non “fare un accordo”. Afferma inoltre che l’economia russa è in rovina e, soprattutto, che prenderebbe in considerazione la possibilità di sanzionare o imporre nuove tariffe alla Russia:

Questa è la prima volta che abbiamo la conferma direttamente da Trump stesso, piuttosto che da Kellogg e simili, che sta effettivamente considerando l'”opzione nucleare” di giocare “duro” con la Russia, nel caso in cui Putin si rifiuti di mettersi in ginocchio. E, in effetti, in un’altra intervista, lo aveva detto ancora più chiaramente:

Gli era stato chiesto apertamente se avrebbe sanzionato la Russia nel caso Vladimir Putin non si fosse presentato al tavolo dei negoziati, e la sua risposta era stata: “Mi sembra probabile“.

Ecco quindi che il “pacificatore” Trump ha scoperto le sue carte e chiarito i possibili punti di vista. Ciò significa che alcune delle precedenti affermazioni di Keith Kellogg sembrano essere accurate per quanto riguarda il tentativo di Trump di mettere la morsa su Putin nel caso in cui l’accordo di pace si riveli negativo. C’è la remota possibilità che Trump continui a fare lo spaccone per i giornalisti, ma che, in realtà, stia cercando un modo per scaricare completamente Kiev.

Noterete che nel primo video qui sopra, fa un commento molto interessante che scivola sotto la superficie del resto della sua dichiarazione. Ascoltate di nuovo quando descrive il fallimento dello sforzo bellico della Russia e poi dice: “Voglio dire… è una grande macchina, quindi alla fine le cose accadranno...”.

Sembra quasi che, nonostante la sua piccola “messa in scena” del presunto sforzo bellico “fallito”, stia riconoscendo che non è poi così fallito, perché la macchina da guerra della Russia è, a questo punto, così grande e potente che, alla fine, l’Ucraina non sarà più in grado di resistere. Sembra che, dopo tutto, Trump sia consapevole di questo possibilità.

È interessante notare che questo coincide con un nuovo rapporto del Maggiore Generale Christian Freuding, del comando tedesco, che lancia una notizia bomba che, ancora una volta, va totalmente contro la narrazione occidentale prevalente sulla Russia:

Link all’articolo originale della Welt.

“La Russia sta potenziando le sue forze al di là dei requisiti dell’attuale conflitto!”

– Il capo della task force militare tedesca per l’assistenza all’Ucraina, il Maggiore Generale Christian Freuding.

Freuding dice essenzialmente che la Russia sta ora costruendo eserciti di riserva, mettendo in campo più truppe e mezzi corazzati di quelli che perde. Sono le armate di riserva di Shoigu, di cui avevo parlato tempo fa. A queste armate sono destinate gran parte delle truppe arruolate dalla Russia, piuttosto che a sostenere le perdite subite al fronte:

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Freuding afferma anche, tra l’altro, che la Russia ora costruisce 3.000 bombe plananti UMPK al mese e si “procura” 3,7 milioni di proiettili d’artiglieria all’anno:

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Ora, intuendo la trappola in cui Trump potrebbe impantanarsi, l’alto esponente trumpiano Steve Bannon ha avvertito che Trump rischia di creare il suo “Vietnam”:

Donald Trump rischia di non riuscire a dare un taglio netto all’Ucraina e di essere risucchiato ancora di più nella guerra di Vladimir Putin, proprio come Richard Nixon era stato ostacolato nei suoi tentativi di ritirarsi dal Vietnam – ha avvertito l’ex capo stratega di Trump, Steve Bannon, in un’ampia intervista a POLITICO.

Infatti, osserva giustamente:

“Se non stiamo attenti, si trasformerà nel Vietnam di Trump. È quello che era successo a Richard Nixon. Alla fine la guerra era rimasta a lui ed è passata alla storia come una guerra sua e non di Lyndon Johnson”, ha detto Bannon.

Ed è vero: Trump sa che la Cina sta facendo le scarpe agli Stati Uniti sul fronte economico e, come altri insieme a Rubio hanno sottolineato, gli Stati Uniti hanno una finestra temporale molto limitata per cambiare in qualche modo la situazione e rimanere in gara con la Cina. Se la vanità di Trump gli impedisce di staccarsi dall’Ucraina, rischia di ballare con la Russia fino all’esaurimento degli Stati Uniti, mentre la Cina, senza ostacoli, li supera tutti.

La Russia non sarà la Cina, ma sul suo terreno di casa – che è essenzialmente l’Ucraina – la “superpotenza” statunitense non ha il vantaggio e si troverà risucchiata in una guerra di logoramento che non può vincere. Per non parlare delle voci che girano riguardo a Zelensky, che starebbe preparando una qualche provocazione false flag per trascinare ancora di più Trump nella guerra, per esempio dal canale Legitimny:

#Confermiamo le informazioni dei colleghi secondo cui a febbraio Zelensky e OP stanno preparando alcuni eventi provocatori che, secondo la loro idea, cambieranno l’atteggiamento di Trump e lo costringeranno a partecipare alla crisi ucraina.

Zelensky farà di tutto per continuare il gioco, visto che ha il compito di prolungare il conflitto e impedire a Trump di porre fine alla guerra. Si inventeranno nuovi requisiti spaziali che saranno irrealistici da soddisfare.

A tutto questo si aggiungono le precedenti vanterie di Trump sul fatto che l’economia russa sarebbe destinata a implodere: ecco invece gli ultimi dati. Si noti che non sono nemmeno i proventi del petrolio e del gas a schizzare verso l’alto:

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Le entrate del bilancio russo sono salite a un livello record a dicembre, nonostante le nuove sanzioni “più forti”, – Bloomberg

▪️ Il mese scorso, le entrate del bilancio russo sono salite a un livello record, anche dopo che gli Stati Uniti hanno imposto un nuovo forte pacchetto di sanzioni sul settore bancario, finalizzato a interrompere i pagamenti del commercio estero e a frenare i guadagni delle esportazioni.

▪️ Le entrate totali a dicembre sono state di oltre 4.000 miliardi di rubli (40 miliardi di dollari), con un aumento del 28% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, secondo il Ministero delle Finanze.

▪️ Questo è il livello più alto registrato nei dati del Ministero dal gennaio 2011.

▪️ Gli Stati Uniti e i loro alleati stanno cercando di fermare la macchina da guerra del Cremlino limitando i proventi delle esportazioni e, alla fine del 2024, hanno imposto ulteriori sanzioni al settore energetico russo e alle banche che lo servono. Tuttavia, le entrate da petrolio e gas sono aumentate di un terzo a dicembre rispetto all’anno precedente e sono cresciute del 26% nel 2024. Altre fonti di entrate hanno registrato incrementi simili per l’intero anno, trainati da tasse e dividendi in un contesto di robusta crescita economica.

▪️ “Il volume delle entrate non derivanti da petrolio e gas nel 2024 ha superato in modo significativo le stime stabilite nella legge di bilancio per il 2025-2027, anche per quanto riguarda le maggiori fonti fiscali”, ha dichiarato il Ministero delle Finanze in un comunicato.

▪️ L’aumento delle entrate ha permesso al governo di aumentare la spesa: la spesa totale per il mese è stata di 7,15 trilioni di rubli, battendo il precedente record stabilito nel dicembre 2022.

RVvoenkor

Per non parlare della nuova intervista di Patrushev, in cui esprime la sua dotta opinione secondo cui l’Ucraina potrebbe “cessare di esistere” entro l’anno:

Infine, Zelensky ha fatto un’altra dichiarazione interessante. Avevamo appena parlato della sua affermazione secondo cui la Russia avrebbe più di 600.000 uomini nell’Operazione Militare Speciale, mentre l’Ucraina ne avrebbe più di 800.000. In un nuovo video dal forum di Davos, Zelensky ribadisce ancora una volta che la Russia ha più di 600 mila uomini, ma poi dice qualcosa che conferma alcune delle mie prime relazioni su questo blog sulla disposizione delle forze russe all’inizio della SMO:

Afferma che l’attuale forza di oltre 600.000 uomini è fino a 4,5 volte più grande della forza iniziale della Russia. Facendo i conti, 600k sono 4,5 volte più di 133.000 – o usando il suo moltiplicatore X4 possiamo dire 150.000.

I miei primi lettori ricorderanno che ero la voce solitaria che dimostrava con i numeri che l’incursione iniziale della Russia nella SMO consisteva in una minuscola forza di appena ~70-130k, non i 250-400k uomini riportati dalla storiografia ufficiale occidentale. Questa era stata la ragione principale per cui la Russia era stata costretta a ritirarsi da Kherson e Kharkov dopo le prime avanzate, quando l’Ucraina aveva mobilitato più di un milione di truppe mentre la Russia operava con una minuscola struttura di attaccanti. Ora abbiamo la conferma dallo stesso Zelensky. E questo conferma anche indirettamente le precedenti affermazioni del generale Freuding sul continuo rafforzamento delle forze russe, quando, nel video qui sopra, Zelensky dice che, se la Russia non viene fermata ora, presto avrà un esercito dieci volte più grande di quello del 2022, anziché solo 4,5 volte più grande.

Per ora è chiaro che l’amministrazione Trump probabilmente non ha un vero piano per negoziare con la Russia ed è completamente disinformata dai suoi servizi segreti. Come ho scritto molti mesi fa, l’unica vera domanda non è se i negoziati funzioneranno, ma cosa farà Trump una volta che Putin avrà respinto tutte le sue offerte di negoziazione.

Una possibilità potrebbe essere che Trump faccia una sorta di “mezzo sforzo” nell’applicare “sanzioni punitive” contro la Russia solo per placare i neoconservatori dello Stato profondo e i media guerrafondai, ma con la piena consapevolezza che non servirà a molto e che la Russia sconfiggerà l’Ucraina in ogni caso. Se Trump fosse davvero più subdolo e ingegnoso di quanto gli attribuiamo, questa è una strada che potrebbe percorrere. Ma, più probabilmente, Trump userà la situazione dell’Ucraina per strappare concessioni all’Europa, proprio come ha fatto leva sulle minacce contro Panama, la Groenlandia e simili per convincere l’Europa a mettersi in riga.

Alla fine si dovrà decidere quale imperativo di Trump è più forte: la volontà di gloria personale e la paura di offuscare la sua vanità facendosi ritrarre come un “perdente” in Ucraina, oppure il suo grande desiderio di costruirsi a tutti i costi un’eredità da storico “costruttore di pace”.

Simplicius

Fonte: simplicius76.substack.com
Link: https://simplicius76.substack.com/p/trump-storms-out-the-gate-but-already
22.01.2025
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

 

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