FONTE: PENSARE IN PROFONDO (BLOG)
L’intervista che Treu ha concesso alla Stampa è sconcertante. Misura il grado di confusione di uno che blatera di liberalizzazioni e nello stesso tempo di diritti dei lavoratori.
La sintesi delle sue posizioni è questa:
1- le liberalizzazioni sono un bene perchè producono servizi a basso costo (cita le compagne low cost)
2- il problema della scarsa efficienza degli aeroporti di Roma di pende dai mancati investimenti in strutture adeguate a gestire la crescita esponenziale del traffico passeggeri
3- lui è un liberalizzatore ma vuole che lo stato sanzioni chi non rispetta gli standard
4- il problema è quindi dell’enac che non ha sorvegliato a sufficienza
5- non si risponde alla globalizzazione comprimendo i diritti dei lavoratori ma con la competitività
6- le leggi per ammorbidire la precarietà sono state fatte tocca ai sindacati fare il proprio mestiere.Il pubblico non può vietare la concorrenza.Questo è anche professore nonchè parlamentare e autore di una di quelle leggi per cui i precari rimarranno precari a vita.
Perchè è sconcertante l’intervista? Perchè ostinatamente questi personaggi si rifiutano di raccontare le cose per come sono.
la liberalizzazione, e la crescita dei concorrenti, è una falsa questione. Il mercato, per come è messo, và nella direzione di una concentrazione in poche mani di fette sempre più importanti di business.
E’ esattamente il contrario di quello che auspicano (mentendo a se stessi) i liberisti.
Concentrazioni nei settori dei servizi, della distribuzione e del commercio,della chimica, del settore alimentare, della comunicazione e di quant’altro produce valore per chi possiede le redini dell’economia di mercato.
Concentrazione vuol dire anche compressione dei costi variabili (tra cui in primo luogo quello del lavoro produttivo) a favore di investimenti sul capitale fisso per migliorare l’efficienza del sistema produttivo.
Una logica che ha sulla coda l’impatto sui diritti, sulla flessibilità richiesta, sui salari e sulla sostenibilità di un sistema che si prenda cura dei più deboli.
Una logica che ha come elemento centrale una polarizzazione sempre più evidente tra chi ha e chi non ha.
Un sistema che ha bisogno di una moltitudine di persone che si arrangiano a sopravvivere per garantire che “l’economia giri”.
Un circolo vizioso che ha in sé i fenomeni che producono la “qualità dei servizi” di cui si parla,che sono uno degli aspetti di questo impazzimento generale.Un anello della catena.
Perchè tutto questo? perché ogni argomentazione è valida per giustificare un sistema di relazioni in cui è l’economia il driver di ogni fenomeno.Un sistema dato per naturale. A cui sottomettere qualsiasi ipotesi diversa di sviluppo e economico.
False questioni che non muteranno nella sostanza mai. E con le quali ci troveremo a fare i conti sempre.
Fonte: http://pensareinprofondo.blogspot.com
Link: http://pensareinprofondo.blogspot.com/2007/08/treu-il-liberalizzatore.html
08.08.2007