DI MARCELLO FOA
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Sta iniziando a far discutere l’ultimo libro di Tremonti “Uscita di sicurezza”, in cui l’ex ministro esprime critiche durissime al sistema dominato dalla finanza. Leggete ad esempio questo passaggio:
«Una volta il pronunciamiento lo facevano i militari. Occupavano la radio-tv, imponevano il coprifuoco di notte eccetera. Oggi, in versione postmoderna, lo si fa con l’argomento della tenuta sistemica dell’euro, con il connesso capo d’accusa spiccabile contro un Paese di fare fallire per sua specifica colpa l’intero eurosistema, come se questo da solo e per suo conto fosse invece davvero stabile (!); lo si fa condizionando e commissariando governi e parlamenti; sperimentando la cosiddetta nuova governance europea “rafforzata”. Ed è la finanza a farlo, il pronunciamiento , imponendo il proprio governo, fatto quasi sempre da gente con la sua stessa uniforme, da tecnocrati apostoli cultori delle loro utopie, convinti ancora del dogma monetarista; ingegneri applicati all’economia, come era nel Politburo prima del crollo; replicanti totalitaristi alla Saint-Simon».
Critica il Financial Stability Board (l’organismo incaricato di riformare la finanza globale, guidato sino a pochi mesi fa da Mario Draghi), che «ha funzionato da cavallo di Troia, fabbricato dalla finanza per entrare nella politica e batterla sul suo stesso campo». E via di questo passo.
Le tesi sono fondate e per molti versi condivisibili, il problema è la credibilità di chi le scrive. Tremonti investe da tempo i panni del Cavaliere anti-sistema, amico dei piccoli contro i grandi, però se andiamo a esaminare il suo operato ci accorgiamo che durante i tanti anni in cui è stato al potere ha fatto il contrario di quel che aveva promesso.
Ha varato misure in difesa della piccola e media impresa?
Ha cercato di arginare lo strapotere delle banche italiane?
Nei consessi internazionali che ora critica, ma che ha frequentato senza disagio, si è battuto contro l’invadenza e l’impunità del mostro finanziario?
La risposta, purtroppo, è sempre no. E se andiamo a riascoltare bene certe dichiarazioni di Tremonti – membro del Bilderberg, non dimentichiamolo (e questa è un’altra contraddizione) – scopriamo che la soluzione ultima non è il ripristino della sovranità nazionale, ma il trasferimento dei residui poteri in mano agli Stati agli enti internazionali e la creazione di una sorta di governo mondiale (vedi video qui sotto), che è il fine ultimo proprio degli ambienti finanziari che Tremonti ora definisce fascisti.
L’uomo è intelligente, affascinante, e anche molto furbo. Ma, ahinoi, non è credibile.
Marcello Foa
Fonte: http://blog.ilgiornale.it
Link: http://blog.ilgiornale.it/foa/2012/01/28/tremonti-anti-finanza-non-e-credibile/
28.01.2012