La divisione in blocchi del mondo sembra ormai essere diventato un processo irreversibile. Gli Stati Uniti arriveranno al punto di dover gestire la decolonizzazione dei territori che non riescono più oggettivamente a tenere sotto controllo? Finchè non accetteranno la fine del mondo unipolare, il rischio di un conflitto nucleare senza vincitori nè vinti sembra sempre più vivo. Dopo la “questione Ucraina”, speriamo proprio che non sarà la “questione Taiwan” a far traboccare il vaso. Le grandi superpotenze orientali, Russia e Cina in particolare, hanno oggi tutte le possibilità per potersi opporre al lungo strapotere americano e rivendicare un posto a tavola, giocandosi al meglio le proprie carte. Il bullo più grosso oramai ha fatto scuole e adesso gli altri, con un’alleanza strategica, possono metterlo alle corde.
Questa mattina, a conferma di ciò, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian ha nuovamente sottolineato che sulla crisi Ucraina Pechino ha intenzione di mantenersi “indipendente”:
Sulla questione dell’Ucraina, la Cina ha sempre agito in modo obiettivo e imparziale e ha espresso giudizi indipendenti basati sul merito della questione stessa.
Le pressioni di Washington quindi non sono riuscite in alcun modo far cambiare la posizione cinese, nonostante le minacce del segretario di Stato americano Antony Blinken che giovedì aveva avvertito la Cina che sarebbero andati incontro a “dei costi” se avessero scelto di sostenere Mosca.
Secondo la Cina, gli Stati Uniti dovrebbero “riflettere seriamente sul loro ruolo nella crisi ucraina” e “assumersi seriamente le proprie responsabilità”, ribadendo che si opporranno a “qualsiasi forma di sanzioni unilaterali che non hanno alcuna base nel diritto internazionale”.
Ritornando alla spartizione del mondo tra le superpotenze, ci sono delle questioni che i nuovi protagonisti del mondo multipolare hanno da risolvere con il bullo americano. Per la Cina, Taiwan è sicuramente una di queste.
Per questo, tra le preoccupazioni principali degli abitanti dell’isola c’è che Pechino, approfittando delle tensioni in Ucraina, aumenti le pressioni politico-militari sul governo di Taipei, e i primi segnali non si sono fatti attendere.
A conferma di ciò, come riporta Reuters, questa mattina una portaerei cinese ha attraversato lo stretto di Taiwan, poche ore prima dell’incontro tra Biden e Xi Jin Ping. L’evento è stato interpretato dal governo di Taipei come provocatorio proprio per la tempistica con l’incontro diplomatico.
Lo Chih-cheng, alto legislatore del Partito Democratico Progressista al governo di Taiwan, ha definito il transito della portaerei Shandong un “messaggio molto provocatorio”, in quanto i paesi della regione sono già allarmati dalla guerra in Ucraina.
Massimo A. Cascone, 18.03.2022
Fonte:
https://www.rt.com/russia/552223-china-ukraine-neutral-blinken/