DI DIEGO FUSARO
ilfattoquotidiano.it
Vi fu un tempo in cui l’obiettivo dell’agire, sia individuale sia collettivo, era orientato al perseguimento di futuri migliori. È ciò che in fondo accomuna le esperienze filosofiche più tipiche della modernità, dall’illuminismo e al marxismo. Nell’odierno tempo della “fine delle grandi narrazioni” (Lyotard) successiva alla fine dell’utopia (Berlino, 1989), il perseguimento di ulteriorità nobilitanti pare aver ceduto il passo all’ideale dello scolpimento del proprio profilo individuale, all’ombra del potere e al riparo dalla suadente tentazione delle utopie sociali.
E a imporsi su tutto il giro d’orizzonte sono il cinismo, il disincantamento e la rassegnazione. Il mondo non deve più essere cambiato: deve solo essere sopportato; e, nel mentre, l’io individuale può cercare di godere più che può, secondo quello che sembra essere il maximum di libertà consentita entro le sbarre d’acciaio del capitalismo planetario. Come il consumo, anche il cinismo è una funzione espressiva dell’individuo singolo, sradicato rispetto al tessuto comunitario, alienato rispetto al genere umano, impotente rispetto alle logiche del mondo. Per questo, oggi gli individui sono narcisisti e, insieme, cinici: in una parola, “narcinisti”. Il discorso del capitalista è, infatti, quello che frantuma le relazioni affettive e solidali, sostituendole con il godimento smisurato a scapito di ogni forma di legame comunitario. Il suo soggetto di riferimento è sempre la singola individualità atomica, che cerca per sé il massimo godimento, incapace di ogni relazione con l’altro e di ogni esperienza del limite.
Questo tema è al centro del recente libro di Fabrizio Fratus e Paolo Cioni, ‘Ideologia del godimento. Pornografia e potere nella società delle immagini‘ (Historica, Cesena 2015). Nella civiltà dei Robinson Crusoe, lo scopo prioritario dell’azione diventa lo scolpimento di sé e l’arricchimento poliedrico del proprio io, sempre nel quadro del movimento ultracapitalistico di distruzione di ogni istanza sociale e comunitaria e di frammentazione iperbolica della società in atomi egoistici appagati solamente dal consumo o, più precisamente, dall’acquisto. In armonia con l’odierna assolutizzazione del valore di scambio, tipica della società dello spettacolo, l’inconfessabile soddisfazione del consumatore sta soprattutto nell’acquisto, più che nell’utilizzo, dei prodotti della fantasmagoria del mondo reificato.
Il nuovo telos dell’agire viene a coincidere con una galassia di orientamenti individuali diversificati, sempre proiettati nell’orizzonte del presente onnipresente, entro le sbarre inossidabili della gabbia d’acciaio. Il loro orizzonte comune è il godimento illimitato, senza misura o autorità, senza legge o inibizione. L’austero imperativo categorico kantiano viene spodestato da quello iperedonistico di De Sade: “devi godere!”, convertendo in ogni istante la trasgressione permanente dei valori tradizionali nel nuovo imperativo della crescita e del godimento senza limiti. Come anche ha suggerito Massimo Recalcati, il dovere cessa di essere contrapposto al godimento e ne è interamente riassorbito. Scrivono i due autori:
“La nostra società contemporanea è invasa da una quantità smisurata di film, giornali, pubblicità, illustrazioni pornografiche travestite da dovere civile e da importanti intenti scientifici per continuare una volgare speculazione economica. Negli ultimi tempi, la diffusione del porno è avanzata grazie ad internet, la piattaforma più utilizzata da giovani e meno giovani. Internet è ormai lo strumento più impiegato in tutto il mondo per guardare e incontrare la pornografia sotto i più diversi punti di vista. La grande modernità è rappresentata dalla possibilità di poter conversare con l’altra persona, la persona dall’altra parte dello schermo del personal computer, ordinando alle figure che si mostrano sul proprio schermo di compiere attività a richiesta”.
Diego Fusaro
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
Link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/23/tra-pornografia-e-potere-limportante-e-godere/1900748/#
23.07.2015
Forse sono io che sono troppo limitato, anzi sicuramente è così, ma a leggere articoli tipo questo mi viene il mal di testa. MI sembra una macedonia di paroloni messi li in bella mostra per dire, alla fine, nulla. O quantomeno nulla che non sia già stato fritto e rifritto. Quando mi capita di rileggere Pasolini non mi fa questo effetto. Scritti corsari per es. che semplicità di linguaggio, che analisi, che profondità, e stiamo parlando di 40 anni fa. Fusaro lo vedo più come testimonial di Armani uomo.
Buon giorno!
Tale articolo si potrebbe sintetizzare così:
i valori attuali dominanti in occidente sono:
"io e il mio Magnum".
Faccio tale sintesi,non perchè l’autore non abbia detto la verità,
ma a mio modesto avviso ti presenta delle verità in modo così particolare che esse diventanto quasi ineluttabili.Gentile Dott.Fusaro che suggerimenti ci da contro la filosofia del Magnum?
Scenetta, trovata in rete:
-Tu, schiavo! Portami immediatamente un gelato…. sto morendo di caldo!
-Mi si è pure rotto il condizionatore, e quando sudo molto mi incazzo come un cinghiale….
-…E questa volta vedi di portarmi il Magnum bianco e NON quello al caffè, stupido incompetente!
-Aaah…. non c’è più la servitù di una volta…
P.S.:
Dopo la lettura di tale post mi sovviene tale massima:
[b]Che strana creatura l’essere umano:
brancola nel buio con espressione intelligente!
Kodo Sawaki Roshi[/b]
Ha ragione Albertof… Fusaro è il prototipo tipico del filosofo postmoderno, ridondanza di significati per non individuare poi alcun significato, camouflage di ideologie in cui destra e sinistra sono la stessa cosa, infatti lui tiene continuamente proclami contro il monoteismo del mercato, contro la spettacolarizzazione della politica e della storia, ed è lui il primo a fare marketing della propria immagine … insomma ta lui e Pasolini c’è un abisso di onestà intellettuale e qualità di valori, la sua è una filosofia prêt-à-porter …
forse non è l’unico. Di questo articolo apprezzo certamente l’immagine di copertina che mi risulta decisamente intrigante/invitante.
Anche "prototipo tipico" è una ridondanza.
Ti stai femminizzando andrium.
Hai ragione, ridondanza linguistica, ma per rimarcare con più forza il senso del messaggio: ConFusaro prêt-à-porter, una filosofia per ogni stagione, oggi il "monoteismo del mercato", domani
"al riparo dalla suadente tentazione delle utopie sociali", dopodomani "gli individui sono narcisisti e, insieme, cinici: in una parola, “narcinisti” …
insomma nell’evanescenza dei significati privi di identità di valori, passa l’unico significato possibile di una società post-moderna, post-democratica, post-utopistica, resta una filosofia priva di carisma preveggente, la filosofia dell’orgasmo narcisistico … appunto … la filosofia di ConFusaro prêt-à-porter …
Il paradosso è che l’articolo di Fusaro stigmatizza l’ingiunzione egoica al godimento dei nostri tempi.
Pare si tramandi di famiglia una ricetta sul balsamo miracolosa.
andriun semmai, E perchè mai, se questo fosse la femminilizzazione dell’uomo non ci sarebbe alcun problema credo nè per me nè per lei. Tanto più che, come risaputo, l’uomo è meno cerebrale della donna in fatto di sesso, quindi più sensibile alle immagini(almeno così risultava da ricerche del passato, ma in epoche recenti con la femminilizzazione dell’uomo e la perdita/rinuncia della femminilità da parte della donna, con relativo rimescolamento/scambio dei ruoli, anche questo aspetto potrebbe non rispondere più al vero). La saluto.
Si chiamano strategie di mercato. Se sulla copertina del libro ci avesse messo la stessa immagine forse vendeva più copie. Ovviamente ciò non ha nulla a che vedere con il cinismo dell’epoca moderna, si tratta semplicemente psicologia comportamentale. Perchè crede che l’immagine della donna venga così enormemente utilizzata nella pubblicità? Perchè l’uomo anche quello effeminato, risponde ad una particolare codice comportamentale e sebbene meno uomo degli altri(livello cerebrale), non comprerebbe mai un prodotto dove ci fosse un uomo semivestito/nudo che lo pubblicizza. La donna al contrario associa l’immagine del prodotto al prodotto stesso e quindi all’uomo di successo che se lo può permettere quindi tutto sommato che vi sia una donna o altro le importa fino ad un certo punto. Magari alle volte prende spunto proprio dall’immagine della donna, come le succede sfogliando qualche giornale di moda, provando ad immedesimarsi nella modella, solo per arrivare a capire se il vestito che questa indossa per quanto succinto possa essere potrebbe calzarle altrettanto bene.
Io farei attenzione nel riporre fiducia in "ideali comunitari". La "Comunita’" e’ un po’ come il Matrimonio: quando lo azzecchi e’ il Paradiso ma se lo sbagli… Con la meleducazione che c’e’ in giro e l’idiocracy dominante sceglierei, facendo molto bene attenzione, la propria Comunita’ di appartenenza.
L’uomo e la donna nella pubblicità non c’entrano niente con l’ "uomo" e la "donna".
Un vero uomo non soggetto a femminizzazione prova attrazione solo per la propria arma, o al massimo per il proprio destriero.
Caro andriun, mi sa che le "strategie di mercato" non le hai molto capite, spiegami allora perché nell’antica Grecia era permesso riprendere attraverso immagini e sculture solo il corpo dell’uomo nudo?
Perché? Perché nella cultura greca si doveva ritrarre la bellezza e la potenza dell’uomo, padrone e dominatore della società, mentre la donna doveva starsene reclusa in casa. Tant’è che anche Aristotele, come te, ha qualche dubbio sulla sua razionalità.
Oggi avviene esattamente il contrario, perché il corpo nudo della donna rappresenta l’oggetto del desiderio, quindi deve essere ridotto a pura merce, reificato, anzi ridotto a feticcio e diventare così puro strumento per il marketing. Addirittura il suo corpo viene inflazionato e svenduto a pezzi, come si fa con le merci che vedi riprodotte dal macellaio o dal salumiere: il seno, il fondoschiea, le gambe …
Ma qual è stato il trauma, più o meno infantile, che ti ha prodotto questa avversione nei confronti delle donne?
andriun non è un piccolo borghese di destra, è semplicemente un uomo rimasto deluso dalle donne, c’ha proprio il chiodo fisso, sempre con sta femminizzazione dell’uomo e della società … boh …
E poi come mai tu ce l’hai tanto con la "gente piccolo borghese di destra", se alimenti le loro conversazioni tutti i giorni e non li hai nemmeno riconosciuti ?
Perché non ho i mezzi per argomentare in una discussione e perché sono in malafede, non ricordi?
Già, e sei anche un po’ misogino … un po’ meno di andriun, ma il trend è proprio quello, due pesi e due misure, quando ti rivolgi ad una donna le parli come se fosse cerebrolesa, che per un po’ è anche divertente, all fine però risulta un po’ tamarro …
potente s’abbatte’ sul mio commento la manona della moderazione…
Bella battuta complimenti. Forse che sì forse che no. Però dal momento che non ne sono così sicuro(considerando che si dice che: "la pubblicità è l’anima del commercio" mi chiedo a questo punto a chi si rivolga, magari a quelli senza le virgolette), perchè non me le spiega lei che è così intelligente(o scusi qi normale) e ovviamente non di destra? Aggiungo anche, sempre per essere coerente con la mia stupidità, che mi risulta che il Q.I. non vada letto come valore assoluto, ma solo come valore relativo in rapporto al sesso di appartenenza e all’età. Ergo, lo schieramento politico ha poca importanza. Che dice, lo lasciamo quel posto di lavoro? Tanto con la crisi occupazionale qualcuno con il qi medio, e "con le palle" che sia disposto a sostituirla lo si trova di sicuro.
Ma allora sei pazza davvero.
Non sono affatto misogino, sei tu che sei androfoba; e questa storia che mi rivolgerei alle signore come se fossero delle cerebrolese è solamente una tua fisima dovuta a qualche senso di inferiorità del quale mi dispiace molto ma nel quale io non c’entro un cavolo, sono affaracci tuoi nei quali non vorrei essere messo in mezzo.
L’idiozia assoluta di questa tua insinuazione è evidente a chiunque mi legga nel forum perché come sanno tutti mi rivolgo con quel tono di ostentata irritante supponenza a un sacco di gente, non solo alle donne. Ho ricevuto vari richiami per questo quindi stai parlando a vanvera come è tuo solito.
Io non ti vengo dietro tu sì e questo non va bene; per di più se qualcuno ti prende a male parole fai un sacco di piagnistei però se poi un altro NON ti prende a male parole lo tacchini fino allo sfinimento e gli dai del misogino che ti tratta da cerebrolesa.
Falla finita per cortesia.
Parole inutili, continuerai a tampinarmi con metodica regolarità; su quello non posso fare nulla se non evitare di risponderti.
Lo sa che il qi medio mi fa ancora più senso di quello basso? Non so a lei.
Destino(si è chiusa la pagina prima che potessi spedire) ha voluto che non potessi rispondere in modo dettagliato quindi le risponderò per punti se vuole chiarimenti può sempre chiederli in privato.
che test sta facendo?
Rosanna come si fa a dire che sono deluso dalle donne? Sono deluso semmai dagli uomini non dalle donne. Si può essere delusi del leone se mangia la gazzella? Fa parte della sua naturale predisposizione, quindi come si fa ad esserne delusi. Mi stupisco piuttosto che oggi come oggi non sia la gazzella a rincorrere il leone per sbranarlo o per punirlo del suo comportamento violento. L’emancipazione della gazzella. La lotta per la parità dei diritti con manifestazioni in aperta savana riprese dai media di tutto il mondo: con tanto di striscioni, personaggi politici e movimenti/associazioni di vario genere(tra cui non potrebbero certo mancare quello gay) a guidarne la protesta.
Che test?
Concordo. A mio avviso sono i frutti dell’inesperienza e insicurezza. La forza del messaggio e’ troppo impattante e queste possono essere le conseguenze. Con il Tempo imparerà a negarsi.
Beh … allora è chiaro, scusa ho sbagliato, non misoginia, meglio narcisismo … forse anche narcinismo, come dice Fusaro, però a questo non credo più di tanto, anzi dall’ultimo tuo post mi è sembrato di capire che sei un … catto-comunista si diceva un tempo … ora non so più come si dica, ma comunque un aspirante all’evangelizzazione universale, perché sarebbe l’unico modo per salvare la democrazia … e poi quando uno si mette a criticare, con rispetto, che sarà mai … allora è uno che non capisce una mazza ecc. ecc.
Se poi "ti rivolgi con quel tono di ostentata irritante
supponenza a un sacco di gente, non solo alle donne e hai ricevuto vari
richiami per questo quindi sto parlando a vanvera come è mio solito" … beh ci sta … questo non lo sapevo, allora capisco scusa, avevo pensato che con te si potesse ragionare in serenità … ma probabilmente mi sono sbagliata, più che di idiozia, parlerei di ingenuità … purtroppo forse credo ancora nella correttezza e nell’onestà degli esseri umani … in questo sono proprio un’idiota …
che poi io ti venga dietro … beh hai visto un brutto film … io vado dietro alle persone che considero interessanti, intelligenti, corrette, oneste intellettualmente, rispettose delle ragioni di tutti … ecco adesso ho capito … non ci voleva poi tanto a chiarirsi … bastava mettere insieme un soggetto più un verbo più qualche complemento … e il gioco è fatto …
Scusate se mi intrometto, non per fare il paciere buonista, ma secondo me non siete così distanti come pensiero e forse il caldo gioca brutti scherzi…
Ah quanti ego che sbraitano, e ce l’hanno tutti con questo Fusaro che nemmeno conosco bene. A me l’articolo è piaciuto, e pure un bel pò ( che stia diventando di destra allora? Non so…), ma soprattutto siete tutti attenti che qualche altro ego stia prendendo il sopravvento, abbia qualche riscontro e successo. Ma diamine, non vi siete accorti che è una critica letteraria l’articolo? Fusaro parla di un testo non suo e bisognerebbe leggerlo prima questo libro se proprio si vuole criticare, o no? Oh, che fatica, già fa caldo, cercate di attenervi al senso delle cose perchè questo Fusaro esprimeva il pensiero di altri assorbendone sicuramente il lessico, che tra l’atro a me non risultava così arzigogolato, anzi ripeto, mi ci sono ritrovato in pieno.
Appunto Teopratico, visto che anche lui è di sinistra ed anzi vota i 5 stelle, non mi sembrava che ci fossero distanze ideologiche abissali da percorrere per dialogare su tematiche diverse, ma come ha detto bene lui, sono un’idiota … perché credo ancora che sia possibile scambiarsi opinioni senza offendersi a vicenda …
in realtà con alcuni riesco a farlo, per esempio con te Teopratico, ma con altri no … che ne so …
e mi succede spesso anche con persone di destra, come PietroGe, con il quale scambio sempre interessanti conversazioni … forse perché io rispetto quello che dice e lui rispetta quello che dico io …
comunque è meglio non approfondire …
Per caso sei l’esperta di comunicazione di Fusaro?
Sarebbe divertente.
Comunque non è questione di negarsi, anzi sarebbe un grosso errore.
La generosità e la disponibilità sono due doti essenziali in questo momento storico (pensa a come si propone il Papa che con il suo stile sta avendo un successo eccezionale).
C’è un libro che si chiama "Il Cortegiano", un manuale dell’uomo di corte rinascimentale. La regola più importante è quella abbastanza nota della "sprezzatura".
Sei un cortigiano raffinatissimo e coltissimo (fuor di metafora si parla di Fusaro che è filosofo) ma il tocco che ti distinguerà dall’avventizio degli ambienti aristocratici sarà il fatto che fai le cose senza dargli importanza, come se per te fossero cose naturalissime anzi sminuendole un po’.
Fusaro deve imparare a dire le stesse cose e gli stessi concetti "difficili" con parole non tecniche, dimostrando solamente la sua facilità nell’argomentare e nel saper considerare e connettere punti vista diversi.
Deve dare alla gente l’impressione che anche con pochi mezzi a disposizione si è in grado di pensare in maniera autonoma sempre tenendo presente che occorre un certo impegno personale nell’informarsi, nel riflettere e nel condividere le proprie elaborazioni.
Deve far vedere che sa decifrare con comodità il linguaggio del potere, che lo sa decostruire senza per questo dovresi impegolare in discorsi tecnicistici o infarciti di citazioni (che alla fine danno l’idea di una necessità ad appellarsi a qualche auctoritas maggiore perché non si è sicuri della propria).
Deve sorridere, deve essere e sentirsi in grado di dialogare su più registri, alto e basso, colloquiale e colto, raffinato e intuitivo, all’occorrenza di sapere improvvisare.
Questo non lo fa e forse non lo sa ancora fare; il risultato è che si è fatto più volte prendere in giro da un furbissimo giocatore d’azzardo come Adinolfi che seppur privo di grandi mezzi culturali al contrario di lui ha tutte quelle qualità da street fighter della conversazione che Diego farebbe bene a imparare in fretta.
Teopratico, Teopratico non sa che esiste un vecchio detto che dice: "tra moglie e marito non mettere il dito". Un detto molto saggio a cui bisognerebbe dare ascolto per non trovarsi poi immischiati in problemi maggiori e/o poco piacevoli.
Non parla difficile ma sembra sempre che stia facendo il compitino.
Beh Teopratico, allora non hai seguito le pubblicazioni degli ultimi mesi, perché Fusaro è spesso presente sul forum ed anche in home, e spesso si attira le giuste o ingiuste critiche …
infatti ConFusaro è un giovane brillante, un filosofo militante, sempre attivo sui blog, sui media, su youtube, insomma su tutte le possibili piattaforme mediatiche, che possano divulgare il suo pensiero … l’articolo infatti è piacevole, e sponsorizza anche un testo che potrebbe essere interessante leggere, però si attira le solite critiche, non tanto per quello che dice qui, quanto per quello che dice in genere …
se continui a leggerlo infatti ti accorgerai che il giovane filosofo dagli occhi azzurri divulga con ardore i suoi anatemi contro il potere capitalistico, ma poi frequenta con assiduità ambienti di destra, che sono pura espressione di quel potere … quindi il confronto con l’onestà intellettuale di Pasolini, salta subito agli occhi e risulta impietoso per il giovane filosofo, che vuol apparire come "un profeta" del pensiero marxista, in realtà sembra più esserlo di quello di Soros …
Concordo. Uno studioso ha dei problemi di comunicazione dovuti alla vita che conduce.
Hai ragione, ma che ne so? So’ fatto così, tradizionalista eppure anarchico, maschilista e femminile, spirituale e puttaniere, aulico e grezzo come un caprone. Una vita difficile…
Ah. Vedrò di informarmi quel tanto per farmi un’idea mia, purtroppo non sono così bravo e spensierato per seguire tutto quel che c’è nel web. Senza questo sito non saprei dove sbattere il mouse…
Rispondo a te come ho risposto a Rosanna, avete fatto bene a suggerirmi approfondimenti.
Visto che ti sei presentato molto en artiste ti volevo suggerire un film, se non lo hai già visto: Caravaggio di Derek Jarman. Lo trovi intero su youtube o anche in italiano su emule. Forse è meglio coi sottotitoli ma in italiano è doppiato molto bene.
Secondo me ti piacerà.
Dev’esserci una qualche ragione, che al momento non riesco a cogliere, se una banale recensione di Fusaro ad un libro sul godimento produce una tale sgangherata discussione.
Buonasera Rosanna, le epoche si distinguono dai profeti che le animano .Pasolini, che amo molto, fu una meteora poetica. Rivedendo le Sue interviste i Suoi lavori, si resta colpiti dalla preveggenza, dalla sofferenza fisica delle sue visioni. Voler unire spiriti diversi…. e’ un’inutile esercizio. Il nostro, con la Sua analisi de "le lettere dal carcere" ci dona altre cose, diverse, forse limitate. I tempi sono cambiati e i fiori pregiati non sbocciano nel degrado delle periferie ancora riconoscibili, ma al bancone dell’iper: seconda opzione piu’ difficile assai..
Grazie, lo vedrò. E sullo stesso tema allora ti consiglio il celeberrimo romanzo Artemisia, di Alexandra La Pierre ( l’edizione originale del dopo guerra la vado cercando da decenni) da cui è stato tratto un discreto film. La descrizione della Roma barocca e della condizione femminile è impressionante, Artemisia Gentileschi è stata una rara personalità femminile indipendente e libera che molto ha da insegnare a noi post-contemporanei ( e al nostro caro Andriun cui consiglio anche la lettura). Una grande artista, forse addirittura supeirore al padre Orazio, che si ritraeva sempre nei suoi dipinti dove la figura femminile era predominante seppur violentata ( come le successe in giovinezza sotto le brame di Agostino Tassi, grande vedutista dell’epoca). Nonostante tutto riusci a crearsi una vita autonoma, una certa ricchezza, un palazzo a Napoli e crebbe anche un figlio senza alcun padre.
Natascia mi stupisci, non pensavo apprezzassi Pasolini, un eretico, un pedofilo perfino ( diciamocelo). Tutta la mia stima.
Eh, mo’ sgangherata? Forse ti riferivi alla dolce donzella nella foto…
Bella analisi natascia, efficace ed incisiva … è vero le epoche passano e sono diverse tra loro, travolgono spiriti, emozioni, valori, e se tu hai amato Pasolini, saprai che è stato un "faro" ed un "profeta", per la sua coerenza e la sua onestà, sempre e comunque a difesa dei più poveri, sempre e comunque dalla parte dei perdenti e dei vinti, proprio perché l’intellettuale (androide in via di estinzione) dovrebbe decifrare il reale e svelarlo agli uomini, per salvarli dal loro analfabetismo civile.
Pasolini criticava la tv "cattiva maestra", perché secondo lui avrebbe instaurato la dittatura del consumismo e del mercato, difficilmente estirpabile, denunciava corruzione politica e finanziaria, senza ombra di alcun timore, e per questo venne massacrato sulla spiaggia di Ostia. quindi fu un simbolo di coerenza intellettuale fino alla morte.
Fusaro invece cosa fa? Per carità … brillante docente universitario e filosofo suo malgrado, con le sua analisi pseudo marxiste (alcune categorie marxiste proprio se le inventa), critica con forza il capitale e poi scodinzola ad ogni sua chiamata mediatica, fornendo camouflage interpretativi, tanto che il suo Marx assume spesso sembianze irriconoscibili.
Questa è la fase postmoderna del pensiero occidentale, certo, e la filosofia non ne è che l’espressione più evidente, però il suo compito sarebbe un altro: aprire al mondo la verità, senza imbellettarla con analisi confuse e incoerenti. Non è ingenuità professionale, te lo assicuro, ma incoerenza speculativa.
Teopratico, pedofilo addirittura … diciamo gay dichiarato, in un mondo che criminalizzava i gay … mancava ancora la formazione gender …
Non avrei saputo spiegarlo meglio. Pero nei convegni e’ migliorato un pochino, poco e’..
Proprio con i bambini non lo so ma con i ragazzini di 16 ci andava senza problemi.
Orazio era un bel porcone con i suoi angeli scosciati.
Se la gente sapesse interpretare certi quadri rimarrebbe basita.
I vittoriani inglesi ci giocano su parecchio
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Ma questi tre sono addirittura tremendi soprattutto l’ultimo con quel piede allusivo (infatti i frati si scandalizzarono)
http://cvc.cervantes.es/img/citas_claroscuro/el_greco13.jpg
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/7a/Ganyrubn.jpg
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/88/San_Matteo_e_l%27angelo.jpg/310px-San_Matteo_e_l%27angelo.jpg
Premetto che non ho letto il libro. Me ne dolgo profondamente, per ora non posso farci molto.
Tuttavia vorrei ricordare che il sesso ha una sua potenza inscritta tutta specifica e di colore maschile o femminile.
Se da una parte la società delle immagini e dello spettacolo usa il sesso come motore del desiderio per costruire immagini e di conseguenza una certa immagine del mercato (non necessariamente industriale, anche una ragazza di strada ha una sua piccola immagine) dall’altra non ci permette, allo stesso identico (ma rovesciato) modo della repressione cattolica ed eclesiastica passata, di prendere coscienza della dimensione sessuale umana. La nostra.
Così siamo costretti a passare dalla licenziosità ammiccante (nel versamente maschile più che altro verbale, in quello femminile più che altro corporeo) alla concessione unilateralmente presa tra incertezze e sensi di colpa, senza sapere mai con certezza che cos’è davvero giusto.
In un contesto così estremo, la denuncia è facile, quasi dilettantesca. Meno facile è la presa di posizione, perchè la condanna suona subito castrante, debilitante e fa scattare il desiderio opposto di licenziosità intima, spesso costruita sugli eccessi e però dall’altra la permessività buonista del "così fan tutti" pare altrettanto insopportabile e costruisce il desiderio bigotto e l’ipocrisia perbenista.
Insomma, si saltella da posizioni di estremo desiderio di libero sesso a compressioni esasperate dentro bombole d’ossigeno liquido. I vestiti allora diventano compressi, devono far risaltare ma anche chiudere in sarcofagi la carne, come pronta a sbordare appena dietro una lampo, gravida di promesse di piaceri. Peccato il sesso non è mai stato un piacere. Lo è diventato.
Il sesso è il luogo delicato dell’unione di corpi differenti che però se alterato nella sua simbolicità rappresenta esattamente il possesso, nella sua più profonda e velenosa versione demoniaca. Per questo è il centro di molta della ritualità moderna. Falsifica i rapporti di potere, tra ospitante e ospitato.
Quindi il problema (secondo il mio modestissimo parere, quello prossimo al nulla cosmico siderale) non riguarda l’immagine, anche la più spinta, ma ciò che comunica a chi la guarda.
Molte delle immagini dovrebbero in teoria lasciarci del tutto indifferenti, non perché più o meno esplicite ma perchè raccontano di un prurito doloroso, di una tortura demoniaca che ha la superficie del piacere ma la sostanza della fatica nel dolore, esattamente come la puntura di una zanzara (le meccaniche sono identiche) ma moltiplicato per l’intererezza umana. Solo che non ce la raccontiamo così, non è così che ci viene spiegato. Non ci viene detto essere il danno (fatto) di un parassita.
Quando puoi ognuno nel proprio intimo la vive così, succede una cosa strana: non si da per errato il sesso insegnato da queste immagini, da questi simboli, ma il nostro. Come se la saggezza infinita del nostro corpo, non contasse niente. Come se non ci fosse una alternativa.
A parlare poi di queste cose si corre un altro rischio non meno subdolo. La mente è bastarda perché agisce come uno specchio, ma non siamo abituati a intenderla così. Se il presentatore scegliesse tra un pubblico in teatro qualcuno e per qualche motivo lo coprisse di elogi, costui potrebbe viverli con più o meno compostezza, ma per quanti sono presenti, il valore dell’elogio dipenderà dal grado di condivisione individuale: glorificando la sua intelligenza o la sua intuitività, il pubblico saprà riconscere singolarmente (individuo per individuo) quanto è stupido e ottuso.
Per il sesso è lo stesso: se glorifico Jhon Holms, tramite di lui noi sapremo l’esatta misura della nostra incompiutezza sessuale, non perché lui sia performante, ma dall’istante che viene glorificato, in qualsiasi modo. Siccome abbiamo bisogno (per un altra questione strutturale umana) di ricevere istruzioni circa la nostra sessualità (come viverla) come del resto ne abbiamo per molti altri aspetti della nostra vita, va da se che questa simbologia (non l’individuo in carne e ossa) dietro una dittatura totalitaria, nasconde la fragilità manipolabile della nostra intimità.
Una fragilità abusata, non soltanto nel modo più imbecille che fosse creativamente possibile, ma anche controproducente per chi la propaganda. Ma qui mi fermo, perché se no finisce che mi annoio.
Come molti infatti sospettano, di questi argomenti in teoria non dovremmo neppure stare qui a perdere tempo a discuterli: parlano troppo bene da soli delle proprie miserie.
Je piacevano i ragazzetti Rosanna e li pagava pure, non penso che gli chiedesse i documenti. D’altronde all’epoca moltissimi ragazzi facevano le marchette a Roma, ho sentito parecchie testimonianze di persone più grandi di me a riguardo.
Ho capito, però pedofilia vuol dire fare sesso con i bambini … e un ragazzo di 16 anni non può più dirsi un bambino, soprattutto se si prostituisce nelle borgate romane … per di più molti di quei ragazzi lui li ha fatti diventare attori, in qualche caso anche registi: Franco e Sergio Citti
https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Citti
https://it.wikipedia.org/wiki/Sergio_Citti
Con questo articolo si fa la scoperta dell’acqua calda, il sesso ai tempi del capitalismo è uno strumento maschile di distrazione di massa.
College pubblici come scuole a tutto spiano per 16 ore al giorno dove si possono incontrare i due sessi senza problemi, dove si organizzano feste, incontri ecc. ecc. cioè creare un ambiente sano naturale dove i due sessi vivano tutti e tutte le loro esperienze con naturalezza senza vincoli di ceto o di timidezze che scaturiscono proprio dalla differenza di classe.
Non c’e’ niente da fare… Metti una foto cosi’ al post e ottieni 57 commenti!!!
Condivido. pompare vocaboli e costruire frasi astruse al fine di scrivere un libro che vuole differenziarsi ma non fa altro che spiegare in modo molto difficile quello che potrebbe essere detto con molta più semplicità.
Hai ragione Mario G pensavo che il livello di CdC fosse più alto e purtroppo mi accorgo che girano personaggi come te…
Certo capisco che il tuo grado di comprensione è limitato ma sicuramente non potevo scriverti un’intero trattatto sull’argomento che forse non avresti capito lo stesso.
Tu forse sei uno che vive bene uno che viene da una famiglia agiata e forse non hai mai lavorato e hai avuto soldi e tempo per bighellonare a destra e sinistra e avrai avuto le tue belle esperienze sessuali, probabilmente insipide e sterili come tante moltissime esperienze sessuali di tanti altri come te definiti borghesi, viziati e annoiati che dopo il sesso essendo vuoti rimanete frustrati e insoddisfatti.
Vedi mario G l’italia che tu hai nella testa non è quella del tuo edulcorato quartiere bene immerso in una città cinica, l’italia è fatta anche di tanti giovani che vivono in campagna, gente umile che non ha avuto le stesse possibilità di conoscere ragazze per avere l’idea che una ragazza non è solo sesso e basta ma molto di più… ma tanto è inutile spiegartelo sei piatto come i tuoi commenti di risposta che scrivi, sei il classico esempio di come la pornografia capitalista trasforma l’individuo umano…
Secondo la tua mente malata si… ma non sono tutti come te, molti hanno un’idea diversa sulle donne e non semplicisiticamente e riduttiva come le vedi tu…
Leggendo il suo commento non ho potuto fare a meno di risponderle. Quello che dice sulle ragazze di campagna può essere anche vero. Anzi, credo che lo sia certamente di più di quelle abituate alla vita cittadina più disinibite, sboccate e pure viziate. Una ragazza di campagna riconosce ancora il soggetto maschile come qualcuno a cui portare rispetto. Ergo il maschio risponde/ricambia di conseguenza. Si può dire che la ragazza di campagna come la donna orientale hanno una matrice naturale a cui cedono senza paura di manifestarsi troppo(forse perchè non inquinate da ideali femministi) che è la femminilità. Ovviamente va detto anche che questo resta vero, almeno per il mondo orientale, perchè la società lì si può affermare di tipo maschilista, ma nonostante ciò anche la donna non ha di che lamentarsi anzi.
Quello che andava con le bambine era Montanelli. In Africa.
Andrium grazie per l’interesse che lei ha dato ai miei commenti e sopratutto per il suo lungo commento che mi lusinga veramente .