TORNA LA SUPERPOTENZA RUSSA, E NON E' UN BLUFF

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L’ANNUNCIO DEL CAPO DEL CREMLINO SUI NUOVI MISSILI NUCLEARI E’ UN AVVERTIMENTO: CAMBIANO GLI EQUILIBRI STRATEGICI

DI GIULIETTO CHIESA

 
Alla vigilia di una serie di importanti summit internazionali, in cui incontrerà – tra gli altri – i massimi dirigenti degli Stati Uniti, della Cina e dell’Unione europea, Vladimir Putin ha annunciato che la Russia sarà presto in condizione di disporre operativamente di nuovi sistemi di armi strategiche nucleari «che le altre potenze non hanno e non potranno avere». Sebbene la dichiarazione – fatta di fronte agli Alti comandi delle Forze armate russe – contenesse un riferimento alla necessità di rafforzare le difese del Paese contro il terrorismo internazionale, è del tutto evidente che (poiché quest’ultimo non si combatte con testate nucleari multiple e missili intercontinentali capaci di portare bombe atomiche per 4,4 tonnellate a missile), il Cremlino ha inteso comunicare alle altre potenze nucleari, tutte nessuna esclusa, l’avvenuta sostanziale modificazione degli equilibri strategici.
Si tratta di una dichiarazione di enorme importanza. In primo luogo Putin conferma che la Russia, in questi ultimi quattro anni successivi all’uscita unilaterale degli Stati Uniti dall’accordo Usa-Urss (Abm – Antimissile balistico) del 1972, ha rivoluzionato il proprio sistema nucleare strategico. Washington viene informata che il suo Scudo spaziale, ancora in costruzione e che prevede una spesa complessiva superiore ai 120 miliardi di dollari, è già perforabile, quindi inutile. Il presidente russo non indica nessuna delle potenziali minacce, ma è del tutto chiaro che gli Stati Uniti entrano nel novero dei bersagli: «Se ignorassimo alcune componenti della nostra difesa, come ad esempio lo Scudo nucleare e missilistico, ecco che altre minacce potrebbero crescere». Ma l’avvertimento è a 360 gradi. Anche la Cina fa parte del club. Mosca riafferma il proprio ruolo di potenza mondiale in perfetta solitudine: non promuove alleanze, semplicemente dice che, con le sue forze tecnologiche e scientifiche, ha risalito la china dello svantaggio.

E’ dunque terminata l’era della cooperazione con una Russia considerata dall’Occidente come un partner importante ma minore. Adesso si dovrà discutere alla pari. Bush ha ricevuto appoggio e congratulazioni da Putin, ma il suo secondo mandato comincia in condizioni strategiche opposte a quelle con cui cominciò il primo.
La seconda questione riguarda la veridicità della dichiarazione di Putin. E’ un bluff? E’ una cosa seria? Le prime reazioni in Occidente e in Oriente sono state caute, ma nessuno sembra incline a ritenere che Putin stia giocando una partita a poker senza avere il poker. Del resto sono stati numerosi i segnali che Mosca ha sviluppato nuovi sistemi d’arma negli ultimi tempi. In particolare nel settore dei missili di crociera ipersonici. Le parole di Putin, associate ad alcune indiscrezioni anonime fatte filtrare nei mesi scorsi dai vertici militari russi, fanno emergere l’ipotesi che il sistema di testate multiple sia stato integrato con i sistemi di guida dei missili di crociera, rendendo le singole testate non intercettabili proprio perché non più balistiche.

Del resto Mosca ha già messo in vendita, per acquirenti privilegiati, tra cui l’Iran, un sistema missilistico di crociera che, a detta degli esperti, non ha al momento alcun antidoto efficace su teatri di guerra anche molto vasti. Il missile si chiama 3M-82, detto Moskit (secondo la definizione Nato: SS-N-22 Sunburn), ha un raggio d’azione di 100 miglia, oltre il doppio dei micidiali Exocet di fabbricazione francese che affondarono due navi britanniche nella guerra delle Falkland e che spezzarono in due la USS Stark nel 1987, durante la guerra Iran-Irak, uccidendo 37 marinai americani. Ma Moskit-Sunburn è molto di più: viaggia a una velocità di mach 2,1, cioè due volte e oltre quella del suono; può trasportare un carico nucleare di 200 chiloton, ovvero una testata convenzionale di circa 400 chili; ha un sistema di guida che gli permette bruschi e improvvisi mutamenti di rotta (ecco la novità che potrebbe riguardare le testate multiple dei missili balistici intercontinentali); infine, essendo tremendamente più veloce dei normali missili di crociera e avendo un massa di tre o quattro volte superiore, può colpire il bersaglio con un’energia cinetica tanto potente da poter affondare anche navi di grande e grandissimo tonnellaggio.

Nemmeno gli Stati Uniti hanno sistemi difensivi per neutralizzare quest’arma, che non può essere fermata né dal sistema radar Aegis, né dal sistema di fuoco Phalanx, ad esso collegato, che spara 3000 proiettili al minuto sul bersaglio identificato dal radar. In queste condizioni una nave da guerra diventa una bara.
Putin non sta bluffando e bisogna prenderlo sul serio.

Giulietto Chiesa
Fonte:www.lastampa.it
24.11.04

 

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