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La Redazione

 

TIBET: INDAGINE SU UNA FOTOGRAFIA MANIPOLATA

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A cura di Davide
Il 2 Aprile 2008
66 Views

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DI MICHEL COLLON

Osservate bene questa foto di “soldati cinesi camuffati da monaci”, che certamente avete ricevuto o riceverete presto.

Circola molto su Internt, con il commento: “Londra – 20 marzo – la GCHQ, l’Agenzia governativa di comunicazioni che sorveglia elettronicamente la metà del mondo dallo spazio, ha confermato l’accusa del Dalai Lama, secondo cui alcuni militari dell’Esercito popolare di liberazione cinese, camuffati da monaci, hanno causato le sommosse che hanno ucciso o ferito alcune centinaia di Tibetani…

Si suppone che questa fotografia abbia indignato molta gente. Ora, osservatela attentamente e giocate al gioco dei sette errori…

I 7 errori…

1. Avete mei visto una “fotografia – satellite” presa da tale visuale?
2. Ci dicono che i soldati si mascherano da monaci per giocare agli agenti provocatori. Sono abbastanza stupidi per condurre tale operazione segreta in strada?
3. Ci dicono che la fotografia è recente, proprio prima degli eventi. Cosa ce che lo prova?
4. Ho interrogato un amico che conosce il Tibet. Dice che questa fotografia non può essere stata fatta questo 14 marzo, sotto un sole primaverile, poiché questo anno, in Tibet, la primavera è arrivata soltanto il 21 marzo.
5. Mi informa inoltre che i colori del ciclo-taxi di Lhasa sono cambiati a partire dal 2005.
6. Il mio conoscente dice anche che queste uniformi dei poliziotti non sono più utilizzate da tempo.
7.Occorreva dunque condurre una piccola indagine che ci ha fatto scoprire un’altra versione…

Ma allora da dove proviene?
In realtà, la foto è del 2003. Durante le riprese di un film, essendosi i monaci rifiutati di recitare come comparsesono stati sostituiti dai soldati, che qui ricevono le tonache. Pratica corrente laggiù, così pare… In ogni caso, nulla a vedere con le recenti immagini TV che mostrano i monaci esercitare violenze e distruggere negozi a Lhasa.
Bene, ciò sembrava una tale enormità che occorreva verificare.
Infatti potete trovare conferma su… il sito pro- indipendentista che diffonde la fotografia “accusatrice”: http://buddhism.kalachakranet.org/

La fotografia reca il sottotitolo: This is not an uncommon ‘tactical move’ from the Chinese government, as could be seen on the back-cover of the 2003 annual TCHRD Report.
This photo was apparently made when monks refused to play as actors in a movie, so soldiers were ordered to put on robes. (Questo non è un raro “movimento tattico” da parte del governo cinese, come si può vedere sulla retrocopertina del Rapporto annuale del 2003 del Tibetan Centre for Human Rights and Democracy. Questa fotografia sembra essere stata scattata quando i monaci hanno rifiutato di recitare in un film, e quindi venne ordinato ai soldati di indossare questi abiti.)
Interrogato su questa manipolazione, il webmaster del sito ha risposto che ha tuttavia associato la fotografia al testo che accusa i cinesi “per mostrare il tipo di esche che i cinesi hanno utilizzato nelle sommosse recenti“.
Ciascuno apprezzerà questa deontologia giornalistica.
Successivamente, ogni sorta di gruppo ha puramente e semplicemente eliminato questo commento per far credere che la fotografia fosse recente e che si trattasse di una cospirazione dell’esercito cinese. Da allora, la fotografia fa il giro del mondo…

“Fotografie – satelliti”? Non è la prima volta…

1. Non è la prima volta che si pretende di dimostrarci la verità con fotografie prese dal satellite.
Nel 1990, gli Stati Uniti hanno preteso di disporre di fotografie – satelliti (che non hanno però mai non mostrato) che “provavano” che Saddam Hussein stava sul punto di invadere l’Arabia Saudita. Questo trucco di demonizzazione ha svolto un ruolo importante per manipolare l’opinione. Ho analizzato questa menzogna mediatica nel mio libro “Attention, médias ! “ (pagina 21.)
2. Nel 2003, gli Stati Uniti hanno diffuso fotografie – satelliti che “provavano” che l’Iraq possedeva armi di distruzione di massa.
3. Più recentemente, hanno ripetuto la menzogna contro l’Iran (tacendo il fatto che Israele possiede duecento testate nucleari illegali).

Un’immagine può mentire?
È dunque il momento di ricordare che si può mentire con le immagini. Senza parlare delle tecniche grafiche attuali, di grandi cineasti come Chris Marker, il quale ha brillantemente dimostrato come un commento possa far dire qualunque cosa ad un’immagine e farla sembrare credibile.
Infatti, l’immagine stessa non ci dice:
1. Quando e dove è stata scattata.
2. Ciò che mostra realmente.
3. Ciò che nasconde (di lato, prima, dopo…)

Tutti, ci siamo già fatti intrappolare in passato da simili immagini.
Certamente, ciascuno si farà la sua opinione sulla questione del Tibet, provando a verificare le due versioni, studiando gli interessi in gioco delle due parti, in particolare di George Bush che il Dalai Lama tanto ammira.
Ma in ogni caso abbiamo diritto ad una informazione non manipolata.

Michel Collon
Fonte: http://www.michelcollon.info/
Link:

Versione italiana:

Fonte: www.eurasia-rivista.org
Link: http://www.eurasia-rivista.org/cogit_content/articoli/EkpZEFkAylWQokFbRI.shtml
2.04.08

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