THE ANTI-EMPIRE REPORT N 28

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DI WILLIAM BLUM

La grande bugia dimenticata

Tante accuse che vanno avanti, e controaccuse, inchieste del congresso, richieste di altre inchieste… Chi ha detto cosa? Quando lo hanno detto? In che modo ha contribuito ai preparativi per la guerra? … fallimenti dell’intelligence, l’amministrazione avrebbe dovuto sapere, siamo stati ingannati, hanno mentito, ma ci hanno creduto anche i democratici, hanno votato a favore … e gira e rigira, avanti e indietro, quello che passa per un serio dibattito parlamentare negli Stati Uniti d’America, nel 21° secolo …
Ancora una volta è tempo di ricordarci della grande bugia, la bugia più grande di tutte, la bugia che rende tutta questa attuale controversia piuttosto irrilevante. Perché non importava se l’Iraq aveva o no armi di distruzione di massa, non importava se l’intelligence aveva ragione o no, o se l’amministrazione Bush ha mentito sulle armi, o chi ha creduto alle bugie e chi non ci ha creduto.
Tutto quello che contava era la pretesa dell’amministrazione Bush che l’Iraq fosse una minaccia di uso di queste armi contro gli Stati Uniti, una minaccia imminente di immensa strage per l’America. (“Sempre di più crediamo che gli Stati Uniti diventeranno il bersaglio di quelle attività [nucleari irachene],” disse il vicepresidente Cheney sei mesi prima dell’invasione, ma è solo un esempio.){1}
Pensateci. Quale possibile ragione avrebbe potuto avere Saddam Hussein per attaccare gli Stati Uniti se non un irresistibile desiderio di suicidio nazionale di massa? “Oh”, potrebbe sostenere qualcuno, “era così pazzo che chissà cosa avrebbe potuto fare?” Ma quando alla fine del 2002 è diventato chiaro che gli USA erano intenzionati a invadere l’Iraq, Saddam ha aperto il paese agli ispettori degli armamenti dell’ONU molto più di quanto avesse mai fatto prima, con una cooperazione praticamente completa. Questo non era il comportamento di un pazzo; era il comportamento di uno che voleva sopravvivere a ogni costo. Non aveva usato queste armi neanche quando era stato invaso nel 1991, quando certamente ne aveva un po’. Inoltre, adesso sappiamo che all’inizio del 2003 l’Iraq aveva sondato il terreno per la pace sperando di prevenire la guerra. Non erano affatto pazzi.
No, gli Stati Uniti non hanno invaso l’Iraq per nessuna minaccia di un attacco con armi di distruzione di massa. Né si può sostenere che il semplice possesso di simili armi – o il credere che questo possesso ci sia – sia una ragione sufficiente per agire, poiché allora gli Stati Uniti dovrebbero invadere la Russia, la Francia, Israele, ecc..
Ho scritto buona parte di quanto sopra nell’edizione del dicembre 2003 di questo rapporto. Ho paura che io e altri commentatori dovremo ripetere questa osservazione ancora per anni.
Non dite a mia madre che lavoro alla Casa Bianca. Penserà che sono un ruffiano di bambini
Ci stanno provando ancora. Cercano ancora di quadrare il cerchio dell’Iraq e di convincerci che quello che gli USA hanno fatto in quella terra è una splendida, storica impresa. Se solo potessero trovare l’angolazione giusta, la cosa giusta a cui paragonarla. Come un’agenzia pubblicitaria che cerca un nuovo slogan per vendere un prodotto vecchio.

Ed ecco che arriva il Segretario Donald Rumsfeld a una riunione informativa al dipartimento della difesa il mese scorso, dopo essere tornato dalla Corea del Sud, dove ha parlato a soldati americani: “ho fatto loro osservare che durante la mia vita la stessa Corea del Sud ora libera e prospera che stanno aiutando a difendere era stata quasi completamente distrutta da un terribile conflitto. Nei tre anni della guerra di Corea, quasi 40.000 americani caddero in combattimenti brutali, e le forze USA subirono molti rovesci. (…) Allora, moltissimi chiedevano se dei giovani americani dovessero affrontare la morte e il ferimento in Corea, a migliaia di miglia da casa, per un risultato che nel migliore delle ipotesi sembrava incerto. E oggi la risposta è la penisola coreana.” {2}
La morale della storia di Donald naturalmente era che l’Iraq è la nuova Corea e che se solo resisteremo finirà meravigliosamente come la Corea del Sud.
Oramai, in questo quarto anno dell’amministrazione Bush “una chiamata una bugia”, non c’è più bisogno di esaminare i fatti reali dietro una particolare dichiarazione ufficiale per sospettare di non essere stati in contatto con il probabile. Ma per la cronaca, si sappia che per quaranta (40) anni dopo la guerra di Corea la Corea del Sud ha avuto un governo aspramente repressivo dopo l’altro, fosse civile o militare, legge marziale, numerosi prigionieri politici, tortura di routine, soppressione brutale del dissenso e di altri diritti, elezioni fraudolente, crudo sfruttamento della forza lavoro… lo scenario familiare. Nel 1980, gli Stati Uniti aiutarono l’uomo forte militare Chun Doo Hwan a reprimere una sollevazione di operai e studenti nella città di Kwangju che protestavano contro questo scenario. Ben 2,000 di loro vennero uccisi dalle forze armate coreane.{3}
Per come vanno le cose in Iraq, la società potrebbe implodere in 40 giorni, non parliamo di 40 anni.

I peccati imperdonabili del Venezuela

Prima c’è stato il tentativo di colpo di stato contro Hugo Chávez nel 2002, che per breve tempo lo ha rovesciato, con le impronte digitali di Washington su tutta la scena del delitto; poi nel 2003 l’appoggio degli USA a uno sciopero dei lavoratori del settore petrolifero che mirava a paralizzare l’economia venezuelana; l’anno successivo ha portato il finanziamento americano a un fallito referendum per revocare il democraticamente eletto Chávez, seguito dall’assassinio del pubblico ministero che stava indagando su chi stava dietro al tentativo di colpo di stato; il procuratore generale della repubblica del Venezuela ha dichiarato che la CIA aveva dato consigli a chi ha commesso l’assassinio.{4}
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Quest’anno, in maggio, gli Stati Uniti hanno proposto di creare un comitato presso l’Organizzazione degli stati americani che “controlli la qualità della democrazia e dell’esercizio del potere in america latina.” Tutti alla riunione dell’OSA sapevano che la proposta era diretta contro il Venezuela, ma gli Stati Uniti lo hanno negato; questo malgrado il fatto che durante il mese precedente “funzionari dell’amministrazione [Bush] avessero rilasciato diverse dichiarazioni che legavano questo sforzo direttamente alla loro preoccupazione nei confronti di Hugo Chávez”.{5} La proposta è caduta nel vuoto.
Poi, per le elezioni al congresso del 4 dicembre, diversi dei maggiori partiti di opposizione hanno ritirato i propri candidati. I sostenitori di Chávez hanno accusato Washington di aver influenzato quei partiti a farlo per gettare dubbi sulla validità delle elezioni, che l’opposizione sapeva avrebbero mostrato nuovamente un cospicuo appoggio per Chávez e per il suo programma. Se questa accusa è vera, ricorderebbe quello che gli USA fecero in Nicaragua nel 1984, quando corruppe e spinse in vari altri modi dei partiti che si opponevano al governo sandinista ad abbandonare la gara. Alla fine, gli Stati Uniti cacciarono i sandinisti usando la violenza, compresa la minaccia chiaramente suggerita di prolungare la terribile guerra civile se il popolo nicaraguense non avesse votato contro i sandinisti nelle elezioni del 1990. I nicaraguensi stanchi della guerra fecero proprio questo.{6} A Washington la stessa cosa non riuscirà altrettanto facilmente in Venezuela, dal momento che l’esercito appoggia Chávez in misura significativa, mentre in Nicaragua gli USA furono in grado di aiutare l’ex-esercito a riorganizzarsi come Contras per scatenare una guerra civile. L’amministrazione Bush è abbastanza folle, o abbastanza disperata, fallita ogni altra misura, da passare a una soluzione militare del “problema” venezuelano? (Il “problema” è che Hugo Chávez non è innamorato dell’impero americano o dei piani neoliberali di Washington per il pianeta, e lo dice spesso e in modo chiaro, con esempi espliciti di ciò che gli USA hanno fatto. Se a costui è permesso di farla franca, ciò può solo incoraggiare altri arroganti leader del Terzo mondo.)

Non il tipo di tortura di tuo padre

Ci hanno insegnato da piccoli ad associare la tortura con cose come le pratiche tedesche o giapponesi sui prigionieri durante la seconda guerra mondiale, i processi alle streghe di Salem, l’Inquisizione spagnola, e quello che abbiamo visto nei musei della tortura, nei film di Hollywood, e nei nostri fumetti… corpi distesi su cavalletti; chiusi in congegni che spingono punte di metallo nelle carni della vittima e contorcono le sue ossa e i suoi muscoli in posizioni penosamente dolorose; tenaglie incandescenti che bruciano la carne; unghie strappate; morse a vite per schiacciare pollici e alluci; occhi cavati… mentre l’assistente del torturatore, un gobbo chiamato Igor, osserva, sbavando con sadica soddisfazione.

Nella misura in cui Cheney, Bush, Gonzales, e gli altri apologisti e negatori della tortura ci pensano, sono questi i tipi di immagini che vorrebbero noi associassimo alla tortura, il che, sperano, mostrerà come gli USA non torturino. Ma chi ha deciso, e dove sta scritto, che i metodi di tortura storici, reali e immaginati, costituiscano la definizione sine qua non di tortura? Nessuno che sia passato per le segrete americane in Iraq, in Afghanistan, nella baia di Guantanamo o in qualcuna delle molte strutture segrete della CIA, e nessun americano che passasse per le stesse esperienze, avrebbe alcuna esitazione a chiamare quanto subito “tortura”. Semplicemente leggere alcune delle storie basta a convincere una persona con un minimo di sensibilità. (Sì, per rispondere alla vostra domanda, questo escluderebbe Cheney, Bush e Gonzales.) Ho messo assieme un lungo e dettagliato elenco delle tecniche impiegate – dalla privazione del sonno, l’uso di cani, l’annegamento simulato e l’essere distesi nudi su una lastra di ghiaccio alle scariche elettriche, alla sodomia con vari arnesi, all’essere tenuti in posizioni altamente stressanti per ore di seguito, e altri 99 modi per umiliare totalmente un essere umano; da molti dei quali nazisti, giapponesi ecc. avrebbero potuto imparare.{7}
Cosa interessante, gli Stati Uniti dopo la guerra concessero l’immunità a diversi torturatori tedeschi e giapponesi in cambio di informazioni sui loro esperimenti di tortura.

La progressione morale del genere umano

“Quando si tratta di appoggiare i diritti degli ebrei, non c’è leader più grande del Terzo Reich, e noi mostriamo questo considerando responsabili le persone quando violano i diritti dei nostri cittadini ebrei. Mostriamo questo appoggiando il progresso della tolleranza etnica e religiosa di quelle persone ebree in paesi in cui i loro diritti umani sono negati o violati, come in Austria.”
– Joseph Goebbels, Ministro tedesco della propaganda, 6 marzo 1941
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“Quando si tratta di appoggiare i diritti degli ebrei, non c’è leader più grande degli Stati Uniti d’America, e noi mostriamo questo considerando responsabili le persone quando infrangono la legge o violano i diritti umani. Mostriamo questo appoggiando il progresso della libertà e della democrazia in paesi che vedono negati o violati i propri diritti umani, come la Corea del Nord.”
– Scott McClellan, portavoce della Casa Bianca, 2 dicembre 2005
Potete indovinare quale delle due affermazioni qui sopra ho inventato?

Fame in America

“La fame in America è aumentata del 43% negli ultimi cinque anni “
Titolo: Sciencedaily.com, 29 ottobre 2005
“Proposti tagli ai bollini alimentari; il piano della Camera dei rappresentanti coinvolgerebbe 300.000 persone”
“Circa 40,000 bambini perderebbero il diritto a pasti gratuiti o a prezzo ridotto nelle mense scolastiche”
Titolo e testo: Washington Post, 3 novembre 2005
“Per come gli americani sembrano pensare oggi, l’unico modo per far finire la fame in America sarebbe più o meno che il Segretario alla difesa Melvin Laird andasse alla TV nazionale e dicesse che stiamo restando indietro ai russi nel dare da mangiare alla gente.”
Dick Gregory, “No More Lies; the myth and the reality of American history” (1971)
Forse oggi il Segretario alla difesa Donald Rumsfeld dovrebbe dire che stiamo restando indietro ai cubani o ai venezuelani o ad al-Qaeda nel dare da mangiare alla gente.

Il diritto di tenere in esercizio la propria mente

La Corte Suprema ha recentemente annunciato che passerà allo scrutinio un caso in Pennsylvania riguardante carceri che negano a prigionieri pericolosi l’accesso alla maggior parte del materiale leggibile, della televisione e della radio. A questi prigionieri è consentito leggere solo materiali religiosi e legali e libri tascabili provenienti dalla biblioteca del carcere. Una corte d’appello federale composta da tre giudici che ha condannato questa politica lo ha fatto superando il dissenso del giudice Samuel A. Alito Jr., nominato dal Presidente Bush alla Corte Suprema.
“Apparentemente”, ha scritto Alito, “questi regolamenti sono ragionevolmente connessi al legittimo obiettivo penologico di arginare la cattiva condotta carceraria” – poiché i prigionieri sarebbero dissuasi dalla prospettiva di essere inviati in un luogo in cui dovrebbero fare a meno della TV e delle riviste.”{8}
Lasciate perdere le opinioni di Alito sull’aborto, sulle libertà civili, o sui diritti dei gay, che hanno preoccupato chi sta valutando la sua attitudine al tribunale supremo. Considerate la meschinità profondamente radicata, pura, semplice di quest’uomo nel voler privare i prigionieri di uno stimolo mentale durante le loro lunghe notti e i loro lunghi anni dietro le sbarre. Perché non sostiene che questi prigionieri vengano privati del cibo? Certo questo sarebbe un deterrente ancora maggiore contro la cattiva condotta.

Il culmine della civiltà, stile americano

Main Street è il culmine della civiltà.
Perché questa Ford potesse stare di fronte
al negozio Bon Ton, Annibale invase Roma
e Erasmo scrisse nei chiostri di Oxford.

Sinclair Lewis, “Main Street”, 1920
Mucchi di circolari pubblicitarie intasano l’atrio del mio condominio, alcuni sono come dei giornali formato tabloid con molte pagine e volantini inseriti all’interno, e ogni mucchio di solito contiene più copie del numero di appartamenti nell’edificio; non vengono quasi toccati, restando lì finché chi si occupa delle pulizie decide di gettarli nell’immondizia. Per questo vengono abbattuti alberi, incalcolabili quantità di energia ed altre risorse vengono usate per stampare tutte le pagine; con la diossina, l’estremamente tossica diossina, che entra nell’ambiente della catena alimentare, scaricata direttamente nell’acqua dalle cartiere. Immaginate tutta la gente e i veicoli necessari per consegnare le circolari. Moltiplicate il mio condominio per milioni. Moltiplicate ancora per diecimila altri modi in cui LORO fanno passare i loro messaggi a NOI.
“Se ci vuole un’industria pubblicitaria da 200 miliardi di dollari per mantenere quello che gli economisti curiosamente chiamano “domanda”, allora forse quella domanda non è così urgente come la teoria universale pone. Forse non è neanche domanda in alcun significato sano della parola.”{9}
La pubblicità è il culmine della civiltà.
Perché questa circolare dei magazzini Target potesse
posare negli atri dei condomini,
George W. Bush invase l’Iraq e Paul Wolfowitz
studiò all’Università di Chicago.

Cavarsela in tempi allarmanti

Ai miei cari lettori in America e per il mondo, nello spirito della stagione, auguro a ciascuno di voi la vostra scelta fra i seguenti:
Buon Natale
Buon Hanukkah
Gioioso Eid
Lieto Kwanza
Erotico Rito Pagano
Buon Anno
Vacanza Virtuale Internet
Confortante Sacrificio Satanico
Devoti Auguri Atei di Stagione
Posseduta Cerimonia di Imposizione delle Mani
Davvero Magnifica Reincarnazione con Aure e Cristalli
E possa il vostro nome non apparire mai su una “lista di non-volo” della Homeland Security.
Possano i vostri maltrattamenti ad opera della autorità essere solo crudeli, inumani e degradanti, niente che il Sr. Cheney chiamerebbe tortura.
Possa il vostro paese non essere mai “liberato” dagli Stati Uniti.
Possa il vostro movimento sindacale (o le vostre elezioni) non essere appoggiato dal National Endowment for Democracy,.
Possano l’uranio impoverito, le bombe a grappolo, il fosforo bianco, e il napalm che cadono sulla vostra terra essere innocui o inesistenti come il Pentagono dice che sono.
Possiate non ammalarvi negli Stati Uniti senza assicurazione sanitaria, né desiderare di andare in un’università americane senza essere ricchi.
Possiate riscoprire ciò che i poveri nella Francia del 18° secolo scoprirono, che le teste dei ricchi potrebbero essere meccanicamente separate dalle loro spalle se non vogliono ascoltare ragioni.

William Blum
Fonte: http://www.killinghope.org/
6.12.05

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di LUCA TOMBOLESI

NOTE
1. Associated Press, 8 settembre 2002
2. Federal News Service, 1 novembre 2005
3. William Blum, “Rogue State: A Guide to the World’s Only Superpower”, chapter 17, “South Korea, 1980” [trad. italiana “Con la scusa della libertà”, Milano, Tropea, 2002]
4. Associated Press, 5 novembre 2005, re legami della CIA con l’assassinio
5. New York Times, 22 maggio 2005, p.10
6. William Blum, “Killing Hope: US Military and CIA Interventions Since World War II”, chapter 49, particularly pages 298-300 [trad. italiana “Il libro nero degli Stati Uniti”, Roma, Fazi, 2003]
7. “Rogue State” (edizione 2005), p.71-76. Posso inviare l’elenco per e-mail a chiunque lo richieda.
8. Washington Post, 15 novembre 2005, p.9
9. Jonathan Rowe, rivista “Dollars & Sense”, luglio-agosto 1999

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