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La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 7 giorni

THE ANTI-EMPIRE REPORT N° 25

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A cura di Davide
Il 12 Settembre 2005
48 Views

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DI WILLIAM BLUM

La proprietà prima della vita

Il sindaco di New Orleans Ray Nagin ha ordinato praticamente a tutti i 1.500 agenti di polizia della città di abbandonare le loro missioni di ricerca e salvataggio e tornare nelle strade per arrestare i saccheggi.{1} “Trecento guardie nazionali dell’Arkansas sono atterrate nella città di New Orleans,”, ha detto il Governatore della Louisiana Kathleen Blanco. “Queste truppe sono appena tornate dall’Iraq, sono ben addestrate, esperte, sperimentate in battaglia e hanno i miei ordini di restaurare l’ordine nelle strade. Hanno degli M-16, e questi sono carichi e pronti al fuoco. Queste truppe sanno come sparare per uccidere e sono più che disposte a farlo se necessario, e mi aspetto che lo facciano.” {2}

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Un linguaggio così duro, così intransigente, posizioni di principio contro quelli che violano la legge. Tolleranza zero! Quando mai ascoltiamo questo dai nostri pubblici ufficiali quando si tratta delle aziende che saccheggiano il tesoro pubblico e le pensioni dei lavoratori? Che inquinano l’aria che noi tutti respiriamo ogni giorno ogni momento, uccidendo molta più gente di quanta ne abbiano mai ammazzata tutti i partecipanti a sommosse in tutti gli Stati Uniti. Che aumentano il prezzo della benzina al punto che i desideri e le vite delle persone normali vengono dolorosamente calpestate? Non ci piacerebbe vedere un po’ di queste truppe ben addestrate, esperte, sperimentate in battaglia puntare i loro M-16 su gente come gli amministratori delegati della Enron o di World.com o della General Electric o della ExxonMobil o della Halliburton?

La favola mediatica dell’omicidio

In seguito all’appello agli Stati Uniti del Reverendissimo Pat Robertson affinché assassinassero il Presidente venezuelano Hugo Chávez, i media hanno rifritto uno dei loro perenni miti, che l’omicidio politico sia proibito dal governo USA per opera dell’ex presidente Gerald Ford. È vero che Ford nel 1976 emanò un ordine esecutivo che statuiva: “Nessun dipendente degli Stati Uniti intraprenderà un omicidio politico, o cospirerà per intraprenderlo.” Ma successivamente, i presidenti Reagan, Clinton, e i due Bush hanno superato questo documento emanando per la CIA ed altre agenzie del governo USA autorizzazioni ad uccidere determinati individui, come Osama Bin Laden e i suoi luogotenenti, o determinate categorie di individui, come i “terroristi”. Queste autorizzazioni presidenziali sono state indicate come “ordini esecutivi”, “memorandum of law”, o “intelligence finding”. Reagan oscillò fra la proibizione e l’autorizzazione degli omicidi, creando a un certo punto quella che in effetti venne chiamata dalla stampa una “licenza di uccidere.”{3}

Se una qualsiasi di queste promulgazioni della Casa Bianca è mai stata “legale”, forse è solo perché non sono mai state discusse in nessun tribunale, interno o internazionale. Ma Reagan e i suoi successori chiaramente non hanno agito in base a un qualsiasi principio etico o legale pro o contro l’omicidio. È stata tutta realpolitik o pubbliche relazioni, e l’effettiva politica romana sul campo negli anni non ha mai avuto variazioni degne di nota, quale che fosse il messaggio “ufficiale” del giorno che usciva dalla Casa Bianca.


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Robertson naturalmente non sarà punito per le sue parole su Chávez, non più di quanto sia stato punito per la sua osservazione dell’ottobre del 2003 che chiedeva il bombardamento nucleare del Dipartimento di stato. (“Se solo potessi mettere un ordigno nucleare dentro al Foggy Bottom [nomignolo del Dipartimento di stato],” disse alla radio. “Penso che questa è la risposta.”){4} Ma immaginate se un religioso musulmano — o un qualsiasi musulmano – che vivesse negli USA avesse chiesto l’assassinio del Primo Ministro britannico Tony Blair, anche solo in una conversazione privata. Immaginate chiunque non fosse un ebreo o un cristiano conservatore influente dire la stessa cosa di questi tempi. Immaginate le conseguenze.

Robertson ha chiamato Chávez un dittatore. Una delle caratteristiche di una dittatura è l’assenza di una vigorosa opposizione dei media, ma in Venezuela la stampa quotidiana e le reti televisive sono in larga parte nelle mani di forze violentemente opposte a Chávez. Al contrario, negli Stati Uniti le forze progressiste (l’unico settore degno del nome “opposizione”) non hanno un solo quotidiano o una sola stazione TV; sono limitate a pubblicazioni settimanali e mensili e a blog. “In America,” ha osservato una volta lo scrittore Paul Goodman, “puoi dire tutto quello che vuoi, finché non ha alcun effetto.”

Dimostranti liberali contro la guerra

In questi giorni a Camp Casey a Crawford, in Texas e in altri luoghi dove dei dimostranti contrari alla guerra si sono radunati si può ascoltare il ritornello: siamo contro la guerra ma appoggiamo i nostri coraggiosi soldati.

Per favore, gente, risparmiatemi.

Nel marzo 2003, un gorilla da mezza tonnellata, senza alcuna provocazione, ha aggredito una vecchia di 95 anni su una sedia a rotelle. E guarda un po’, il gorilla l’ha messa facilmente al tappeto. questo rende la scimmia coraggiosa?

The hunter crouches in his blind

‘Neath camouflage of every kind

This grown-up man, with pluck and luck

Is hoping to outwit a duck.

Ogden Nash

(Il cacciatore sta accucciato nel suo nascondiglio

Sotto mimetizzazioni di ogni sorta

Quest’uomo adulto, con fegato e fortuna

Spera di vincere un’anatra in astuzia)

I soldati americani sono coraggiosi perché rischiano le loro vite ogni giorno? No, sono stupidi; stupidi a rischiare le proprie vite per le orribili finalità di questa guerra, che neanche capiscono. Se sono contrario a questa guerra per i mille generi di orrori che fanno piovere sul popolo iracheno, come posso appoggiare chi compie gli orrori?

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Al Franken, l’umorista che è l’ospite principale di radio Air America, vorrebbe farvi credere di essere contro la guerra, ma un po’ di tempo fa è andato in Iraq per divertire le truppe. Ha senso? Perché le forze armate portano intrattenitori ai soldati? Per tirarli su di morale. Perché le forze armate vogliono tirare su di morale i soldati? Un soldato più contento fa meglio il suo lavoro. Qual è il lavoro del soldato? Far piovere mille generi di orrori sul popolo iracheno.

Ed ecco un portavoce di ANSWER, una delle due organizzazioni principali contro la guerra attive oggi: “Non siamo contro i soldati. Non ci opponiamo ai soldati, vogliamo loro bene. Per questo vogliamo portarli a casa.”{5} Deve esserci un modo migliore per esprimere questo sentimento.

I soldati coraggiosi, quelli a cui voglio bene, sono quelli che in vari modi hanno rifiutato di continuare nei crimini contro l’umanità, anche se questo significa il carcere o l’esilio in Canada.

Togliere di mezzo con una risata le teorie cospirative

Durante la guerra fredda quando Washington doveva affrontare un’accusa di cattivo comportamento americano occulto all’estero, era comune insinuare che i Russi o qualche altro rosso scellerato era dietro la diffusione di storie del genere; questo di solito bastava a screditare la storia nella mente di qualsiasi americano benpensante. Dopo quel periodo, la difesa standard contro domande e accuse scomode è stata una variazione di: “Oh, questa sembra una teoria cospirativa.” (Risolino, risolino) Ogni addetto stampa della Casa Bianca lo impara prima di cominciare il suo lavoro.


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Mi sono ricordato di questo per via dell’ultimo sviluppo nel lungo caso dell’attentato contro il PanAm 103 su Lockerbie in Scozia, nel 1988, che causò la morte di 270 persone. Per più di un anno, gli USA e il Regno Unito insistettero che l’Iran, la Siria, e un’organizzazione palestinese erano state dietro all’attentato. Funzionari di Washington e di Londra insistevano di essere “certi”, “totalmente convinti “, di avere “prove concrete” … finché nel 1990 arrivò la preparazione della guerra del Golfo e fu necessario l’appoggio dell’Iran e della Siria. Improvvisamente, nell’ottobre 1990, gli USA dichiararono che alla fin fine era la Libia – lo stato arabo che appoggiava meno gli USA nella preparazione alla guerra del Golfo e nelle sanzioni imposte contro l’Iraq – che stava dietro all’attentato. Da allora, chi ha messo in discussione questa nuova versione ufficiale è stato etichettato come “autore di teorie cospirative”.

Alla fine, due libici sono stati formalmente incriminati negli USA e in Scozia, processati all’Aia, e uno di loro, Abdelbaset Ali Mohmed al Megrahi, nel 2001 è stato dichiarato colpevole e condannato all’ergastolo. Il processo è stato una vera farsa, cosa che ho discusso dettagliatamente. (“Sono assolutamente stupito, sbalordito” ha dichiarato il professore di diritto scozzese che è stato l’architetto del processo. “Ero estremamente riluttante a credere che un qualsiasi giudice scozzese avrebbe condannato qualcuno, perfino un libico, sulla base di prove del genere.”){6}

L’elemento di prova chiave che collegava la Libia al crimine era un piccolo frammento di circuito stampato, che sarebbe provenuto da un detonatore o da un timer, che gli investigatori avrebbero trovato per caso in un’area boscosa a molte miglia da Lockerbie qualche tempo dopo l’atrocità. Adesso un ex capo della polizia scozzese si è fatto avanti e ha ammesso che questa prova era stata fabbricata. L’aveva piazzata lì la CIA, ha detto. Inoltre, un perito chiave dell’accusa è stato messo in questione dopo che è stato riferito come tre altri casi erano stati annullati poiché le prove da lui fornite erano state screditate.{7} Ma chiunque abbia seguito il caso Lockerbie da vicino per anni non ha bisogno di queste nuove rivelazioni per fargli dubitare seriamente della versione ufficiale.

Così, la prossima volta che ascoltate un portavoce dell’amministrazione che ridacchia su qualcuno che mette in questione la spiegazione del governo per qualche evento complicato, tenete presente che la ridicolizzazione delle teorie cospirative può essere essa stessa una cospirazione.

In base a un’attenta ricerca sul database Lexis-Nexis emerge che non una parola di queste nuove rivelazioni è apparsa su alcun quotidiano americano. Questa non è una cospirazione. Ma dice qualcosa su come funzionano i media americani. Esempi di occultamento generalizzato negli Stati Uniti di importanti notizie di origine estera sono numerosi, e quasi sempre riguardano argomenti che si riflettono negativamente sulla politica estera americana; la recente agitazione sui memorandum di Downing Street è un altro caso in questione.

Postscriptum: è estremamente ironico che per 15 anni gli Stati Uniti in effetti abbiano protetto l’Iran come cervello dietro l’attentato del volo PanAm. È difficile vedere come Washington possa mai ammettere questa particolare bugia, ma immagino che al momento opportuno verrà “scoperto” qualcosa, come il frammento di circuito stampato.

E a proposito, la Libia non ha mai confessato di aver compiuto l’azione. Ha ammesso solo la “responsabilità”, nella speranza di ottenere la fine di varie sanzioni contro di lei.

Salvare il Giappone dal pacifismo

“Aspirando sinceramente a una pace internazionale basata sulla giustizia e sull’ordine, il popolo giapponese rinuncia per sempre alla guerra come diritto sovrano della nazione e alla minaccia o all’uso della forza come mezzi di risoluzione delle controversie internazionali.

“Per raggiungere lo scopo del paragrafo precedente, non saranno mai mantenute forze terrestri, navali e aeree. Il diritto di belligeranza dello stato non sarà riconosciuto.” — Articolo 9 della Costituzione giapponese, 1947, parole a lungo apprezzate da un’ampia maggioranza del popolo giapponese.

Nel trionfalismo della fine della seconda guerra mondiale, l’occupazione americana del Giappone, nella persona del generale Douglas MacArthur, svolse un ruolo fondamentale nella creazione di questa costituzione. Ma dopo che i comunisti andarono al potere in Cina nel 1949, gli Stati Uniti optarono per un Giappone forte sicuramente installato nel campo anticomunista. Da allora, è andato tutto in discesa. Un passo dopo l’altro … lo stesso MacArthur ordinò la creazione di una “riserva di polizia nazionale “, che divenne l’embrione delle future forze armate giapponesi … Visitando Tokyo nel 1956, Il Segretario di Stato USA John Foster Dulles disse a dei funzionari giapponesi: “In passato, il Giappone aveva dimostrato la propria superiorità sui Russi e sulla Cina. Era tempo per il Giappone di pensare di nuovo di essere e di agire come una Grande Potenza.”{8} … vari trattati USA-Giappone di cooperazione alla difesa e alla sicurezza, che, ad esempio, hanno richiesto al Giappone di integrare la propria tecnologia militare con quella degli USA e della NATO … la fornitura da parte degli USA di nuovi sofisticati aerei militari e cacciatorpediniere … ogni sorta di assistenza logistica giapponese agli USA nelle sue frequenti operazioni militari in Asia … ripetute pressioni USA sul Giappone perché aumentasse il proprio budget militare e le dimensioni delle sue forze armate … più di cento basi militari USA in Giappone, protette dalle forze armate giapponesi … esercitazioni militari congiunte e ricerca congiunta USA-GIappone su un sistema di difesa antimissile … l’Ambasciatore USA in Giappone, 2001: “Penso che la realtà delle circostanze nel mondo suggerirà ai giapponesi di reinterpretare o ridefinire I’articolo 9.”{9} … sotto la pressione di Washington, il Giappone ha inviato diverse navi nell’Oceano Indiano per rifornire navi da guerra americane e britanniche come parte della campagna in Afghanistan nel 2002, poi a inviare forze non combattenti in Iraq per assistere la guerra americana … Il Segretario di Stato USA Colin Powell, 2004: “Se il Giappone avrà un ruolo pieno sulla scena mondiale e diventerà un membro del Consiglio di Sicurezza pienamente attivo, e avrà il tipo di obblighi che acquisirebbe come membro del Consiglio di Sicurezza, l’Articolo Nove dovrà essere esaminato in quella luce.”{10} …

Un esito o sintomo di tutto questo può forse essere visto nel caso attuale di Kimiko Nezu, un’insegnante giapponese di 54 anni, che è stata punita con trasferimenti da scuola a scuola, sospensioni, tagli dello stipendio, e minacce di licenziamento per via del suo rifiuto di alzarsi in piedi durante l’esecuzione dell’inno nazionale, una canzone della seconda guerra mondiale scelta come inno nel 1999. Nezu è contraria alla canzone perché era la stessa che veniva cantata mentre l’esercito imperiale partiva dal Giappone chiedendo un “regno eterno” dell’imperatore. Alle cerimonie di laurea nel 2004, 198 insegnanti si sono rifiutati di alzarsi in piedi durante la canzone. Dopo una serie di multe e azioni disciplinari, quest’anno Nezu e altri nove insegnanti quest’anno sono stati gli unici a protestare. A Nezu adesso è permesso insegnare solo quando è presente anche un altro insegnante.{11}

I pericoli delle canne e dell’acqua

All’inizio di agosto un agente di polizia venticinquenne di Washington, DC, fisicamente a posto, è morto dopo aver bevuto troppa acqua mentre si addestrava per un servizio di pattuglia in bicicletta – iponatremia, un deficit di sodio causato dal bere una quantità eccessiva di liquidi. Nel 2003, il Washington Post riferiva che “nel decennio scorso almeno quattro maratoneti sono morti per trauma connesso a iponatremia “.{12} Ho letto anche di qualcuno che è morto per aver bevuto troppo latte in una volta sola.

Allora, dove ci porta questo? A quella gente che mette in guardia contro i pericoli della marijuana. Citano il danno che sarebbe stato causato ad alcuni particolari individui che l’hanno usata, senza menzionare quanta ne è stata usata e in quanto tempo. Il punto da tenere presente è che qualunque cosa può essere dannosa se ingerita in quantità eccessiva e/o troppo rapidamente.

William Blum
Fonte: http://www.killinghope.org/
5 settembre2005

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di LUCA TOMBOLESI

NOTE{1} Associated Press, 1 settembre 2005

{2} Agence France-Presse, 2 settembre 2005

{3} Los Angeles Times, 5 ottobre 1988, “CIA Reportedly Got ‘License to Kill’ Terrorists”

{4} The Seattle Times, 15 ottobre 2003, p.A7

{5} Washington Post, 2 settembre 2005

{6} members.aol.com/bblum6/panam.htm

{7} The Herald (Glasgow), 19 agosto 2005; Scotland on Sunday (Glasgow), 28 agosto 2005

{8} Los Angeles Times, 23 settembre 1994

{9} Washington Post, 18 luglio 2001

{10} BBC, 14 agosto 2004

{11} Washington Post, 30 agosto 2005, p.10

{12} Ibid., 24 ottobre 2003

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