TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO DI IZZAT IBRAHIM AL DOURI

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Fondamentale per capire cosa è accaduto e cosa accadrà in Iraq

DI STEFANO D’ANDREA

Appello al Popolo

Discorso di Izzat al Douri, comandante supremo del Fronte della Jihad, della Liberazione e della Salvezza nazionale, segretario generale del Partito Baath arabo e socialista.
Da Bagdad, la capitale di Mansour e di Rachid, Izzat Ibrahim, comandante supremo del Fronte della Jihad, della Liberazione e della Salvezza nazionale, Segretario generale del Partito Baath arabo e socialista, ha rivolto il suo saluto agli uomini dell’esercito Naqshabandi, ai combattenti dell’esercito patriottico, all’esercito dei Mujaheddin, alle brigate della rivoluzione del 1920, ad alcune fazioni di Ansar al-Sunna, agli intrepidi cavalieri dello stato islamico e ad Al Qaeda, per aver concesso l’amnistia a quanti hanno commesso l’errore di tradire la loro patria e la loro famiglia. Izzat Al Douri ha altresì salutato gli abitanti di Ninive e li ha chiamati a sostenere la loro gloriosa rivoluzione.

Ecco il testo integrale del discorso di Izzat al Douri.

http://www.albasrah.net traduzione dal francese di Claudio Martino dell’ARS Frosinone

Figli della grande Patria Iraq!

Combattenti Mujaheddin!
Io vi saluto dalla terra della Jihad e vi annuncio la grande notizia della vittoria ottenuta dal nostro grande popolo dell’Iraq e dalle sue eroiche forze, attraverso una lotta di 11 anni, costata la vita di due milioni di martiri. Le liberazioni di Ninive, capitale storica e di Sala el Din, madri degli eroi, sono considerate le più belle giornate dopo le giornate della conquista islamica da parte del molto amato eletto Maometto (Pace e Benedizione su di Lui) ed i suoi nobili compagni.
La liberazione di Ninive e di Salah el Din e le successive vittorie militari in Anbar e Diyala sono una svolta importante nella storia della nazione per la sua libertà, la sua unità e la sua prosperità, anche per le generazioni future. Che Dio benedica i rivoluzionari del popolo, i capi delle tribù patriottiche per la liberazione totale dell’Iraq arabo e musulmano.
Che Dio benedica gli eserciti e le fazioni della rivoluzione, l’esercito degli uomini Naqshabandi, i combattenti dell’esercito eroico patriottico ed i combattenti del comando supremo dell’esercito della Jihad, della liberazione e della Salvezza nazionale, gli uomini delle brigate della rivoluzione del 1920, quelli dell’esercito dei mujaheddin, alcuni gruppi di Ansar al Sunna e l’avanguardia di quelli, gli eroi e cavalieri di Al-Qaeda e dello stato islamico.

Che essi ricevano da parte mia un saluto pieno di fierezza, di rispetto e d’amore. Un saluto per i loro comandanti che hanno proclamato l’amnistia generale per tutti coloro che hanno sbagliato, si sono traditi, hanno tradito la loro Patria, le loro famiglie e poi si sono pentiti al cospetto di Dio il misericordioso. Saluti agli abitanti di Ninive, patrioti, nazionalisti e musulmani eredi di un’immensa storia.
Congratulazioni per questa immensa vittoria! Vi invito ad unirvi, a sostenere ed a difendere la vostra rivoluzione ed a preservarla con tutto ciò che possedete, ciascuno secondo le sue possibilità ed il suo rango.
Figli della nostra Patria gloriosa!
Eroi Mujaheddin!
Quanto si sta svolgendo in questi giorni, sotto forma di storiche vittorie sul cammino Jihadie del nostro popolo, sono risultato e conseguenza inevitabili ed infallibili della Jihad del nostro grande popolo glorioso dell’Iraq, dei suoi sforzi in 11 anni di combattimenti e lotta incessanti, nei quali il nostro popolo ha offerto due milioni di martiri, decine di migliaia di prigionieri e milioni di profughi e di senzatetto.
Figli del nostro popolo del grande Iraq!
Uomini amanti della libertà per la nostra Nazione!
Militanti baathisti nella nostra grande patria araba!
Sì, per 11 anni ed il vostro eroico Partito è stato esposto all’annientamento totale e lo è ancora. Il numero dei martiri del Partito ha superato 160.000 e non passa giorno senza altri martiri e prigionieri.
Sappiate, compagni, che il colonialismo iraniano safavide è un cancro continuo, dotato della forza di inghiottire sia il suolo che il popolo dell’Iraq, per inghiottire successivamente paesi interi della nazione, i suoi territori, le sue risorse idriche e le sue ricchezze.
Conseguentemente, noi analizziamo e consideriamo i vantaggi e le vittorie realizzati dalla nostra rivoluzione benedetta dal primo giorno della rivoluzione armata e fino al giorno della liberazione di Ninive e Salah el Din, dalla sollevazione e dalla rivoluzione e tutti questi sacrifici formidabili offerti per giungere a questi mirabili successi. Mi felicito con i rivoluzionari e li venero più di ogni altra cosa e fino alla fine della mia vita.
La nostra Patria è stata il campo di una dilagante Persia safavide cancerosa e distruttiva dopo la fuga dell’esercito statunitense dalle arene dei combattimenti, e l’amministrazione USA ha offerto questo paese ancorato nella storia come un boccone facile all’Iran safavide. Di più ancora! La nostra Patria è stata vittima di un colonialismo iraniano safavide canceroso senza precedenti, che ha distrutto tutto sul suo passaggio e continua questo compito davanti agli occhi e con l’approvazione stessa della criminale amministrazione USA.
Qui, io mi rivolgo a quanti galoppano dietro il processo politico immondo elaborato dai servizi segreti, e dico: tutto quello che si svolge nei corridoi di quella pagliacciata, la sua costituzione, il suo parlamento, il suo esercito, le sue milizie e le sue elezioni, non è che una buffonata ed una serie di manovre aventi uno stesso ed unico obiettivo che si riversa nel progetto safavide orrendo e distruttivo. Perciò ne abbiamo abbastanza di questi discorsi!
Abbastanza del tradimento del vostro popolo e della collaborazione contro la vostra patria che rischia la perdizione! Forte di questa verità, lancio un appello a tutti i partecipanti ed a tutti coloro che sono stati avvelenati da questo processo politico immondo, di abbandonarlo immediatamente, di dissociarsi dai suoi promotori, di pentirsi e di congiungersi ai rivoluzionari: in effetti, la metà della patria è liberata e la liberazione di Bagdad è questione di giorni, affinché essi collaborino ciascuno secondo i propri mezzi, per liberare la loro Patria, perché non ci sarà consolazione od onore, per i suoi uomini, senza la sua liberazione e la sua indipendenza.
Voi che partecipate a questo processo politico immondo!
La metà dell’Iraq è stata liberata ed è uscita dalle grinfie del colonialismo iraniano safavide e del suo orrendo progetto ed è ritornata in seno al suo popolo ed alla sua nazione, mentre nessuno di voi ha potuto in questi 11 anni cacciare un solo safavide immerso nel sangue del vostro popolo.
Voi sapete molto bene che centinaia di appartenenti al colonialismo safavide lavorano accanto a voi e fra di loro vi è più indulgente di quest’uomo per radicare il colonialismo persiano nel vostro paese e voi l’avete sperimentato per 11 anni, che essi portano una sola dottrina, si attivano per realizzare un obiettivo, lavorano come un sol uomo e prendono ordini da una sola fonte e tutto quanto si osserva come differente e divergente va nella direzione dei loro obiettivi colonialisti.
Così, per 11 anni, non avete potuto pubblicare un solo decreto per amnistiare gli innocenti nelle prigioni e centri di detenzione safavidi, mentre i gloriosi rivoluzionari – che l’imperialismo ed il colonialismo, i loro agenti ed i loro lacchè, accusano in modo menzognero, ipocrita e furbo, di terrorismo – hanno, fin dal primo giorno della liberazione delle province di Ninive e di Salah el Din, decretato un’amnistia per tutti coloro che avevano sbagliato e tradito la loro patria…
Oggi non avete più scuse davanti a Dio, al popolo e alla storia e davanti agli artefici delle vittorie storiche, i rivoluzionari eroi del popolo.
Al termine di questo discorso lapidario, vorrei dire ai carissimi rivoluzionari delle tribù ed a me stesso che dobbiamo apprendere dal passato amato ed attivare i suoi successi nella nostra marcia della Jihad. È necessario che la nostra vittoria globale sia basata su fondamenta e supporti inevitabili, sottrarsi a ciò ci condurrà alla regressione ed alla perdita delle nostre conquiste e successi.
La prima base: la fede in Dio e nella giustezza della nostra causa, e le nostre lealtà e fedeltà verso di essa.
Secondo: la nostra unità, perché la nostra divisione è il peggiore dei nemici ed il più pericoloso per l’avvenire della nostra marcia della Jihad. E per la nostra unità dobbiamo mettere da parte le nostre divergenze, quali che siano, perché il nostro obiettivo, la liberazione dell’amatissimo Iraq dalle grinfie della cancerosa occupazione iraniana safavide, deve prevalere su tutto.
Terzo: aggrapparsi al popolo, tutto il popolo da Zakho al Fao. Il popolo è il luogo d’accoglienza sicura e fedele della Jihad e dei Mujaheddin ed è il sostegno fondamentale ed unico della nostra Jihad. Noi preghiamo i nostri fratelli nelle fazioni islamiche e della Jihad di superare i confessionalismi, le etnie, i regionalismi e le contrapposizioni cittadini-campagnoli.
Bisogna che sappiano che il nostro popolo autentico nel sud e Centro Eufrate è quello che ha affrontato la tempesta febbrile khomeinista negli anni 80 del secolo scorso ed è lui che ha messo in ginocchio gli eserciti safavidi ed ha offerto i più cari e grandi sacrifici. Questo popolo oggi è felice per le nostre vittorie, più di altri figli dell’Iraq, avendo subito a lungo l’aggressione, l’ingiustizia, la tassazione ingiusta, gli abusi e la divisione.
Quarto: accordare il perdono, la clemenza e l’indulgenza a quanti hanno sbagliato ed a quanti, spinti dalla necessità, sono stati costretti a lavorare con il governo dei collaborazionisti e dei nostri servili traditori, prendendo esempio dal nostro amatissimo profeta, che un tempo perdonò coloro che meritavano la morte.
Quinto: evitare di esaltarsi per le conquiste ed i risultati positivi, restando sempre aggrappati ai nostri fattori fondamentali di successo, in modo particolare alla nostra unità ed al nostro essere in armon
ia con il nostro popolo, dall’estremo nord all’estremo sud.
E che la pace di Dio e le sue benedizioni siano su tutti voi.

15.07.2014

Link: http://www.appelloalpopolo.it/?p=11698

pubblicato anche su martinoclaudio

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