TERRORISMO: UNA FONTE DI BUGIE E INGANNI

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DI CHRISTOPHER BLACK 


journal-neo.org

Come sta andando la vostra guerra al “terrorismo”? Io non sto facendo un granché dato che non ho idea di chi sia il nemico. Come il comico afroamericano Dick Gregory il quale, sentendo che il presidente Johnson aveva dichiarato guerra alla povertà, era corso in strada con una bomba a mano da lanciare contro qualche poveretto. Allo stesso modo io non ho idea di chi sia il vero nemico, verso chi lanciare una granata. E questo mi fa riflettere.

Ci è stato detto, in tutto il mondo, da ogni governo, che siamo di fronte a una “guerra contro il terrorismo”. Ma il terrorismo è un’azione, una tattica, una strategia.

E ‘un metodo e non una persona, un gruppo, un paese. Come può esistere una guerra contro un metodo di guerra?

Vogliono farci lottare contro un metodo senza permetterci di chiedere mai perché o contro chi dovremmo lottare. Ciò non sembra avere più importanza. Ci dicono di non interessarci al motivo per cui succede qualcosa, ma solo al modo in cui succede.

Ammettiamolo, gli americani, con tutte le capacità creative di Madison Avenue, sono riusciti a farci usare una frase che George Bush aveva precedentemente utilizzato nel 2001, dopo lo strano evento di New York, che ha tutte le caratteristiche di un attacco di Stato verso la propria popolazione per giustificare le invasioni in Afghanistan e poi in Iraq.

E ‘diventato un eufemismo e una giustificazione per tutte le guerre che hanno intrapreso da allora. Le persone non hanno bisogno di sapere il motivo per cui esistono i “terroristi”, o chi sono e ciò che li motiva, o addirittura se esistono davvero, perché si tratta semplicemente di “terroristi”.



A volte la guerra è contro un “regime” che sta “terrorizzando” il proprio popolo, stando a quanto dice la “mafia della responsabilità di proteggere” che fa da coro ai principali attori in questo teatro, come è stato fatto per la Jugoslavia e la Libia; altre volte è contro un regime che “terrorizza il mondo”, come abbiamo visto con l’Iraq. Altre volte ancora la guerra è una guerra fasulla contro “terroristi” che sono in realtà forze mercenarie che combattono per gli USA ed i loro alleati. Lo vediamo in Siria. Lo abbiamo visto in passato contro la Russia. Il risultato è lo stesso.

Quando gli americani dicono che stanno combattendo i “terroristi” in Iraq, in realtà significa che stanno combattendo la resistenza alla loro invasione e alla loro occupazione.

Quando fanno la stessa cosa in Afghanistan, vale la stessa scusa: stanno combattendo una resistenza nazionale. I russi, quando dicono che stanno combattendo il “terrorismo” in Siria, sanno che in realtà stanno combattendo gli Stati Uniti, i loro alleati e le forze che combattono per loro procura (proxy forces).

Gli attentati e le sparatorie in Europa, Asia, Stati Uniti e Russia sono tutti collegati alla guerra reale che viene condotta dagli Stati Uniti contro il mondo che vuole controllare. E può essere descritta ancor meglio come una guerra di terrore condotta da parte degli Stati Uniti e dei loro stati vassalli contro il resto di noi.



La guerra al terrorismo è, infatti, la guerra americana contro il mondo. Non è forse questo ciò a cui stiamo assistendo, da parte degli Stati Uniti nei confronti dell’America Latina, dell’Africa, dell’Europa, dell’Asia? Guerre non-stop dalla fine della seconda guerra mondiale. Si può anche dire che la seconda guerra mondiale non ha mai avuto una vera fine. E’ passata attraverso diverse fasi. Dalla sconfitta dell’impero tedesco e di quello giapponese nel 1945, alla guerra da parte dello stato corporativo americano contro tutti i governi socialisti (e a favore dei lavoratori) in tutto il mondo e contro qualsiasi paese, anche di orientamento capitalistico, che richiedeva o richiede un prezzo equo per le sue risorse o che non vuole obbedire agli ordini di Washington.



Gli atti di terrorismo da parte di elementi che agiscono per procura degli Stati Uniti (proxy elements) e le forze in Siria e in Ucraina, per esempio, sono un tipo di guerra che si può definire ibrida. Un tipo di guerra usata sia contro il paese preso di mira (per esempio la Siria, la Libia e la Russia) sia contro il proprio popolo e le popolazioni dei governi alleati, attraverso la propaganda necessaria per ottenere il loro sostegno a favore di quelle stesse guerre delle quali sono anche le prime vittime. In altre parole, fanno in modo che le persone si taglino la gola da sole.

Il risultato è lo stesso: nuove leggi sulla sicurezza e sorveglianza opprimenti; l’aumentare delle richieste affinché si combattano delle guerre in Medio Oriente. L’uso di leggi di emergenza, come in Francia, che viene utilizzato per terrorizzare i lavoratori, minacciando condizioni di lavoro più dure a fronte di riduzioni della paga e a favore dell’aumento del profitto da parte degli industriali.

Non è forse una forma di terrorismo, di terrorismo di classe?



Ogni serie di “attentati terroristici” da Londra a Madrid, a Parigi e a Boston, di sparatorie in cui i cosiddetti terroristi, invece di venire arrestati, finiscono per venire sempre uccisi (e in cui sembra che tutti i presunti aggressori abbiano qualche connessione con i servizi di intelligence dei paesi coinvolti), e di attacchi che spesso si verificano in concomitanza a periodi in cui la polizia sta conducendo esercitazioni “anti-terrorismo”, fanno sì che molte persone si domandino se questi eventi siano organizzati dagli stati in prima persona o se ,quelli che chiaramente non lo sono, si avvalgano anche dell’operato dei servizi di intelligence di stato, come per il famoso attentato a Bologna, in Italia; l’attacco eseguito dall’organizzazione incaricata dell’Operazione Gladio è stato un lavoro dei servizi segreti di stato per screditare la sinistra.

Le forze alimentate in Europa orientale dalla NATO che minacciano la Russia, non sono forse un tentativo di terrorizzare il popolo russo?

La concentrazione di forze americane intorno alla Cina, non è forse un tentativo di terrorizzare il popolo cinese con la minaccia di una guerra a meno che non si pieghi al presidente americano?



Il rinnovamento americano del proprio arsenale nucleare, la promessa britannica di fare lo stesso, le continue minacce di guerra mondiale provenienti dalle sudicie bocche della leadership in decomposizione durante la campagna presidenziale americana, le bugie e le distorsioni propagate dai mass-media occidentali alla propria popolazione per intimorirla al punto tale da aver paura della sua stessa ombra, non sono forse atti di terrorismo contro il popolo di tutto il mondo?



L’uso della parola “terrorismo” non dice nulla. Non contiene alcuna informazione utile che possa condurre ad una comprensione degli eventi e delle circostanze. Si tratta di una parola usata per drogare la mente, paralizzare il pensiero, fiaccare la volontà. La lingua è un importante strumento di controllo delle persone. Accettare il linguaggio della propaganda usata dai poteri che vogliono controllarci significa arrendersi completamente ad essi perché, una volta che lo facciamo, perdiamo la capacità di pensare razionalmente, di analizzare, di mettere in discussione, di pensare per noi stessi.



Infine, il terrore è un’azione che viene utilizzata da coloro che non possono ottenere quello che vogliono legittimamente. Singoli atti di terrore, svolti da un terrorista solitario o da un piccolo gruppo, avvengono perché non hanno altro potere politico se non quello di cercare di spaventare la popolazione. Ma gli atti di terrorismo effettuati da quelle fazioni della società che detengono il potere statale dimostrano la consapevolezza di porsi obiettivi e utilizzare metodi criminali.

Questo è il motivo per cui devono ricorrere al terrorismo nei confronti della propria popolazione, per mantenere il controllo ed il dominio. E questo è lo stato delle cose a cui il mondo è stato ridotto dopo un secolo di guerra, a cominciare dalla “grande guerra”, la prima guerra mondiale, attraverso la seconda e la terza, eufemisticamente chiamata guerra fredda, e adesso la quarta, e finale, guerra, ora in corso, cominciata con il bombardamento terroristico, targato NATO, della Jugoslavia.

Se vogliamo eliminare il terrorismo in questo mondo, allora dobbiamo eliminare le condizioni che portano al potere coloro che sono disposti ad usare il terrorismo per governare.

Negli Stati Uniti, una rivoluzione democratica avrebbe dovuto aver luogo, ma la folla disorganizzata che è ora il popolo americano è più facilmente influenzata dai demagoghi del fascismo, come Donald Trump o Hillary Clinton, che da idee di giustizia sociale ed economica.

La situazione è preoccupante e sempre più oscura, giorno dopo giorno, con l’aumento della violenza, con i droni che assassinano a distanza, con il diritto internazionale fatto a brandelli, con il clima che continua a riscaldarsi e cambiare senza che vi sia un reale tentativo di porre fine a tali mutamenti, con la vita quotidiana sempre più precaria ogni giorno che passa.



Forse qualcuno là fuori ha la risposta a tutto questo. Io no. Ma non la troveremo, neanche la cercheremo, fino a che non cominceremo a chiamare le cose con il loro nome, e non “terrorismo”, fino a che non ridefiniremo i termini che utilizziamo e cominceremo a parlarci l’un l’altro in maniera reale, veritiera, invece di essere intrappolati nella matrice di menzogne e inganni che definisce il mondo moderno.



Christopher Black è un avvocato penalista internazionale che vive a Toronto, è un membro della Law Society of Upper Canada ed è conosciuto per una serie di casi di alto profilo riguardanti i diritti umani e i crimini di guerra, in particolare per la rivista online “New Eastern Outlook”.

Fonte: http://journal-neo.org

Link: 
http://journal-neo.org/2016/06/17/terrorism-a-matrix-of-lies-and-deceit/

1706.2016

Scelto e tradotto per www.comedonchiscioitte.org da DESASTRADO

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