Terra contro Mare

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Di Sâa François Farafín Sandouno, afrique-mere.com

 

All’inizio del XX secolo alcuni pensatori vedevano due modelli di civiltà opposti: la talassocrazia e la tellurocrazia.

Il potere del mare

Terra contro Mare

Storicamente, la civiltà europea, et in extenso la civiltà occidentale, è stata caratterizzata dalla talassocrazia come modello. Per talassocrazia (dal greco θαλασσα che significa mare, e κρατος che significa potere), si intende il dominio militare e commerciale esercitato da un’entità politica su uno spazio marittimo. Questa forma di potere, se ci atteniamo alla sua etimologia, era inizialmente utilizzata per effettuare scambi commerciali tra popoli diversi. Ma tale modello su cui prosperò l’Europa, nel tempo degenerò. Sarà proprio il potere marittimo esercitato a dare inizio alla corsa coloniale, attraverso esploratori e missionari occidentali, verso quelle che chiamavano le “terrae nullius”, cioè, secondo loro, le terre da conquistare e civilizzare.

È proprio qui che sta l’origine dei mali subiti dal continente africano, ma anche dal Sudamerica e dall’Asia. Vista da un punto di vista geopolitico e moderno (quando si dice moderno si vuole stabilire una fase storica dal 1492 ai giorni nostri), la talassocrazia rappresenta un’egemonia imperialista impregnata di un’etica conquistatrice e non sedentaria.

Il potere della terra

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Se la talassocrazia rappresenta il potere marittimo, ma anche il potere espansionista dal punto di vista geostorico e geopolitico, la tellurocrazia, invece, rappresenta il potere della terra, sedentario, stabile, senza contatto con il mare, e antiespansionistico.

Terra contro Mare
Halford Mackinder

Secondo diversi analisti geopolitici e pensatori all’inizio del ‘900, in particolare Halford Mackinder, considerato uno dei padri della geopolitica, la tellurocrazia si trova nell’Heartland eurasiatico, rappresentato dall’odierna Russia, e in tutti i territori dell’ex Unione Sovietica o dell’ex Impero russo.

Cos’è l’Heartland? Heartland significa “cuore della terra” nella disciplina geopolitica, e può essere inteso come ”epicentro”. Secondo Mackinder, nell’opposizione tra civiltà marittime e civiltà terrestri, l’Eurasia era il cuore della terra perché inattaccabile o inaccessibile da qualsiasi forma di talassocrazia. Questa teoria è stata ripresa anche da alcuni pensatori della rivoluzione conservatrice (scuola di pensiero che ha messo al centro un ritorno all’eroismo sotto il concetto di Impero visto come un blocco di Civiltà, ideologicamente antiliberale, anti-atlantista, antiparlamentare, anti-democrazia nel suo senso moderno decadente, anti-oligarchia finanziaria) che formuleranno la teoria dei grandi spazi.

È importante sottolineare che il modello tellurocratico tende ad essere molto conservatore sul piano culturale, preservando le peculiarità della civiltà, senza che vi siano annientamenti inerenti a penetrazioni esogene.

La posizione dell’Africa: l’afrocrazia

Terra contro Mare

La nostra Madre Africa, se formerà un Impero dal Sud al Nord (quello che chiamiamo lo Stato federale africano sognato dai nostri Antenati) costituirebbe un polo non appartenente né alla talassocrazia (per i valori) né alla tellurocrazia (per la geografia). Il continente Matrice Dell’Umanità rifiuta i valori del liberalismo, della pseudo-democrazia, della modernità incarnati dalla civiltà talassocratica occidentale ora annegata nel kali yuga (concetto metafisico che sarebbe l’età oscura, sviluppato da René Guénon nella sua opera ”La crisi del mondo moderno”), ma sebbene geograficamente non sia una tellurocrazia, può vedere in quest’ultima, sul piano etico, di difesa culturale, una via di salvezza di fronte all’invasione globalista. Parleremmo quindi di un’Africa autodeterminata che incarnerà la Tradizione, riscoprirà il suo paradigma storico e culturale, rifiutando i valori moderni (o post-moderni) delle élite egemoniche nomadizzate. Sarà necessario allinearsi con la tellurocrazia in senso culturale e geopolitico, ma con una tellurocrazia nel suo senso africano, in armonia con le nostre realtà. Serve un’afrocrazia, un potere africano sedentario, endogeno, riconquistato in tutti i suoi aspetti nell’era del confronto tra civiltà diverse.

Di Sâa François Farafín Sandouno, afrique-mere.com

Link fonte originale: https://afrique-mere.com/le-pouvoir-de-la-terre-contre-celui-de-la-mer/

15.05.2022

Traduzione: https://www.geopolitika.ru/it/article/terra-contro-mare 

Pubblicato da Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org

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