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La Redazione

 

“RIVOLUZIONE” – Il film documentario

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TANTO RUMORE PER NULLA. IL REGNO UNITO RIMANE TALE

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A cura di Davide
Il 22 Settembre 2014
65 Views

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DI LUCIANO FUSCHINI

ilribelle.com

E ti pareva? Molti pensano che il vero centro finanziario dell’Impero resti la City di Londra. Potevano essere messi in discussione gli assetti istituzionali del potere britannico?

Queste elezioni sono sempre pilotate. Quando la minaccia di uno sconvolgimento che parta dalle urne si fa reale, la grancassa mediatica fa rimbombare nelle menti prospettive catastrofiche. L’extrema ratio, in caso di emergenza, sono i brogli.

L’indipendenza della Scozia non è mai stata un’opzione reale. Il lato più interessante di tutta questa vicenda è proprio la conferma dello straordinario potere dei media, capaci di manipolare le menti più di qualunque martellamento delle dittature del passato.

Enfatizzare la minaccia rappresentata dal separatismo scozzese, rispondeva a una duplice esigenza.

Innanzitutto la spettacolarizzazione dell’informazione. Anche l’informazione, come tutto il resto nella dittatura dei mercanti e degli usurai, è diventata merce, e le merci si devono vendere. Caricare di significati e di rischi un movimento indipendentista in realtà molto moderato, deciso a restare nell’UE, nella sterlina, e a riconoscere Elisabetta quale sovrana, creava quella suspence senza la quale il pubblico non è attirato dalla merce.

In secondo luogo, soddisfaceva le esigenze politiche. L’impressione che una grande minaccia incombesse sulla Gran Bretagna, sull’Europa e sul mondo, avrebbe dato al risultato elettorale il sapore di uno scampato pericolo, avrebbe dimostrato che i poteri saggi e moderati sono in grado di sventare qualunque macchinazione e che le elezioni sono lo strumento sicuro per far prevalere quella maggioranza silenziosa e raziocinante che alla fine mette sempre in riga le teste calde.

Esempi di questi meccanismi di spettacolarizzazione delle notizie e di manipolazione a fini politici, sono continui e sistematici. Alla regola non sfugge nemmeno il gran clamore sull’ISIS.

Chiunque sia correttamente informato, per propria virtù e non per merito dei media nazionali, sapeva che fin dal 2011 Siria e Iraq sono un unico fronte. ISIS non è apparso dal nulla, come si è voluto far credere.

L’Internazionale Islamica è stata ignorata e la guerra in Iraq è stata oscurata perché l’attenzione doveva essere convogliata sulle nefandezze del governo di Assad, amico di Iran e Russia. Improvvisamente ISIS ha preso le luci della ribalta perché ha provveduto ad offrire materiale di grande effetto per il lato spettacolare dell’informazione, con la decapitazione degli ostaggi e la figura diabolica dell’incappucciato.

Ma soprattutto ha permesso di tentare la rivincita politica allo smacco subìto un anno fa, quando una replica dello scempio libico sembrava imminente contro Assad e fu frustrato dalla resistenza russo-iraniana. Infatti lo sdegno abilmente indotto nelle masse per la barbarie dei guerrieri di Allah spiana la strada all’intromissione esplicita in Siria. Ecco a cosa serviva ISIS. A questo proposito, nulla è più eloquente del voto del Senato americano, che autorizza ad armare i ribelli siriani “moderati” (o “modellati”?). Viene respinta l’offerta di collaborazione del governo siriano, l’unico che combatte veramente l’ISIS, e si armano i suoi oppositori.

Spettacolarizzazione dell’informazione e manipolazione a fini propagandistici sono evidentissimi anche in questo caso.

All’estremo opposto abbiamo la reticenza o il silenzio quando le notizie diventano pericolose per chi comanda. Basti un esempio recentissimo. La commissione di tecnici che ha esaminato le scatole nere e i resti dell’aereo malese abbattuto sui cieli dell’Ucraina, è giunta alla conclusione che l’aereo è stato colpito da “una molteplicità di oggetti esterni”. Decriptando il linguaggio involuto delle perizie e delle burocrazie, questo significa che è stato colpito non da un missile ma da una raffica di proiettili. Le raffiche sono sparate dalle mitragliatrici. Nessuna mitragliatrice basata a terra può abbattere un grosso aereo passeggeri che vola a 10.000 metri. Può farlo la mitragliatrice di un caccia, per esempio quel Sukoi25 dell’aviazione ucraina che è stato visto dai russi sulla rotta dell’aereo civile. Dare risalto alla relazione dei tecnici significava rendere più credibile la versione dei russi, insinuando il dubbio che l’aereo sia stato deliberatamente abbattuto per indurre la NATO a rompere gli indugi e a fare la guerra al nuovo Hitler, Putin. La consegna del silenzio è stata diramata a tutte le emittenti.

Da questi pochi esempi tratti dalla cronaca recente, fra i tanti che si potrebbero ricordare, devono dedursi un paio di regole auree, utili per un Corso di Igiene Mentale, di cui c’è urgente bisogno.

Prima regola: sapere che quando i media enfatizzano un avvenimento, c’è sempre un’esigenza di spettacolarizzazione e un obiettivo politico non dichiarato.

Seconda regola: quando un fatto viene presto oscurato e passato sotto silenzio, quello è molto più importante e più minaccioso per il potere di quanto non siano gli eventi che vengono spettacolarizzati.

Difendere la nostra salute mentale è un dovere che abbiamo verso noi stessi.

LUCIANO FOSCHINI

Fonte: www.ilribelle.com/

Link: http://www.ilribelle.com/la-voce-del-ribelle/2014/9/22/tanto-rumore-per-nulla-il-regno-unito-resta-tale.html

22.09.2014

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